Coppa Davis, Alex Bublik: "Sono N.36, ma in realtà sarei N.25. Amo l'Italia perché..."

Coppa Davis

Coppa Davis, Alex Bublik: “Sono N.36, ma in realtà sarei N.25. Amo l’Italia perché…”

Il kazako ha perso 6-3 6-4 con Novak Djokovic, ma è uno dei tennisti più talentuosi e imprevedibili del circuito ATP. Ha sponsor e passioni italiane

Pubblicato

il

Alexander Bublik alla 2021 Davis Cup by Rakuten (Credit: Mateo Villalba/Quality Sport Images/Kosmos Tennis)
 

Sconfitto da Novak Djokovic nel secondo singolare del tie di Davis Cup by Rakuten (giocato mercoledì 1 dicembre e vinto dalla Serbia in rimonta sul suo Kazakistan), Alexander Bublik ha parlato con la stampa dell’opportunità di affrontare il numero uno del mondo. Curiosamente (ma non troppo per chi conosce il suo rapporto particolare con il gioco), Bublik ha dichiarato che per lui non c’è differenza nel preparare un match contro Nole o contro il N.300 del mondo, ma ha comunque riconosciuto le difficoltà del caso: “Giocare contro Novak è dura perché è un grande giocatore, un grande campione. Quando sei in campo con lui sai che ci saranno dei grandi scambi. Credo sia positivo per un giocatore avere delle chance di migliorare, e match come questi ti aiutano a migliorare tanto“.

Intervistato più approfonditamente dal direttore di Ubitennis Ubaldo Scanagatta, Sasha ha poi parlato della sua crescita per certi versi mancata di quest’anno: partito dalla cinquantesima posizione del ranking, ha chiuso al N.36 (vicino al best ranking di 34), ma è stato anche uno dei più danneggiati dalle modifiche del ranking che ancora permettono a diversi giocatori che nel 2021 hanno fatto meno punti di rimanere davanti a lui, da Dominic Thiem a Roger Federer, da Gael Monfils a Cristian Garin e Dusan Lajovic.

Nella Race to Torino, Bublik ha infatti concluso il 2021 al ventisettesimo posto, abbondantemente in zona seed negli Slam, e per questo motivo sente che la sua stagione è stata migliore di quanto le classifiche facciano intuire: “Sono N.36 a causa del ranking congelato, nella Race sono 25 o giù di lì [27, come detto, ndr]. Non avevo obiettivi di classifica perché sapevo che la mia crescita sarebbe dipesa anche dal fatto che tanti giocatori che erano davanti a me avrebbero potuto mantenere molti dei punti [del 2019 e del 2020]. Sarei felice se il mio ranking riflettesse quello che ho guadagnato nella Race, vale a dire il venticinquesimo posto; la Race è il vero ranking. Comunque è solo un numero, e in questo tipo di annata puoi solo cercare di adattarti e tenere a mente che le modifiche varranno solo una volta; l’anno prossimo avrò una chance di dimostrare il mio vero valore”.

Bublik ha anche un bel legame con l’Italia; il suo sponsor è infatti Yoxoi, azienda veneta (qui la nostra intervista con i due fondatori Giacomo Ruzza e Diego Mandarà: parte 1 e parte 2), ma questo non è l’unico punto di contatto con il Belpaese, né lo è la sua ammirazione per Jannik Sinner. Durante la conferenza Sasha si è infatti dichiarato italofilo a 360 gradi: “L’Italia è uno dei miei Paesi preferiti, mi piacciono il suo cibo, le persone e la lingua. Ho anche un tatuaggio in italiano! Mi piace davvero, e anche il mio rapporto con Yoxoi è molto buono, stiamo lavorando ad un rinnovo biennale del mio contratto; sono contento di essere parte di un team italiano”.

Chissà che queste dichiarazioni non possano valergli il favore del pubblico quando verrà a giocare in Italia nei prossimi anni! Una cosa è certa, però: dai tweener ai servizi dal basso, dagli hot shot alla rottura della quarta parete, Bublik continuerà a valere il prezzo del biglietto.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement