Il senso di Matteo Berrettini per gli Slam

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Il senso di Matteo Berrettini per gli Slam

Analizzando dati e statistiche dei top 10 post Melbourne, abbiamo avuto la conferma di una sensazione: gli Slam sono i tornei dove il 25enne di Roma rende di più. E dove gioca, in proporzione, quanto Nadal e Djokovic

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Matteo Berrettini - Australian Open 2022 (foto Twitter @AustralianOpen)
 

Cominciano ormai ad essere (piacevolmente) tante le volte che al nome di Matteo Berrettini viene associata la definizione “primo italiano” a livello di tornei del Grande Slam. Il recente Australian Open, come sappiamo, ha allungato l’elenco di altre due voci: primo italiano a raggiungere i quarti di finale in tutti gli Slam, primo italiano ad arrivare in semifinale nello Slam Down Under.

Non che il neo n. 6 del mondo non sia stato in grado di replicare tale associazione a livello di circuito ATP (basterà citare la vittoria al Queen’s dello scorso anno), però la sensazione è che nei quattro Major, i tornei che fanno la storia di questo sport, il tennista romano riesca a rendere di più. Per confermare (o smentire) questa sensazione, chi scrive è andato ad analizzare e raffrontare i dati delle vittorie e delle sconfitte dei top 10 a livello ATP e a livello Slam (n.d.r. dati sito ATP al 1 febbraio). Ecco cosa ne è emerso.

CIRCUITO ATP

 
Class.GiocatoreEtàVintePerseTotale% Vittorie
1DJOKOVIC349891991188 (2)83,2% (1)
2MEDVEDEV25231101332 (4)69,6% (3)
3ZVEREV24315142457 (3)68,9% (4)
4TSITSIPAS2319497291 (6)66,7% (5)
5NADAL3510382091247 (1)83,2% (2)
6BERRETTINI2511866184 (9)64,1% (7)
7RUBLEV24187113300 (5)62,3% (9)
8RUUD2312171192 (7)63,0% (8)
9AUGER-ALIASSIME2110779186 (8)57,5% (10)
10SINNER208644130 (10)66,2% (6)

A parte Nadal, la cui posizione in classifica sconta ovviamente lo stop forzato della seconda metà del 2021, come si può notare la percentuale di vittorie rispecchia sostanzialmente la posizione in classifica. Con l’unica interessante – per noi – eccezione di Jannik Sinner, che come percentuale di vittorie si posiziona al sesto posto, davanti proprio a Berrettini.  Da notare, inoltre, come tra i top 10 i due azzurri siano i giocatori con meno partite giocate nel Tour. E se nel caso del 20enne Sinner è assolutamente normale essere quello che è sceso in campo meno di tutti, il dato potrebbe suonare un po’ strano per il 25enne Berrettini, considerato che come età invece è dietro solo ai due over 30 Djokovic e Nadal e, per un paio di mesi, a Medvedev. Sappiamo però che ciò deriva dall’approdo “tardivo” di Matteo nel circuito maggiore, e può perciò essere visto come un dato positivo: perché significa che in termini di esperienza, a questi livelli di gioco, l’azzurro ha ancora buoni margini di crescita.

TORNEI DEL GRANDE SLAM

Class.GiocatoreVintePerseTotale% Vittorie
1DJOKOVIC32346369 (1)87,5% (2)
2MEDVEDEV511970 (4)72,9% (3)
3ZVEREV662692 (3)71,7% (5)
4TSITSIPAS381856 (5)67,9% (6)
5NADAL29841339 (2)87,9% (1)
6BERRETTINI391554 (6)72,2% (4)
7RUBLEV341852 (7)65,4% (8)
8RUUD141327 (9)51,9% (10)
9AUGER-ALIASSIME211132 (8)65,6% (7)
10SINNER15924 (10)62,5% (9)

Estrapolando i soli risultati Slam, salta subito all’occhio che la percentuale di vittorie di Berrettini è inferiore solo alle due leggende Nadal e Djokovic e all’unico altro vincitore Slam della compagnia, Medvedev. Da notare, inoltre, come il numero di match giocati in questo caso è perfettamente in linea con la sua classifica. A livello Major, insomma, il n. 1 azzurro sembra aver già recuperato il tempo “perduto”. E la sua propensione per gli Slam viene confermata da altri due dati (tabella sotto): la differenza tra la % di vittorie Slam e la % di vittorie totali che lo vede in testa (con Auger-Aliassime) con un +8,1%, e soprattutto il rapporto tra match Slam e match totali, dove si posiziona addirittura tra Djokovic e Nadal e solo loro tre superano il 25%. Il fatto che il suo dato sia in linea con quello di due signori che insieme totalizzano 41 titoli Slam (e 60 finali), evidenzia – con le dovute proporzioni – la capacità di Matteo di saper farsi strada con costanza nei tabelloni a 128 giocatori degli Slam (e magari lo prendiamo anche come segno di buon auspicio…).

Class.Giocatore% V Slam – % V ATP% Partite Slam
1DJOKOVIC4,3%31,1% (1)
2MEDVEDEV3,3%21,1% (4)
3ZVEREV2,8%20,1% (5)
4TSITSIPAS1,2%19,2% (6)
5NADAL4,7%27,2% (3)
6BERRETTINI8,1%29,3% (2)
7RUBLEV3,1%17,3% (8)
8RUUD-11,2%14,1% (10)
9AUGER-ALIASSIME8,1%17,2% (9)
10SINNER-3,7%18,5% (8)

Cosa ci dicono questi numeri? Per il momento, solo che c’era qualcosa di vero in quella sensazione. E se non possono garantirci che di “prime volte di un italiano in uno Slam” Matteo Berrettini ce ne regalerà altre, possono però rassicurarci su una cosa, parafrasando la frase cult di John Belushi in “Animal House”: quando il tennis si fa duro, cioè negli Slam, Matteo Berrettini è pronto per cominciare a giocare.

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Classifica ATP: prime 10 posizioni invariate. Zverev settimo nella race

Sonego in discesa esce dai primi 50, Roman Safiullin a un passo dalla top 40

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Alexander Zverev - Chengdu 2023 (foto Twitter @ATPTour_ES)

La classifica ATP aggiornata e commentata, con le prime 20 posizioni, la situazione degli italiani e la Race to Torino, è disponibile sul sito di Intesa Sanpaolo, partner di Ubitennis.

Clicca qui per leggere la classifica ATP aggiornata!

Ringraziamo la Cina per i suoi tornei, che hanno fatto sì che questa settimana la nostra rubrica di commento alla classifica ATP non sia rimasta bianca, almeno per quanto riguarda le posizioni di vertice.

Quelli disputati nel corso della settimana scorsa a Zhuhai e Chengdu conclusisi nel tardo pomeriggio di martedì e vinti rispettivamente da Karen Khachanov e Alexander Zverev hanno infatti determinato gli unici (piccoli) cambiamenti nelle prime venti posizioni.

 

Hanno infatti guadagnato un posto Karen Khachanov, Cameron Norrie e Grigor Dimitrov mentre ne hanno perso uno Felix Auger-Aliassime, Hubert Hurkacz e Benjamin Shelton.

La classifica ATP aggiornata e commentata, con le prime 20 posizioni, la situazione degli italiani e la Race to Torino, è disponibile sul sito di Intesa Sanpaolo, partner di Ubitennis.

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WTA Tokyo: Swiatek rischia grosso, Pegula senza problemi

La polacca numero uno del tabellone fatica non poco contro la giapponese Hontama, mentre la statunitense lascia solo tre game a Bucsa

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Iga Swiatek – WTA Cincinnati 2023 (foto via Twitter @CincyTennis)

Terminati i primi incontri di ottavi di finale al WTA 500 di Tokyo, con tre delle quattro teste di serie impegnate che passano ai quarti di finale. Pegula, dopo aver usufruito di un bye al primo turno, sconfigge in un match senza storia la spagnola Cristina Bucsa, numero 79 WTA, per 6-1 6-2 in poco più di un’ora di gioco. Nel derby russo tra la testa di serie numero sette Ljudmilla Samsonova e Ekaterina Alexandrova è quest’ultima a imporsi per 6-4 6-2, sfruttando anche la giornata negativa al servizio dell’avversaria. Vittoria anche per un’altra russa, Veronika Kudermetova, ottava forza del tabellone, contro l’americana Kayla Day per 6-3 6-3. Match complicato, invece, per Iga Swiatek, che, nel caldo umido del pomeriggio giapponese, combatte per oltre due ore contro la tennista di casa Mai Hontama, prima di avere la meglio per 6-4 7-5. Nel dettaglio la crona del match.

[1] I. Swiatek b. [q] M. Hontama 6-4 7-5

Inizio da dimenticare, poi Swiatek rientra e chiude il primo set

Partenza lenta per la numero due del mondo, che fatica a trovare la misura dei colpi – stecche e colpi fuori di metri in manovra-, mentre Hontama gioca senza nulla da perdere di fronte al pubblico di casa e carica di fiducia per le sei vittorie nelle ultime sette partite disputate. La giapponese cerca da subito di tenere alto il ritmo degli scambi e trovare profondità, cosa che rende evidenti le difficoltà di Swiatek. La polacca perde il servizio nel terzo gioco, ma grazie a due rabbiose risposte nel game successivo si procura due palle dell’immediato contro break. Bucata dai passanti di Hontama su due discese a rete e poco reattiva di fronte ai colpi della nipponica, Swiatek non sfrutta le chance e vede l’avversaria allungare sul 3-1. Un vortice di errori sembra aver inghiottito la polacca che sprofonda con il servizio e si trova indietro di due break sul 4-1. A questo punto si vede la stoffa della campionessa: pur continuando ad essere evidentemente scontenta del proprio gioco, la numero uno del tabellone trova il modo di scuotersi e trovare pian piano il miglior tennis a sua disposizione.

 

Swiatek riesce a recuperare un break di svantaggio e tiene successivamente il servizio. Errori e ottime soluzioni si alternano -pregevoli alcune discese a rete ben eseguite per tempi e chiusure al volo -, ma consentono alla polacca di completare la rimonta. Sul 4-4 tiene la battuta, costringendo Hontama a servire per restare nel parziale indietro 4-5. La giapponese, dopo essere stata avanti per tutto il set, prova a non scomporsi e a continuare il pressing da fondo e le difese a oltranza, ma Swiatek trova finalmente spinta e precisione, procurandosi e trasformando il primo set point.

Set sulle montagne russe per Swiatek, tra un’altra falsa partenza, largo vantaggio e brivido finale

Le difficoltà non abbandonano la testa di serie numero due: Hontama riparte più agguerrita che mai, dopo il parziale perso, e strappa di nuovo il servizio alla polacca nel primo game. Il copione sembra sinistramente ricalcare quello del primo set, ma Swiatek questa volta non si lascia assorbire da un vortice di errori. Hontama è piegata dal ritmo e dalla precisone dei colpi della polacca, perde per il servizio e vede scappare la sua avversaria sul 3-1. Iga ingrana definitivamente, nonostante qualche sbavatura e gesto di stizza, e riesce ad essere più continua. Sul 5-1, il match sembra finito, con Swiatek che ha a disposizione il servizio per chiudere. Hontama non ci sta e riapre la partita. Recupera entrambi i break di svantaggio, annullando con la battuta due match point alla polacca, costretta così a uno sforzo extra. Swiatek doma la frustrazione – quasi un lancio di racchetta su una delle due chance di chiudere la partita – e inserisce la marcia più alta a sua disposizione in questo match. Servizio che trema, ma le consente di salire 6-5 e muro difensivo sugli ultimi attacchi di Hontama per il definitivo 7-5

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ATP

Asian Games, l’ossessione dei tennisti sudcoreani: Kwon distrugge la racchetta e si rifiuta di stringere la mano all’avversario

I retroscena della più importante competizione tennistica asiatica: racchette distrutte e strette di mano negate, quando l’oro vale più di una medaglia

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L’Asia da prestazione. Che gli Asian Games siano per i tennisti orientali la competizione più sentita è fuori di dubbio: le migliori racchette cinesi hanno saltato i tornei della settimana per essere presenti a Hangzhou e, ancora più emblematico, vincendo l’oro i sudcoreani hanno diritto a saltare la leva militare (Son Heung-min, attaccante del Tottenham, ne sa qualcosa). Sumit Nagal – recentemente critico per le scarse finanze dei tennisti di bassa fascia – li preferisce ai tornei ATP 250 e 500: “È tutto magnifico qui, se non fosse per il cibo… (sorride, ndr). Tutti ne parlano, e non solo per il tennis giocato: ecco il fuoriprogramma che ha finito per diventare virale.

Dopo aver perso al secondo turno in un intenso testa a testa (3-6 7-5 3-6) con il tailandese Kasidit Samrej (n.636 del ranking), il giocatore della nazionale coreana Kwon Soon-woo (n.112) dapprima si è rifiutato di stringere la mano all’avversario e poi ha iniziato a sbattere violentemente a terra la sua racchetta, continuando a fracassarla fino a distruggerla mentre si dirigeva verso la sedia a bordo cambio. Nell’imbarazzo generale, il giocatore tailandese si è inchinato davanti agli spalti, ma – come ogni pubblico che si rispetti – l’attenzione in quel momento era tutta sul colpo di scena. Non ha tardato ad arrivare una fitta pioggia di critiche da parte dei media coreani: “Kwon dovrebbe essere penalizzato”, scrivono in molti.

La Korea Tennis Association prova a mettere una pezza, riferendo poco dopo le scuse del tennista: “Ha visitato il ritiro della Thailandia e ha chiesto scusa a Samrej aggiungendo parole di incoraggiamento per il prossimo match”. Ci riesce: niente ostracismo per Kwon, che gareggerà ora per la medaglia d’oro nel doppio maschile insieme a Hong Seong-chan. Se da una parte sembra che il tennista tailandese abbia accettato le sue scuse, la controversia in patria si spegne con più difficoltà: “Mi scuso sinceramente con tutti coloro che hanno sostenuto la competizione della loro squadra nazionale e con coloro che erano sugli spalti”, afferma Kwon. Parole che possono bastare per le scuse, meno per far riporre meno amaramente a una nazione intera la speranza di vittoria: due titoli ATP, un terzo turno al Roland Garros nel 2021 e posizione numero 52 del ranking mondiale nello stesso anno. Difficile da digerire.

 

Contro pronostico anche l’uscita al secondo turno del tandem indiano guidato da Rohan Bopanna – favorito per la medaglia d’oro –, battuto insieme a Yuki Bhambri dalla coppia uzbeka composta da Sergey Fomin e Khumoyun Sultanov. L’ex numero 3 di specialità si consola con una vittoria facile in doppio misto con Rutuja Bhosale. Almeno lui l’ha digerita meglio.

Tra le donne citiamo la bella prestazione della 18enne filippina Alex Eala, lo scorso anno vincitrice allo US Open junior. La numero 190 del mondo è alla quinta settimana consecutiva in campo nel tour ed è in semifinale agli Asian Games nel tabellone di singolare.

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