Chi vince, regna. La lotta tra Alcaraz e Djokovic per la vetta del ranking ATP

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Chi vince, regna. La lotta tra Alcaraz e Djokovic per la vetta del ranking ATP

Da fine 2022 Alcaraz e Djokovic si alternano a numero uno del mondo. Ecco cosa è successo in questa prima parte di stagione e i possibili scenari post-Wimbledon

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Carlos Alcaraz e Novak Djokovic - Roland Garros 2023 (foto Twitter @RolandGarros)
 

Lo scorso 12 settembre 2022 una nuova stella inizia a brillare sotto il cielo di New York: Carlos Alcaraz, 19 anni, alza il trofeo del suo primo titolo Slam. Accade che la vittoria di un Major in questo caso, gli regali anche il primo posto nel ranking, il sogno inseguito da ogni ragazzo che decide di fare del tennis la sua vita, il suo lavoro. Quando diventi il numero uno del mondo diventi “quello da battere”, quello che parte favorito in ogni torneo – ed è vero soprattutto per chi il tennis lo frequenta a spizzichi e bocconi, solo durante i grandi eventi.

Lo zoccolo duro degli appassionati, quelli che seguono anche i Challenger, sanno benissimo che il ranking è qualcosa di assolutamente aleatorio. Il numero due del mondo può perdere contro il numero 135 (chiedere a Carlos per conferma) perché il tennis è così, è lo sport del diavolo.

Da quando Carlos è arrivato in vetta ha scombussolato le dinamiche dei top player e soprattutto, ha rotto il dominio dei Fab-Three che perdurava dall’agosto 2017. A dire il vero il primo a riuscirci fu Daniil Medvedev ed era il 28 febbraio 2022. Il russo, che di certo non ha bazzicato nei dintorni dell’Accademia di ballo Bolshoi, restò il più forte del mondo per sole 3 settimane, restituendo il trono al “sempreverde” Nole. Daniil riacciuffò la vetta in estate, questa volta per 13 settimane nell’anno più difficile di tutta la sua carriera.

A dirla bene, Carlos scansò dal trono Daniil e non uno dei Fab-Three ma insomma, è arrivato come un uragano. Anche perché i vari Tsitsipas, Zverev, Rublev, Ruud da anni ormai Top-player quel risultato lì – di essere il numero uno del mondo, mica l’hanno mai raggiunto. Invece questo ragazzino dai tratti mediterranei che, stando al sito ATP, fa il suo esordio tra i professionisti nel 2018, alla fine del 2022, in soli quattro anni è già arrivato dove gli altri ancora sognano di arrivare. E c’è stata di mezzo pure una pandemia.

Il diretto avversario al dominio nel circuito è Novak Djokovic chenon ha certo bisogno di presentazioni; per fare un recap della sua carriera servirebbe una monografia a parte. 98 tornei ATP vinti di cui 23 Slam e 389 settimane in vetta al ranking e direi che possiamo fermarci qui.

Nel corso di questa prima parte di stagione, i due sopracitati si sono alternati ad occupare la prima posizione mondiale. E, tranne in un caso, in questo momento vale la massima “chi vince, regna”. Per rimettersi capofila, Djokovic a gennaio ha dovuto vincere l’Australian Open mentre Alcaraz se ne stava a casa a curare il guaio fisico agli addominali che gli aveva precluso la partecipazione alle Nitto ATP Finals 2022.

Nole dunque vince “a casa sua” – perché a Melbourne ci ha vinto 10 volte! e si rimette davanti a tutti. Carlos il mese dopo, ricomincia anche lui nel suo contesto più amico, sulla terra rossa dell’America latina: vince a Buenos Aires, fa finale a Rio de Janeiro ma non è abbastanza. Ci vuole il trionfo a Indian Wells – mentre a Djokovic viene impedito l’accesso sul suolo statunitense per ragioni ben note, perché Alcaraz ritorni in vetta ma, tempo le due settimane del secondo torneo del Double Sunshine e Nole si riprende la leadership (senza giocare perché Alcaraz, non essendo riuscito a bissare la vittoria di Miami 2022 ha perso parecchi punti).

Con le vittorie di Barcellona e Madrid, al talento spagnolo basta la vittoria al primo turno di Roma per vedersi segnato testa di serie numero uno nel secondo Slam dell’anno. A Bois de Boulogne, in semifinale è andato in scena il secondo scontro diretto tra i due: dopo un primo set tutto a favore del serbo, nel secondo set iniziava la vera battaglia ma Carlos, attanagliato dai crampi ha dovuto gettare la spugna in avvio di terzo set.

Un altro Slam e un’altra volta Nole è il numero uno del mondo. La distanza di punti che separano il serbo e lo spagnolo è minima, solo 420. Domenica 25 giugno 2023, Carlos aggiunge un nuovo titolo nella sua già consistente bacheca: trionfa al Queen’s, primo titolo sull’erba per lui che lo proietta di nuovo davanti a tutti e, come a Parigi, sarà testa di serie numero uno quando calcherà i sacri prati di Church Road.

Sarà in grado Carlos di confermarsi a Wimbledon? Per il giovane murciano la prima posizione del ranking conta, tanto, e la sua programmazione è costruita per consentirgli di mantenere più a lungo possibile questo status. Al contrario, il veterano Nole guarda meno ai punti e più ai titoli, soprattutto se sono Slam. I possibili scenari sono, stavolta, molto semplici perché non ci sono punti da difendere dello scorso anno (e sapete tutti il perché. Per i più smemorati, qui un riassunto). Ad oggi, soli 80 punti dividono Djokovic e Alcaraz.

Ecco gli scenari. Continuerà ad essere numero uno Alcaraz se:

  • esce al primo turno e Djokovic perde al secondo turno
  • esce al secondo turno e Djokovic perde al terzo turno
  • eguaglia o migliora il risultato di Djokovic

A Djokovic serve fare meglio del suo diretto avversario almeno fino al terzo turno. C’è anche il terzo incomodo, Daniil Medvedev. Per lui la strada verso il numero uno post-Wimbledon è certo più complicata e ha solo un’opzione: deve vincere il torneo e né Djokovic né Alcaraz devono aver raggiunto i quarti di finale.

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