Gipo Arbino, coach Sonego: "Dimitrov vive di regolarità ma Lorenzo ha chance. Prima del doppio con Sinner gli ho detto di sentirsi protagonista"

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Gipo Arbino, coach Sonego: “Dimitrov vive di regolarità ma Lorenzo ha chance. Prima del doppio con Sinner gli ho detto di sentirsi protagonista”

“Se Lorenzo fosse rimasto in un angolino lui e Sinner non avrebbero vinto quel doppio” dice Gipo Arbino, che sarà affiancato da Fabio Colangelo alla guida di Sonego

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Lorenzo Sonego e Jannik Sinner – Coppa Davis 2023, Malaga (foto: Marta Magni)
 

Dopo diversi ATP250 che hanno regalato tante belle storie, ultima in ordine di tempo quella di Luciano Darderi, il circuito maschile scende in campo con il primo ATP500 della stagione. Un torneo, l’ABN AMRO Open di Rotterdam, che come sempre vede tanti big ai nastri di partenza: sono quattro i top10 in tabellone, con la prima testa di serie che – visto il forfait di Daniil Medvedev – sarà Jannik Sinner.

L’altoatesino, fresco vincitore dell’Australian Open, non sarà comunque l’unico italiano in gara. Insieme a lui anche i due Lorenzo, Musetti e Sonego, che tra l’altro si sono allenati insieme nel weekend che precedeva l’inizio torneo, così da prendere confidenza con le condizioni di gioco (molto veloci) prima dei rispettivi esordi.

Il nostro inviato nei Paesi Bassi, Paolo Di Lorito, insieme al giornalista di Sky Sport Angelo Mangiante, hanno intercettato Gipo Arbino, coach di Sonego che ha svelato le prime impressioni alla vigilia di questo importante appuntamento. Il torinese farà il suo esordio mercoledì e sarà opposto a Grigor Dimitrov, reduce dalla finale di Marsiglia persa contro Ugo Humbert ma vicinissimo alla top10.

“Dimitrov è molto forte, però questo rovescio slice, la sua risposta un po’ ‘tamponata’ e un passante non micidiale da quel lato sono tutti fattori che potrebbero permettere a Lorenzo di girarsi sul suo dritto – ha raccontato Arbino. “Sonego dovrà però fare molta attenzione a quando anche lui dovrà giocare con il rovescio, dovrà essere bravo a palleggiare. Grigor vive di regolarità, poi fa una marea di ace e fa molto male con il dritto”.

Tema palle e Dimitrov

Un argomento chiave affrontato da Gipo nel suo discorso è stato quello relativo al tipo di palle Tecnifibre che verranno usate, a suo dire molto veloci e difficili da controllare. “È una palla molto difficile, per fortuna ci abbiamo giocato un po’ in questi giorni. Senti proprio un rumore secco, come se la racchetta fosse tesissima anche se non lo è. Questo tipo di palla va bene su un campo lento, mentre su un campo molto veloce come questo un po’ meno” – spiega Arbino. C’è da sperare che anche Dimitrov patisca un po’ questo tipo di palle e che faccia qualche errore di dritto. L’ho visto in finale a Marsiglia, dove il campo tra l’altro era lentissimo. Ci è arrivato morto, però è veramente in forma.

Tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024 il bulgaro sta vivendo una sorta di seconda giovinezza, che lo hanno finalmente portato a rivincere un torneo e, soprattutto, a pochi passi dalla top10. Dover affrontare al primo turno questo genere di avversari è sempre compito proibitivo, e anche se Sonego potrebbe avere le sue chance(parola di Gipo), “per un primo turno è una sfida davvero tosta… anche lo scorso anno non è che con i sorteggi sia andata molto meglio. Pure all’Australian Open ha preso Alcaraz al secondo turno” – spiega Arbino. “Certo sono tutti forti, ma Dimitrov ha anche grande esperienza, è molto meticoloso e saprà benissimo come affrontare Lorenzo: sa giocare a fondo, a rete, sa fare tutto“.

Se il bulgaro ha continuato a giocare dopo l’Australian Open, Lorenzo ha invece scelto di fermarsi per tre settimane, privilegiando tre settimane di lavoro fisico e tecnico. Per quanto riguarda invece i prossimi impegni, dopo Rotterdam e prima di Indian Wells e Miami Sonego andrà a Doha e Dubai, dove sarà accompagnato da Fabio Colangelo. “Fabio ci darà una mano per 6/8 tornei. Io non sarei andato comunque in Asia”, fa sapere Arbino, “però era un peccato che Lorenzo andasse via senza un allenatore: ho visto che solo con il preparatore era un po’ solo.

Cercare di ritagliarsi il ruolo da protagonista

In chiusura, poi, spazio anche per un commento sui doppi di Davis con Jannik Sinner e sul lavoro svolto con il mental coach. “Prima di entrare in campo nei match di Coppa Davis ho detto a Lorenzo che era al fianco di un giocatore molto forte, che però non è un doppista. Gli ho detto di sentirsi lui il protagonista di quel doppio, perché se Lorenzo fosse rimasto nell’angolino non avrebbero vinto – ha raccontato il coach di Sonego.

“Doveva prendersi le sue responsabilità e rendersi conto di essere lui il cardine di quel doppio, stando tranquillo che comunque Sinner gli avrebbe preparato il gioco. Però era Lorenzo colui che doveva andarsi a prendere la palla, tagliare ed essere solido da fondo. Per quanto riguarda il mental coach, da anni lavoriamo con Lorenzo Beltrame, che ha fatto anche il coach in seconda di Courier. E poi è stato in campo: lui non è uno psicologo, ma sa le problematiche. È una persona con cui fa piacere parlare” – conclude Arbino.

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