L’ultima settimana di febbraio, nonché quella di “vigilia” del Sunshine Double, si apre senza grandi scossoni nella top20 del ranking ATP (nessuna variazione in top10), ma con un paio di osservazioni doverose. La prima è che, come già ampiamente discusso, il gap tra il n°2 di Carlos Alcaraz e il n°3 di Jannik Sinner si è ridotto a 535 punti, il che significa che esistono buone probabilità di sorpasso ad Indian Wells.

La seconda curiosità è che Novak Djokovic, dopo aver recentemente doppiato Rafa Nadal (sono 209 le settimane dello spagnolo da n°1 ATP), inizia oggi la settimana n°414 in vetta al ranking. Questo risultato incredibile, destinato a rimanere tale ancora per un po’, equivale ad esattamente due anni in più (52+52) rispetto a Roger Federer, il secondo giocatore con più settimane da n°1 del mondo, fermo a 310.

Per il resto, tra la decima e la ventesima posizione da segnalare il riavvicinamento di Ruud alla top10, che grazie alla finale a Los Cabos si porta ad appena 30 punti da Fritz, così come il ritorno in top15 di Karen Khachanov, protagonista di un buon inizio di 2024 e vincitore dell’ATP250 di Doha piegando la sorpresa Mensik (di cui parleremo tra poco). Questa la situazione aggiornata dei primi 20.

Quattro argentini tra i best ranking della settimana

Grazie agli importanti risultati ottenuti nella gira sudamericana, non ultimi quelli all’ATP500 di Rio de Janeiro, l’Argentina può contare all’inizio di questa settimana su ben otto tennisti in top100, la metà dei quali possono anche festeggiare il best ranking. Oltre ai due finalisti di Rio, Sebita Baez e Mariano Navone, rispettivamente nuovi n°21 e n°60, sale ancora anche Facundo Diaz Acosta (n°52), mentre Thiago Tirante fa il suo ingresso assoluto nel gotha del tennis mondiale, portandosi al n°100 ATP.

Meritano poi una menzione a parte altri due grandi protagonisti degli ultimi giorni. Il primo è Jordan Thompson, vincitore a 29 anni del primo titolo in carriera, al termine di una giornata in cui ha vinto finale di singolare, semifinale di doppio e finale di doppio, tutto condensato nel giro di poche ore. Il secondo protagonista è Jakub Mensik, il primo tennista nato nel 2005 (o dopo) a raggiungere una finale ATP e, da oggi, ad entrare tra i primi 100, salendo fino al n°87.

A proposito di giovani stelle, anche se per ora è ancora lontano dalla top100, con due sole partite vinte nel torneo di casa Joao Fonseca, brasiliano classe 2006, guadagna ben 312 posizioni e si arrampica fino al n°343 del ranking. Presto, però, lo vedremo ancora più su.

Balzi di Gigante e Travaglia tra gli italiani

Se la situazione degli italiani in nei primi 100 resta pressoché invariata – con Sinner sempre n°3, Sonego che guadagna una posizione e le leggerissime discese di Arnaldi e Darderi (rispettivamente una e tre posizioni perse) – lo stesso non si può dire scendendo un po’ più in basso con lo sguardo.

Nardi rimane a pochi passi dalla top100, mentre se ne allontana leggermente Fognini e più drasticamente Zeppieri, che non è riuscito a difendere i parecchi punti in uscita ma sta comunque disputando un più che discreto 2024. Oltre ai +4 di Vavassori e Berrettini, che non vediamo l’ora di vedere nuovamente in campo, si registrano balzi importanti da parte di Matteo Gigante e Stefano Travaglia, protagonisti della finale del Challenger di Tenerife.

Gigante ha conquistato il titolo (già il secondo stagionale) e si porta così ad un solo posto dal best ranking di n°155, mentre per Travaglia c’è il lieto ritorno in top200 con 26 posizioni scalate. Come lui, anche Cecchinato e Agamenone rientrano tra i primi 200. Di seguito la situazione aggiornata degli italiani in classifica.