ATP Indian Wells: Medvedev a caccia del riscatto, Paul della sorpresa

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ATP Indian Wells: Medvedev a caccia del riscatto, Paul della sorpresa

I pronostici sorridono a Daniil, vincente negli unici due precedenti. Per Tommy è la seconda semifinale 1000 dopo Toronto

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Daniil Medvedev - Australian Open 2024 (foto Twitter @ATPTour_ES)
 

Sinner e Alcaraz, in campo stasera alle 21:30, si prenderanno la scena. Ma il Masters 1000 di Indian Wells promette bene anche per la seconda semifinale in programma: Medvedev – Paul. Vietato staccare gli occhi dagli schermi quindi, anche perché, se Sinner dovesse raggiungere la finale (e di conseguenza innalzarsi al numero 2), proprio da questo match uscirà il contendente al titolo.

Medvedev-Paul, i precedenti

Il moscovita e l’americano (numero 14) si sono affrontati due volte: a vincere è sempre stato il russo, che, testa di  serie numero 4 e quattro al mondo, è il favorito sulla carta. Il primo incrocio a giugno 2021, sulla terra rossa del Roland Garros (3 set a 1 per il russo), il più recente invece sul cemento di Beijing, ATP 500, dove Daniil si è imposto in maniera schiacciante. Era settembre 2023.

Medvedev ha un palmares rigoglioso: 20 titoli ATP, con punta di diamante gli US Open 2021. I numeri di Paul sono decisamente più scarni: in singolare vanta due titoli nel circuito maggiore e nei tornei del Grande Slam il suo miglior risultato è stata la semifinale degli Australian Open 2023 conquistata dopo aver vinto il derby con Shelton. Per lui è la seconda semifinale in carriera in un Masters 1000. La prima contro Jannik Sinner, ad agosto: proprio quella che aveva involato l’azzurro a mettere le grinfia sul primo titolo di questo tenore.

Medvedev, il percorso a Indian Wells

Ma torniamo al presente. Daniiil Medvedev è approdato in finale dopo un match non troppo dispendioso, chiuso in due set, farcito da qualche lamentela, contro il danese Holger Rune ma non viene da un periodo di rose e fiori.Tutt’altro. Sul russo si addensano parecchie nubi che ne minano dalle fondamenta le sicurezze. La sindrome da finali Slam perse è una di queste: fallite 5 su 6. L’ultima è quella in Australia subita da quello Jannik di cui una volta era la bestia nera. Ora le parti si sono invertite e l’azzurro gli ha anche soffiato il posto (n°3) in classifica.

Ma stratega e grande martellatore da fondo il russo, 28 anni, si farà in quattro per dimostrare a tutti di che pasta è fatto.  Lo ha detto anche in conferenza stampa, dove è tornato sull’argomento Sinner: Indian Wells gli piace tanto e farà di tutto per arrivare fino in fondo e aggiudicarsi il Masters 1000 californiano.

Ma prima appunto dovrà vedersela con Tommy Paul che a volte è bravo a ribaltare i pronostici. Lo ha fatto anche ai quarti con la testa di serie numero 9, Casper Ruud, domato 6-3 1-6 6-3.

Servizio niente male, dritto incisivo, si destreggia bene nelle discese a rete ed è capace di reggere gli scambi lunghi (come a Toronto con Sinner dove i due ne inanellarono 46 in uno scambio): l’americano, 26 anni, ha sicuramente buone cartucce dalla sua parte. Tommy Paul parla anche un po’ l’italiano grazie alle sue conoscenze ai tempi del college USA. E chissà se, quando agli ottavi l’ha sconfitto, avrà fatto i complimenti e detto grazie nella nostra lingua a Luca Nardi artefice di un’impresa da urlo contro Djokovic, tolto di mezzo dalla parte di tabellone di tabellone dell’americano.

Martina Tomat

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