La settimana degli italiani: Vinci è ancora super, ma dove sono gli uomini?

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La settimana degli italiani: Vinci è ancora super, ma dove sono gli uomini?

Settimana incolore per i nostri portabandiera. Tra gli azzurri le debacle di Dubai e San Paolo sono parzialmente riscattate dal successo in doppio della coppia formata da Simone Bolelli ed Andreas Seppi. Notizie migliori sul fronte femminile, con la solita Roberta Vinci che si spinge fino ai quarti a Doha, costretta ad arrendersi solo di fronte ad una straordinaria Radwanska

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In un inizio di 2016 assolutamente nero e preoccupante per  il tennis maschile italiano, tra infortuni al miglior nostro giocatore e risultati deficitari (il miglior piazzamento è la semifinale di Lorenzi a Quito), il tennis femminile continua a regalare sorrisi ed inorgoglirci con Sara Errani e, soprattutto, Roberta Vinci. Questo è stato il canovaccio dei primi due mesi dell’anno, assimilabili già al primo quinto di stagione (a novembre e dicembre le donne non giocano e gli uomini lo fanno solo per gli atti finali della Davis e delle Atp Finals). Non si può non essere preoccupati per il nostro settore maschile: se agli Australian Open e nei tornei di preparazione eravamo purtroppo storicamente abituati a non raccogliere grandi risultati, la trasferta sudamericana giocata sulla a noi storicamente congeniale terra battuta, poteva darci ben altre gioie che una sola semifinale. A tale quadro si aggiunga il momento molto negativo vissuto da Seppi e Bolelli: i due, i quali dopo Melbourne hanno preferito continuare a giocare sul duro, a febbraio hanno vinto in due una sola partita in singolare. Per la seconda settimana consecutiva, poi, nessun italiano accede ad un quarto di finale del circuito Atp ed uno solo arriva addirittura al secondo turno, per un desolante score complessivo di una vittoria e sei sconfitte. Per fortuna, il prossimo week-end a Pesaro vi sarà il primo turno del World Group di Davis contro la Svizzera orfana di Federer e Wawrinka: il fattore campo, la scelta della terra battuta e le assenze pesantissime nella squadra elvetica dovrebbero preservarci da sgradite sorprese e magari innestare una scintilla d’entusiasmo capace di invertire un’inerzia di risultati sin qui assolutamente deficitaria.

L’unico italiano capace di ritenersi soddisfatto per i risultati ottenuti in singolare questa settimana è stato Thomas Fabbiano: iscritto al ricco torneo di Dubai, è stato innanzitutto bravo nel riuscire a qualificarsi nel tabellone principale di un torneo Atp per la terza volta in stagione. Per riuscirci ha sconfitto in tre set prima la wild card turca Cem Ilkel, ventenne al nr° 447 del mondo e poi Thomas Dodig, ex top 30 attualmente all’ottantunesimo posto del ranking, eliminato dopo 2h45’ col punteggio di 6-7(1) 6-4 6-2. Nel tabellone principale il nostro giocatore ha incontrato l’argentino Leonardo Mayer, quarantesimo giocatore al mondo: Thomas, dopo Gilles Muller a Chennai il mese scorso, ha sconfitto il secondo top 40 in carriera nettamente (6-3 6-4 in 1h19’), togliendosi anche il piccolo sfizio di non cedere mai la battuta nel corso dell’incontro, vinto grazie a due break, nel sesto e nono game, rispettivamente del primo e secondo set. L’ostacolo al secondo turno, Thomas Berdych, era purtroppo ancora di un’altra categoria per il 26ienne di Grottaglie (Taranto). Dopo inizi di parziali equilibrati, il ceco ha fatto valere in entrambi i set la differenza a suo favore di peso di palla e classe, chiudendo con un netto 6-2 6-2 in 1h14’.

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