[5] R. Nadal b. P. Kohlschreiber 6-3 6-3 (Raffaello Esposito)
“When I get older losing my hair, many years from now… will you still feed me will you still need me when I’m sixty-four?” cantava Paul McCartney nel 1967. Caro Rafa, un giorno lontano la racchetta tornerà per sempre nella borsa ma non potremo dimenticare. E non solo per un mostruoso, e freddo, elenco di vittorie, ma più ancora per l‘esempio di coraggio, umiltà e spirito indomito che regali in questi ultimi tempi avari per un vincente par tuo. Senza mai piegare la testa, perché l’unica lotta che si perde è quella che si abbandona.
Sulle note di “Guerre Stellari” l’uomo che si ribellaal tempo che passa varca l’ingresso del Centrale di Roma ad inizio serata. Incontra Philipp Kohlschreiber, n° 26 ATP già sconfitto dodici volte.
E nella primavera della resurrezione monegasca poteva mai Rafa perdere contro di lui?
La domanda è retorica, la risposta una sola. Ancora una volta il gran rovescio del tedesco nulla ha potuto contro il gioco in cemento armato e la superiore convinzione di Nadal, che ha gestito comodamente i tempi dell’incontro manco fosse un metronomo. Lo spagnolo vince il sorteggio e sceglie di servire, Kohlschreiber è ottimo in avvio ma l’equilibrio dei primi giochi è solo una fatamorgana per lui che cede la battuta nell’ottavo gioco su un pesante lungolinea bimane. Nadal ha solo un attimo di esitazione, va sotto 30-40 ma l’altro spreca e lui chiude 6-3 con la prima palla. È sembrato di assistere al gioco del gatto col topo e non era certo lo spagnolo a squittire. Philipp annulla bravamente due palle break in apertura di secondo, perde il servizio e riesce a pareggiare ma appare sempre in attesa della zampata finale. Che giunge sotto forma di doppio break al settimo e nono gioco. Avanti Nadal dunque, che affronterà nel terzo turno Nick Kyrgios. Unico precedente Wimbledon2014, ricordate?
[9] D. Ferrer b. G. Garcia-Lopez 6-4 6-3 (di Diego Serra)
Vince in due set David Ferrer su Guillermo Garcia-Lopez, derby spagnolo che ha visto in passato nove vittorie a una per Ferrer, che ha perso con Garcia-Lopez solo a Wimbledon nel 2005. Oggi non male lo spagnolo numero 51 dell’ATP, ma a far la differenza per Ferrer è sempre il dinamismo e la velocità di esecuzione. Primo set ed è subito break Ferrer, che sfrutta la seconda palla break concessa dall’avversario. Bravo è Garcia-Lopez a brekkare il più quotato connazionale nel sesto game, perso da David malamente. Nel settimo game è però di nuovo “motorino” Ferrer a non mollare un punto e a strappare il terzo break dell’incontro all’avversario. Poi si va di filato con il vantaggio Ferrer di un break, e si chiude per 6 a 4.
Ogni punto di Garcia-Lopez è sudatissimo e infinito, con Ferrer che al solito non molla nulla, e il suo avversario è stato più volte sentito biascicare la propria incredulità per i recuperi miracolosi dell’avversario. Nel secondo set sembra regnare un maggior equilibrio, anzi è Garcia-Lopez ad avere due palle break, non sfruttate, nel quarto game. Nel settimo game succede però di nuovo l’inevitabile, con Garcia-Lopez che fatica a chiudere i colpi e Ferrer che ottiene un nuovo break. Ora David nei propri turni di battuta concede poco o niente. Decisivo il nono game, Ferrer sale fino a 30 a 40 e sfrutta la prima palla break del game per chiudere il match.