ATP Finals: il tennis si ferma per Djokovic-Murray

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ATP Finals: il tennis si ferma per Djokovic-Murray

Ultimo atto delle ATP Finals. A Londra in palio non solo il titolo di Maestro. Chi sarà numero 1 fra Djokovic e Murray?

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Parla Ubaldo: la finale più attesa. Djokovic con la pistola, Murray con la spada

5 giugno 2016: Novak Djokovic batte Andy Murray nella finale del Roland Garros e completa il Career Grand Slam, conquistando il dodicesimo Major in carriera e mettendo 8035 punti di distanza tra sé e lo scozzese, all’epoca numero due del mondo. Non sono passati nemmeno 6 mesi e tutto è cambiato, con Andy in cima al ranking e Nole che ha dovuto fronteggiare una crisi di gioco e di risultati, oltre che familiare. Dopo tantissime vittorie da una parte e molte delusioni dall’altra, sarà dunque l’epilogo delle ATP Finals 2016 a regolare i conti. Al netto delle assenze di Federer e Nadal e dalla cronica incostanza di Wawrinka, era impensabile chiedere un atto conclusivo migliore, con i due che tra poche ore si contenderanno anche il titolo di numero uno del mondo di questa stagione.

Prima, però, alle 16,30 faranno da apripista Kontinen e Peers, i quali sfideranno Klaasen e Ram nella finale del torneo di doppio. I precedenti vedono i primi avanti 3-0, con il duo australiano-finlandese che non ha perso nemmeno un set, avendo prevalso nettamente a Montecarlo, Bercy e mercoledì scorso nel match di round robin. La coppia sudafricano-statunitense ha dimostrato di essere estremamente competitiva, con Klaasen che in più occasioni si è esaltato in fase di risposta, mentre entrambi hanno una copertura della rete tale da non far rimpiangere i vecchi campioni di specialità. A tentare di sbarrargli la strada ci saranno i già citati Kontinen e Peers. Se il secondo è uno specialista da anni, dotato di un buon servizio e di una buona solidità, il primo da giovane era un fenomeno a livello juniores, salvo poi subire qualsiasi tipo di infortunio che ha tarpato le ali di una probabile carriera di primo piano anche in singolare. Ciò nonostante, Henri si è rifatto ed in questi giorni ha dimostrato di essere il giocatore più forte dei 16 visti a Londra. I campioni di Bercy partono senza dubbio favoriti, ma occhio a Ram e Klaasen, che in questi giorni hanno sorpreso tutti, compresi i neo-numeri uno Jamie Murray e Bruno Soares.

Non prima delle 19, toccherà ai già citati Murray e Djokovic. Numero uno contro numero due, Lendl contro Becker, leadership mondiale ed oltre un milione di dollari in palio. La carne al fuoco è davvero tanta. Se gli scontri diretti sono nettamente a favore del serbo (24 a 10, 3 a 1 nel 2016, comprese le finali di Melbourne e Parigi). Come ricordato, dopo l’atto conclusivo del Roland Garros il divario tra questi due fenomeni era di 8035 punti. Da quel 5 giugno sono accadute moltissime cose: i problemi personali del serbo, i trionfi a ripetizione del britannico (Wimbledon e Olimpiadi su tutti), la sconfitta di Nole contro del Potro a Rio e la finale persa dall’allievo di Vajda contro Wawrinka a New York, senza contare un’involuzione tennistica che nelle ultime settimane era sembrata sempre più preoccupante. Ciò nonostante, dopo aver perso il primo set del torneo contro Thiem, The Djoker è sembrato riacquistare gradualmente la fiducia dei giorni migliori, rispondendo con maggiore incisività, difendendosi in maniera perfetta e ricominciando a colpire la palla in fase ascendente vicino alla riga di fondocampo. Murray, dal canto suo, ha incantato contro Cilic e Wawrinka, ingaggiando due battaglie feroci contro Nishikori e Raonic. In questi due match si è rivisto un giocatore maggiormente attendista, che però è riuscito ad uscire dalla fossa grazie ad una forza di volontà che non è mai stata così grande.

Sarà importantissimo capire se Andy avrà recuperato bene dalla maratona di ieri (3 ore e 38 minuti), che – sommata a quella con Nishikori e alle altre due partite giocate nella capitale inglese – hanno portato a 9 ore e 52 minuti l’ammontare del suo tempo trascorso sul campo alla O2 Arena in questa edizione delle ATP Finals. Il campione di Belgrado, da parte sua, ha speso “solamente” 6 ore e 31 minuti sul rettangolo di gioco e questo, soprattutto se la partita dovesse andare per le lunghe, potrebbe essere un fattore determinante ai fini dell’esito dell’incontro.

Per Murray sarà fondamentale comandare il gioco – specialmente sul lato destro – dando poco ritmo al rivale e senza aprire troppo gli angoli, per poi accelerare con decisione senza essere troppo attendista, così da non far prendere il centro del campo al serbo. Infatti, quando quest’ultimo riesce a fare ciò e a smistare la palla a proprio piacimento, diventa praticamente impossibile contenerlo. Andy avrà bisogno di un ottimo rendimento col servizio, con cui da quest’anno utilizza ancora di più la soluzione slice per avere più margine di sicurezza ed aprirsi il campo. Per quanto riguarda Djokovic, invece, se questi riuscirà a rispondere con continuità, magari facendo giocare in arretramento il suo avversario rubandogli il tempo e prendendo le redini dello scambio, allora il serbo avrà maggiori chance di vittoria. Una variazione che lo scozzese potrà usare sarà il back, sia corto che profondo, soprattutto verso il dritto dell’avversario, così da non perdere campo quando sarà costretto a difendersi, potendo poi spingere al massimo dopo aver fatto accorciare la gittata del colpo di Nole, il quale ha meno facilità nello spingere palle con poco peso. Il britannico avrà bisogno di tagliare il campo e di non dare la possibilità al numero due ATP di dettare il ritmo. Una possibilità da non escludere per il campione di Wimbledon è quella di chiamare a rete Djokovic, magari utilizzando poi un pallonetto per testare lo smash di quest’ultimo, che rimane – nonostante i miglioramenti delle ultime due stagioni – il suo colpo meno sicuro, senza escludere la possibilità di giocare un passante basso e centrale che non dia angolo a Nole per giocare la volée.

L’aspetto psicologico sarà cruciale: nonostante Murray sia stato più continuo rispetto al rivale nel corso di questi 11 mesi (vincendo molto di più a partire da giugno), occorrerà vedere cosa accadrà quando questi si ritroverà dall’altra parte della rete l’uomo che lo ha sconfitto 24 volte su 34. Se riuscirà a non farsi scalfire da questo e d essere convinto delle proprie possibilità, allora le sue chance di vittoria aumenteranno, altrimenti la strada sarà decisamente più in salita. Il discepolo di Lendl dovrà certamente partire forte, non potendo permettersi di sprecare le occasioni che gli capiteranno. Qualora Murray dovesse riuscire a centrare il break nel primo game in cui avrà l’occasione di farlo, in tal caso la partita potrebbe prendere una direzione favorevole allo scozzese. Ciò nonostante, Djokovic è sembrato in netta ripresa. Entrambi sono dunque pronti per una battaglia senza esclusione di colpi. Soltanto poche ore e sapremo come è andata.

Gli head 2 head Djokovic-Murray (24-10)

2016 – Roland Garros F, Djokovic b. Murray 3-6 6-1 6-2 6-4
2016 – ATP World Tour Masters 1000 Roma F, Murray b. Djokovic 6-3 6-3
2016 – ATP World Tour Masters 1000 Madrid F, Djokovic b. Murray 6-2 3-6 6-3
2016 – Australian Open F, Djokovic b. Murray 6-1 7-5 7-6(3)
2015 – ATP World Tour Masters 1000 Paris F, Djokovic b. Murray 6-2 6-4
2015 – ATP World Tour Masters 1000 Shanghai S, Djokovic b. Murray 6-1 6-3
2015 – ATP World Tour Masters 1000 Canada F, Murray b Djokovic 6-4 4-6 6-3
2015 – Roland Garros S, Djokovic b. Murray 6-3 6-3 5-7 5-7 6-1
2015 – ATP World Tour Masters 1000 Miami F, Djokovic b. Murray 7-6(3) 4-6 6-0
2015 – ATP World Tour Masters 1000 Indian Wells S, Djokovic b. Murray 6-2 6-3
2015 – Australian Open F , Djokovic b. Murray 7-6(5) 6-7(4) 6-3 6-0
2014 – ATP World Tour Masters 1000 Paris Q, Djokovic b. Murray 7-5 6-2
2014 – Beijing S, Djokovic b. Murray 6-3 6-4
2014 – US Open Q, Djokovic b. Murray 7-6(1) 6-7(1) 6-2 6-4
2014 – ATP World Tour Masters 1000 Miami Q, Djokovic b. Murray 7-5 6-3
2013 – Wimbledon F, Murray b. Djokovic 6-4 7-5 6-4
2013 – Australian Open F, Djokovic b. Murray 6-7(2) 7-6(3) 6-3 6-2
2012 – Barclays ATP World Tour Finals RR, Djokovic b. Murray 4-6 6-3 7-5
2012 – ATP World Tour Masters 1000 Shanghai F, Djokovic b. Murray 5-7 7-6(11) 6-3
2012 – US Open F, Murray b. Djokovic 7-6(10) 7-5 2-6 3-6 6-2
2012 – London Olympics S, Murray b. Djokovic 7-5 7-5
2012 – ATP World Tour Masters 1000 Miami F, Djokovic b. Murray 6-1 7-6(4)
2012 – Dubai S, Murray b. Djokovic 6-2 7-5
2012 – Australian Open S, Djokovic b. Murray 6-3 3-6 6-7(4) 6-1 7-5
2011 – ATP World Tour Masters 1000 Cincinnati F, Murray b. Djokovic 6-4 3-0, rit.
2011 – ATP World Tour Masters 1000 Roma S, Djokovic b. Murray 6-1 3-6 7-6(2)
2011 – Australian Open F, Djokovic b. Murray 6-4 6-2 6-3
2009 – ATP World Tour Masters 1000 Miami F, Murray b. Djokovic 6-2 7-5
2008 – ATP Masters Series Cincinnati F, Murray b. Djokovic 7-6(4) 7-6(5)
2008 – ATP Masters Series Canada Q, Murray b. Djokovic  6-3 7-6(3)
2008 – ATP Masters Series Monte Carlo R16, Djokovic b. Murray 6-0 6-4
2007 – ATP Masters Series Miami S, Djokovic b. Murray 6-1 6-0
2007 – ATP Masters Series Indian Wells S, Djokovic b Murray 6-2 6-3
2006 – ATP Masters Series Madrid R16, Djokovic b. Murray 1-6 7-5 6-3

GRANDE SLAM: 8-2 Djokovic
ATP WORLD TOUR FINALS: 1-0 Djokovic
MASTERS 1000: 14-6 Djokovic
OLIMPIADI: 1-0 Murray
ATP 500: 1-1
Al meglio dei 5 Set: 8-2 Djokovic
Su terra battuta: 4-1 Djokovic
In finale: 10-7 Djokovic (7 Slam, 10 Masters 1000)

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