Tsitsipas e Medvedev: ieri nemici, oggi esordienti e avversari alle ATP Finals

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Tsitsipas e Medvedev: ieri nemici, oggi esordienti e avversari alle ATP Finals

Dopo le peripezie di un anno fa, Stef e Daniil si troveranno di fronte all’esordio assoluto nel torneo dei maestri. Chi ha più chance di impensierire i big?

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Ottavo della Race e sorteggiato nel complicato Gruppo Borg, Matteo Berrettini non è il solo esordiente di queste ATP Finals 2019. Nel Gruppo Agassi, troviamo infatti altre due facce nuove a occupare la top 8 di fine stagione: il numero 4 Daniil Medvedev e Stefanos Tsitsipas, numero 6. Ventitreenne il primo, di due anni e mezzo più giovane il secondo, ripercorriamo la loro stagione cercando di capire in che condizioni e con quali ambizioni si accingono ad affrontare le loro prime Finals.

DANIIL MEDVEDEV

Dopo essersi guadagnato la top 20 sul finire del 2018, Daniil torna dalla off season ricominciando da dove aveva lasciato: raggiunge la finale a Brisbane, gli ottavi all’Australian Open (fermato da Djokovic in quattro set) e, con un saldo vittorie-sconfitte di 15-4 nei primi due mesi, si conferma giocatore da tenere d’occhio. Ad aprile, ci si interroga dubbiosi sui risultati che i suoi colpi piatti potranno portargli sulla terra battuta, ma lui risponde alla grande con la finale a Barcellona che segue la semi a Monte Carlo e i relativi successi su Tsitsipas (il suo primo top ten dopo un quasi zoppo Wawrinka a Wimbledon 2017) e Djokovic. Arrivano poi tre sconfitte all’esordio, a proposito delle quali rivelerà in seguito di aver sofferto di un problema fisico in quel periodo.

Benché dai risultati inferiori a quelli promessi dal ranking, la stagione sull’erba non è disprezzabile e lo porta in top ten, ma il moscovita ha ancora parecchio margine e arrivano le sei finali consecutive: a Montreal, paga lo scotto della sua prima in un “Mille”, praticamente bloccato di fronte a Rafa Nadal, contro il quale riuscirà invece a regalare al pubblico un grande duello all’ultimo atto dello US Open, dopo essersi preso il primo titolo pesante a Cincinnati e prima del bis di Shanghai. La striscia vincente coglie di sorpresa lo stesso Daniil, costretto a rivedere la programmazione cancellandosi da tre tornei. Rientra a Bercy per il suo 77° match dell’anno e raccoglie una sconfitta all’esordio non del tutto inattesa contro Jeremy Chardy.

CHANCE LONDINESI –Pur dimostrando di poter vincere incontri su ogni superficie, i numeri ci confermano che il quarto tennista del mondo si trova particolarmente a suo agio sul duro (lì ha vinto i suoi sette titoli in carriera), ancor meglio se al coperto (tre titoli). In un evento che a differenza degli Slam non è esclusiva terra di conquista dei Big 3 (l’ultimo ad alzare il trofeo è stato Nole nel 2015), questo “crescendo di continuità” disegnato sul grafico russo fa sì che Medvedev si presenti a Londra reclamando un ruolo da protagonista. Il sorteggio appare tutt’altro che sfavorevole, per quanto sia avanti nei precedenti solo nei confronti di Tsitsipas (5-0, peraltro). Nadal (0-2), afflitto da uno stiramento agli addominali, non ha una tradizione fortunata con le Finals, che lo hanno visto spesso ritirato e mai vincitore. Zverev aveva battuto Medvedev quattro volte su quattro fino allo scorso anno, ma è reduce da una stagione complessa che ha fatto parlare di involuzione, tormentata anche da problemi personali. E nell’ultima sfida, in finale a Shanghai, non c’è stata storia, con lo stesso Sascha che ha definito Daniil il migliore al mondo in quel momento. In un girone che si prospetta aperto, il Daniil visto negli ultimi tre mesi non parte battuto contro nessuno e si candida con pieno diritto almeno a un posto in semifinale, dove potrebbe essere l’avversario da evitare.

 

QUESTO STORTO È UN GRAN DRITTO – Sul campo, oltre ai colpi la cui efficacia supera di gran lunga l’innegabile “stortezza”, Daniil mette una personalità forse insospettata fino a pochi mesi fa, venuta allo scoperto senz’altro grazie ai risultati, ma che a sua volta ha contribuito a quelle stesse vittorie. È così che Medvedev ha iniziato ad affidarsi a delle seconde di servizio tirate al massimo per rovesciare l’esito della semifinale contro Nole a Cincinnati o ha tenuto il campo contro Wawrinka allo US Open in un momento di difficoltà fisica; per non parlare del modo in cui è riuscito a portare lo stesso pubblico dalla propria parte, facendosi perdonare l’insopportabile gesto verso il raccattapalle e il successivo dito medio.

Ancora a New York, non vanno dimenticati i due set recuperati a Rafa, nonché la giusta dose di cattiveria – del genere “questa non te la lascio passare” – mostrata per esempio lo scorso anno al termine del match contro Tsitsipas. Una solidità mentale che, ci piace credere, deriva in parte anche dalla scarsa ortodossia dei suoi swing, come se fosse cresciuto ribattendo agli avversari, ovviamente con lo stesso tono con cui trollava il pubblico newyorchese, “è vero, non so colpire come voi. Cosa aspettate a battermi?”. Se ha ragione chi vince pur colpendo solo con il telaio della racchetta, figuriamoci Daniil, la cui palla esce piena e velocissima. Per contro, non si discute nemmeno l’appassionato che guarda più volentieri un tennista dotato di maggior eleganza.

Daniil Medvedev – Shanghai 2019 (foto via Twitter, @atptour)

STEFANOS TSITSIPAS

Avversario diretto del russo al Torneo dei Maestri, Stefanos comincia la stagione nel migliore dei modi, nonostante la nettissima sconfitta contro Nadal, con la semifinale a Melbourne; un mese dopo, la finale di Dubai gli vale l’ingresso in top ten. L’ottima stagione sulla terra europea, culminata con il “piatto” di Madrid dopo essersi preso la rivincita su Rafa, termina agli ottavi del Roland Garros, battuto 8-6 al quinto da Wawrinka. Una sconfitta che sembra lasciare il segno: Tsitsipas tradisce clamorosamente le aspettative sull’erba, ma è proprio l’intera estate che lo attende pressoché invano. Incassate cinque sconfitte di fila a partire dalla semifinale di Washington, l’ateniese ritrova improvvisamente il suo gioco a Pechino, il primo di quattro ottimi tornei dove esce sconfitto solo dai top 5. Uno sprint finale che gli garantisce la fiducia necessaria per affrontare gli avversari del Gruppo Agassi.

CHANCE LONDINESI – Abbiamo visto che il saldo dei precedenti con Daniil è impietoso. La sola vittoria su cinque sfide contro Nadal vale quel mattoncino di speranza, soprattutto se il fenomeno spagnolo dovesse non essere al meglio; tuttavia, non sorprenderebbe se Stefanos, così come il moscovita, rivelasse di preferire la riserva Bautista Agut. È invece forte di un 3-1 nei confronti di Sascha, campione uscente e vera incognita del girone. Capace di battere i “tre fenomeni” nell’arco della stagione, a Stefanos manca ancora un titolo pesante: su otto finali disputate in carriera, ha vinto le tre che gli sono valse trofei “250”, uno su terra e due sul duro al coperto. Con performance finora migliori sul rosso, almeno in termini di vittorie-sconfitte, rispetto a quelle comunque ragguardevoli sul cemento, si presenta alla O2 Arena dopo aver molto ben figurato in condizioni indoor. È tuttavia l’assenza di un vero e proprio acuto di colui che è ancora “next gen” a tutti gli effetti a collocarlo molto più indietro del russo in quanto a possibilità di impensierire Djokovic e Federer al Masters.

GRECO ≈ CLASSICO – Lo scontro di stili con Medvedev è evidente e i due sono ben lontani fra loro per quanto riguarda estetica dei colpi e impostazione del gioco. Tsitsipas affida al dritto la costruzione del punto, quasi inevitabilmente per chi già da ragazzino tirava il rovescio con una sola mano. Secondo babbo Apostolos, l’impugnatura eastern del figlio comporta uno swing in stile del Potro, “anche lui in possesso di un potentissimo dritto perché è un colpo molto più pulito”. E, dice ancora il papà, “è un movimento naturale che produce una bellissima meccanica”. Di sicuro, è un colpo che fa male all’avversario, soprattutto quando lo gioca inside-in con una sicurezza quasi irritante.

A tal proposito, Stefanos possiede quell’arroganza indispensabile quando si compete con i migliori del mondo per diventare uno di loro, anche se ha qualche difficoltà (o non prova neanche) a nasconderne i tratti più espliciti nell’atteggiamento in campo. Una sicumera che, seppure in modo assolutamente opposto, potrebbe originare dall’esecuzione dei colpi proprio come quella russa. Rifiutando la dicotomia tra vincere sporco (il gilbertiano winning ugly) e perdere giocando bene (losing pretty), Stefanos rilancia – inconsapevolmente “alla Catalano” – mettendo sul piatto la convinzione di poter vincere dispensando bel gioco e bei colpi.

Stefanos Tsitsipas – Queen’s 2019 (foto Alberto Pezzali/Ubitennis)

DIAMO I NUMERI

Daniil Medvedev, classe 1996, n. 4 a Londra in un anno iniziato al 16° posto. Su un totale di 5.705 punti, 4.605 (l’80,7%) sono stati conquistati negli appuntamenti Slam e “Mille” mandatory. Ha disputato 23 tornei, ottenendo 59 vittorie a fronte di 18 sconfitte e aggiungendo al suo palmares quattro titoli (due Masters 1000 e due ATP 250). Un formidabile 12-2 è il suo saldo indoor, condizione in cui deteneva la percentuale più alta anche negli anni precedenti. A conferma del livello espresso per la maggior parte dell’anno, i 510 punti dei tornei non conteggiabili lo piazzerebbero al 108° posto del ranking, una posizione invidiabile (quando non un miraggio) per la maggior parte dei professionisti.

L’ascesa in classifica di Stefanos Tsitsipas, classe 1998, è stata simile a quella di Daniil: partito dal n. 15, ha finito la Race in sesta posizione, con un best ranking al n. 5. Diversa è invece la ripartizione dei punti, con 2.540 su 4.000 (il 63,5%) ottenuti negli eventi maggiori. Ha partecipato a 26 tornei con un saldo W-L di 50-24 e alzato due titoli, entrambi ATP 250. Al coperto, ha vinto 11 match perdendone 4.

Questo confronto su carta tornerà a essere giocato sul campo tra pochi giorni, precisamente lunedì, quando il Gruppo Agassi si aprirà proprio con la sfida tra “Bear” e “Stef”.

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ATP

Sonego, occhio a Cerundolo. A Miami Francisco si esalta: “Qui sono a mio agio, non vedo l’ora di giocare ancora”

L’argentino commenta il feeling con i campi di Miami e racconta il suo momento di forma, lanciando la sfida a Sonego

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Francisco Cerundolo - ATP Miami 2023 (Twitter @atptour)
Francisco Cerundolo - ATP Miami 2023 (Twitter @atptour)

Con la grande vittoria contro Felix Auger-Aliassime che gli ha permesso di raggiungere gli ottavi di finale nel Miami Open presented by Itaù, Francisco Cerundolo ha preso la sua rivincita contro il giovane canadese, che lo aveva eliminato sia da Indian Wells che dall’Australian Open in questo 2023.

Ci deve essere un’aria particolare che esalta il tennis dell’argentino a Miami, perché lo scorso anno fu protagonista di un exploit che lo ha visto arrivare fino alla semifinale, non senza un po’ di buona sorte, con i ritiri di Sinner nei quarti di finale e di Opelka al secondo turno. Fuori dalla Florida, Cerundolo non ha mai raggiunto risultati così importanti in tornei altrettanto prestigiosi.

Alla domanda sul suo feeling particolare con il cemento di Miami, l’argentino risponde: “Mi sento molto a mio agio a giocare qui. Non so bene perchè. Ho molti amici, molti argentini che fanno il tifo per me”. Cerundolo afferma poi che le condizioni più veloci di quest’anno possono aiutarlo ulteriormente, e che il suo servizio ha avuto un netto miglioramento rispetto al torneo di Indian Wells.

 

Il 24enne di Buenos Aires commenta la differenza tra questa vittoria e gli ultimi due precedenti con Auger-Aliassime: Penso di aver giocato molto meglio oggi rispetto alle altre due volte in cui l’ho incontrato. Non so, credo di aver servito molto meglio oggi rispetto ad Indian Wells. Credo che lui non abbia giocato una grande partita, ma penso di aver giocato molto bene rispetto agli altri due incontri”. Infine afferma che una delle chiavi del suo successo sia l’essere riuscito a leggere la direzione del servizio del numero 6 ATP, e l’aver risposto molto bene sia di dritto che di rovescio.

Sul prossimo avversario, prima ancora di conoscere l’esito del match tra Tiafoe e Sonego, il numero 31 del mondo dice: Chiunque dei due vinca, sarà una grande sfida. Sono due giocatori forti. Non vedo l’ora di scendere in campo nuovamente, cercando di giocare bene come oggi. Se gioco così posso battere entrambi. Si tratterà del primo incontro tra Cerundolo e Sonego, con l’argentino fiducioso di poter proseguire il suo momento magico in Florida. Lorenzo, dal canto suo, è apparso in grande forma contro Tiafoe, e ha dalla sua parte i favori del pronostico. L’ottavo di finale tra Cerundolo e Sonego andrà in scena intorno all’una di notte italiana della notte tra martedì e mercoledì, ovvero alle 19 locali, sul Grandstand.

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WTA Miami: Rybakina batte Mertens, ai quarti troverà Trevisan. Avanti pure Sabalenka

Jessica Pegula supera Magda Linette e ritorna ai quarti in Florida dove affronterà Anastasia Potapova

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Elena Rybakina - Indian Wells 2023 (foto Ubitennis)

[10] E. Rybakina b. E. Mertens 6-4 6-3

La testa di serie n. 10 del WTA 1000 di Miami Elena Rybakina prosegue la sua striscia vincente iniziata a Indian Wells, vincendo l’undicesima partita consecutiva contro la belga Elise Mertens, sconfitta 6-4 6-3 in 1h46′, ed ora affronterà in quarti l’azzurra Martina Trevisan che ha estromesso a sua volta la n. 24 del main-draw Jelena Ostapenko: la campionessa di Wimbledon e la mancina fiorentina si scontreranno per la prima volta, con la posta in palio rappresentata dalla semifinale in Florida. Con il successo ai danni della n. 39 WTA, dunque, rimangono intatti i sogni della kazaka di poter completare il Sunshine Double dopo la conquista nel deserto californiano del primo alloro in carriera in un evento ‘mille’. Un’eventuale conquistache ha rischiato seriamente di passare agli archivi come mera ipotesi svanita nel nulla al turno precedente, quando la classe ’99 di passaporto kazako ha dovuto cancellare un match point a Paula Badosa.

Rybakina dà seguito al suo eccezionale periodo di forma

Nel suo entusiasmante inizio di stagione, quest’ennesima affermazione della 23enne di Mosca la proietta ad un meraviglioso differenziale tra le vittorie raccolte e le sconfitte in questa prima parte di 2023: 19-4. Ciononostante Elena, che attualmente occupa il proprio best ranking alla piazza n. 7 delle classifiche, non vuole fermarsi e dopo i viaggi che l’hanno condotta in finale sia a Melbourne Park che all’IW Tennis Garden vuole inserire nella sua personale cartina tornasole anche la vacanza tra le spiagge di Miami.

 

Primo set: Elena rimonta da un break di svantaggio

La prima a rompere gli indugi è stata Mertens che convertendo la quarta palla break della sua partita ha spezzato l’equilibrio nel settimo game salendo 4-3. Tuttavia la 27enne di Lovanio non è riuscita a consolidare il vantaggio offrendo sul piatto d’argento il contro-break a causa di un paio di sanguinosi doppi falli. Elena non se l’è fatto ripetere due volte, e attraverso un winner di dritto si è portata 4-4. Poco dopo, un altro game in risposta incisivo della kazaka ha fatto sì che al terzo set point Rybakina potesse lasciare andare le sue sbracciate da fondo, in grado di forzare l’errore rivale e completare la rimonta da un break di svantaggio.

Secondo set: dominio Rybakina

Nel secondo set è stato poi ancora un combattuto turno di servizio belga a dare il là al sorpasso kazako, Elena infatti è volata subito 2-0 concretizzando la quarta chance per fare suo il game grazie ad un’ottima presa della rete con conseguente volée profonda che ha costretto Elise ha mandare lungo il suo tentativo di lob. Questo è stato l’ultimo break del match, ma non l’ultimo sussulto visto che la finalista dell’Happy Slam ha dovuto annullare quattro palle per il 3-2 prima di inerpicarsi sul punteggio di 4-1. Dieci ace messi a referto dalla n. 7 WTA ma anche 25 vincenti, a fronte di 22 errori non forzati. Stessi gratuiti per Mertens, ma meno vincenti: solo 19. Grazie alla vittoria odierna, siamo 3-1 negli H2H a favore della più giovane delle due giocatrici.

[3] J. Pegula b. [20] M. Linette 6-1 7-5

La bandiera statunitense continua a sventolare al Miami Open Presented By Itaù grazie alle prestazioni della n. 3 della classifica Jessica Pegula.

La 29enne di Buffalo ha infatti estromesso dalla gara la n. 20 al mondo, nonché semifinalista in Australia nel primo Slam dell’anno, Magda Linette, con il punteggio di 6-1 7-5 in quasi un’ora e venti di partita per ritornare così a far parte del lotto delle ultime otto giocatrici che competeranno, a partire già dalla giornata di domani – martedì 28 marzo -, per la conquista del titolo dopo essersi spinta sino a questo punto dell’evento già nel 2022.

Un’affermazione, quella della tennista di casa sulla polacca, portata a compimento dalla n. 1 a stelle e strisce in modalità “cruise control”. Le due non si erano mai affrontate prima in un match ufficiale del Tour, tuttavia nelle ultime stagioni hanno instaurato un ottimo rapporto d’amicizia e di intesa fuori dal rettangolo di gioco allenandosi assieme spesso e volentieri proprio in Florida a Boca Raton e condividendo alcune attività non primariamente tennistiche essendo entrambe membri del WTA Players’ Council.

Nonostante comunque una gestione della sfida tutto sommato agevole da parte di JP, non sono mancate le difficoltà come si intuisce facilmente dallo score del secondo set. Complessità nella risoluzione del problema, che trovano conferma nelle parole rilasciate a caldo dalla vincitrice a Tennis Channel: “Tutto stava funzionando per il meglio, poi però le cose nel secondo set si sono fatte difficili. Ho avuto la sensazione, in quel frangente di gara, che stessi esprimendo il mio tennis talvolta ad un ritmo eccessivo, troppo alto che mi costringeva ad andare fuori giri. Tuttavia sono molto contenta, di essere riuscita alla fine in qualche modo a ritrovare le energie necessarie per chiudere in due ed evitare che la partita si prolungasse“.

La prossima avversaria di Pegula sarà la russa Anastasia Potapova, vittoriosa per 6-4 7-6(4) sulla n. 23 del seeding Qinwen Zheng. Il confronto con la testa di serie numero 27 del draw sarà una remake del loro match di terzo turno andato in scena appena 16 giorni fa al BNP Paribas Open e che ha visto il successo di Jessica in tre parziali.

Proprio in ottica quarti di finale, l’americana si è così espressa: “Sarà davvero una sfida dura, l’ho affrontata recentemente a Indian Wells ed è stata una grande battaglia. Nell’ultimo periodo [Potapova, ndr] sta giocando ad un livello molto alto, gli ultimi tre tornei a cui ha preso parte l’hanno vista esprimere davvero un ottimo tennis. Dunque certamente mi attende una partita contro una giocatrice che in questo momento gode di tanta fiducia nei suoi mezzi. Inoltre, credo che le condizioni di gioco rapide che ci sono qui le piacciano tanto. Per poterla affrontare al meglio delle mie possibilità, dovrò trarre insegnamento dai segnali emersi durante l’ultima sfida in cui ci siamo date battaglia e migliorare così quegli aspetti del mio gioco che non hanno funzionato nel nostro ultimo confronto; ma allo stesso tempo penso che lei farà altrettanto. Quindi di sicuro, ci sarà da soffrire“.

La nativa della città che è capoluogo della Contea di Erie nello Stato di New York, durante questa settimane di tennis all’Hard Rock Stadium sta confermando di essere nel bel mezzo dell’ennesimo, dando uno sguardo alle ultimissime stagioni, grande inizio di anno tennistico. Pegula ha difatti finora raccolto la bellezza di 18 vittorie nel 2023. Meglio di lei, in questo primo scorcio di stagione, solo Aryna Sabalenka ed Elena Rybakina appaiate a quota 19 successi: la bielorussa però potrebbe sganciarsi assestandosi alla cifra di 20 vittorie, qualora superasse nel suo ottavo quella Krejcikova che a Dubai l’è stata fatale.

Se poi si decide di analizzare più nello specifico la capacità di essere continui negli appuntamenti di spicco presenti all’interno dei 12 mesi di competizioni sparse nelle più svariate località del globo, Jessica svetta su tutte le altre concorrenti avendo ottenuto negli ultimi tre anni 12 volte il pass per i quarti di eventi WTA 1000: più di tutte le sue rivali. Dal 2009 ad oggi, solo Serena e Venus Williams sono riuscite a fare di meglio con – rispettivamente – 30 e 21 quarti di finale. E’ pur vero che poi solamente in due circostanze, sulla dozzina complessiva, Jes sia stata in grado di raggiungere l’ultimo atto: sempre nel 2022, prima perdendo nel mese di maggio in altura sulla terra di Madrid da Ons Jabeur e dopo andando a conquistare quello che è sinora l’alloro più luccicante della sua carriera, la vittoria del ‘mille‘ di Guadalajara nell’ottobre scorso avendo la meglio in finale su Maria Sakkari – un cavalcata che si rivelò decisiva nel testa a testa con la greca per staccare l’ultimo biglietto valido per le Finals di Fort Worth -.

Perciò, nell’ultimo triennio ci sono state certamente tenniste che hanno vinto di più in termini di tornei di tale categoria messi in bacheca, ma quanto a costanza di rendimento non ce n’è per nessuna: una convinzione ulteriormente avvalorata anche dai cinque quarti ottenuti a livello Slam, a Melbourne addirittura tripletta tra il 2021, il 2022 e il 2023; al Roland Garros nel 2022 e nel Major di casa dello US Open sempre nel 2022.

Ora l’obiettivo più immediato è quello di, quantomeno, pareggiare il risultato fatto registrare nel torneo lo scorso anno: dove a sbarrarle la strada fu quella Iga Swiatek che in questa edizione è fuori dai giochi per infortunio.

Per quanto riguarda invece la 31enne di Poznan, si tratta della 19esima sconfitta in carriera contro una Top Ten di fronte alle quali è riuscita nell’impresa di vincere soltanto in 4 occasioni. Il suo avvio di 2023 rimane comunque positivo, con la prima semifinale Slam conquistata all’Australian Open ed un record complessivo che recita 12-7 tra vittorie e KO. Questa prima parte di stagione ci sta sicuramente mostrando la miglior versione mai ammirata di Magda, che tuttavia quest’oggi ha sofferto l’atmosfera ventilata di Miami.

Tornando a trattare l’incontro più in profondità, l’aspetto del proprio tennis che certamente dà più soddisfazioni a Pegula nella performance odierna è la grande uscita dai blocchi mostrata. Qualcosa che al contrario non era andata totalmente per il verso giusto in California dove si era resa protagonista di alcune false partenze. Mentre contro Linette, dopo che erano appena passati 9 minuti aveva già messo a segno quasi 7 vincenti per salire pronti via 3-0. Dopo 19 minuti, il tabellino addirittura comunicava un perentorio 5-0 con il set inaugurale che andava a concludersi al termine di soli 28 minuti.

Alla ripresa dei giochi l’andatura dell’incontro, inversamente, ha preso una direzione totalmente contraria con la n. 19 del ranking che incredibilmente si era portata in vantaggio per 5-2. Ma successivamente, sul più bello, è crollata fragorosamente mancando per due volte l’opportunità al servizio di trascinare la sfida alla frazione finale e permettendo così il rientro della beniamina di casa che, difatti, si è intascata gli ultimi cinque games del match.

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ATP

Italiani in campo oggi martedì 28 marzo: Sinner, Sonego e Trevisan sognano a Miami, a che ora e dove vederli

Jannik se la vedrà con Rublev, Lorenzo avrà davanti Cerundolo, mentre Martina sarà chiamata all’impresa contro Rybakina

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Jannik Sinner – ATP Miami 2023 (foto Ubitennis)

Sara un martedì ad alta tensione per il tennis italiano. Il numero di azzurri rimasti in tabellone a Miami tra maschile e femminile è rimasto a tre grazie alla grande vittoria di Sonego contro Tiafoe. Oggi scenderanno tutti in campo per raggiungere rispettivamente due quarti di finale e una semifinale. Sarà infatti il turno del numero uno azzurro sia per quanto riguarda il circuito maschile, con Jannik Sinner pronto ad una sfida ardua contro Andrey Rublev, che per il circuito femminile, con Martina Trevisan alla ricerca di un risultato storico contro Elena Rybakina. Infine, Lorenzo Sonego sarà impegnato con Francisco Cerundolo, in una sfida tra outsider pronti a stupire ancora.

Nel primo match di giornata sul Grandstand, alle ore 17 italiane (11 locali), Sinner si troverà davanti un avversario molto ostico come il numero due russo in un ottavo di finale che ha il sapore di qualcosa in più, considerando anche il possibile prossimo avversario del vincente di questa sfida, che uscirà dall’incontro tra Ruusuvuori e Van de Zandschulp: chi vincerà tra l’altoatesino e il russo sarà favorito. Si tratta del quinto incontro tra Jannik e Andrey, con il russo che ha vinto solamente due delle quattro partite disputate contro l’azzurro, entrambe grazie ad un ritiro dell’altoatesino, come successo al Roland Garros nel 2022. Nei due scontri che non sono terminati a causa del ritiro di uno dei due, Jannik ha sempre avuto la meglio, con l’ultima vittoria risalente all’ottavo di finale del Master 1000 di Montecarlo nel 2022. I bookmakers vedono favorito l’azzurro, tanto che un suo passaggio del turno è quotato 1,50 da Bet365, contro i 2,63 di Rublev.

Non vuole fermarsi nemmeno Sonego, che viene dalla grande prestazione contro Tiafoe della notte di lunedì. Per lui ci sarà un avversario sulla carta abbordabile, come l’argentino numero 31 del mondo Cerundolo. Si tratta del primo incontro tra i due, in un palcoscenico importante come gli ottavi di finale di un 1000, con l’argentino che difende i punti dell’exploit che lo ha portato alla semifinale del 2022. I bookmakers vedono l’azzurro come favorito, tanto che Eurobet quota un successo di Sonego 1,67, contro i 2,16 di Cerundolo. Il match andrà in scena come ultimo di giornata sul Grandstand, ed è previsto per l’una di notte italiana (19 locali). Il vincitore di questa sfida se la vedrà ai quarti di finale con uno tra Khachanov e Tsitsipas.

 

Dopo il fantastico successo nel pomeriggio di lunedì contro Jelena Ostapenko, Trevisan sarà chiamata ad un’impresa contro Elena Rybakina, kazaka numero 7 WTA. La azzurra parte contro i favori del pronostico, anche considerando lo stato di forma dell’avversaria, alla ricerca del Sunshine Double dopo il trionfo ad Indian Wells. Sarà il primo scontro tra le due, e la posta in palio prevede una semifinale in un Master 1000 contro la vincente della sfida tra Pegula e Potapova. Il match andrà in scena sull’Hard Rock Stadium ed è previsto per le 20 italiane (14 locali), dopo il termine della sfida tra Fritz e Rune. I bookmakers parlano di una vera e propria mission impossible per Martina, con il successo di Rybakina quotato 1,03 da SNAI, mentre il trionfo dell’azzurra raggiunge l’8,25.

ITALIANI IN CAMPO MARTEDI 28 MARZO:

ATP Miami, Jannik Sinner – Andrey Rublev: dalle ore 17 italiane sul Grandstand. Diretta Sky Sport Tennis e in streaming su Sky Go, Now TV e Tennis TV.

ATP Miami, Lorenzo Sonego – Francisco Cerundolo: dalle ore 01 italiane sul Grandstand. Diretta Sky Sport Tennis e in streaming su Sky Go, Now TV e Tennis TV.

WTA Miami, Martina Trevisan – Elena Rybakina: dalle ore 20 italiane sull’Hard Rock Stadium. Diretta SuperTennis e in streaming su SuperTennix.

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