L’attesa sta divorando i tifosi italiani. Da ieri pomeriggio alle 17, più o meno, è partito quasi in maniera inconscia un asfissiante countdown che portava alle 14:30 di oggi pomeriggio, alla sfida che sarà seguita da un Paese intero. La prima semifinale delle Nitto ATP Finals 2023, Jannik Sinner contro Daniil Medvedev. Per la quarta volta dal 1990 il terzo e il quarto del ranking si sfideranno a questo punto del torneo, in contemporanea con il primo e il secondo, cioè Novak Djokovic e Carlos Alcaraz, che scenderanno in campo alle 21:00. La scelta di questa divisione, televisiva o di patriottismo, sarà ben accolta dagli appassionati, che non impazziranno attendendo la sera. E chi invece è interessato alle quote, per scrutare chi parta più o meno avanti (doppio compreso) sarà accontentato ancor prima.

Sinner e Medvedev si sfidano per l’ottava volta nella loro carriera. A guardare i precedenti potrebbe venire un mancamento: 6-2 per il russo! Ma quei due l’azzurro li ha vinti nell’ultimo mese e mezzo, in due finali, a Pechino e a Vienna. Due prestazioni maiuscole, da campione assoluto, che hanno posto un’ulteriore conferma di qualità sulla ancor giovanissima carriera del nostro n.1. Arriva alle semifinali da imbattuto, l’unico in tutto il torneo, e soprattutto con costanti miglioramenti anche di gestione della pressione oltre che tecnici mostrati nel round robin. E sarà fondamentale mostrarla ancora questa caratteristica, dato che affronterà il giocatore che probabilmente più di tutti è capace di alzare il nervosismo in un avversario. Medvedev in campo infatti è una piovra, capace di arrivare ovunque e costringere sempre a giocare un punto di più. Nello scambio da fondo, a meno che Sinner non riesca a tenere per tutto il match un ritmo altissimo, intenso, Daniil parte un pelino avanti.

La diagonale di rovescio picchiata con costanza cercando di muovere il russo per Sinner, la variazione lungolinea per Medvedev per togliere riferimenti, accoppiati con una gran prestazione al servizio, sono i principali temi tattici del match. E un intero palazzetto a sostenere l’altoatesino, la superficie che adora, nonostante un po’ di esperienza in meno, spingono i bookmakers a premiare il padrone di casa: la sua vittoria è a 1,64 su Better, 1,65 su Snai e 1,67 su Bet365. La terza finale in carriera alle Finals di Medvedev è invece a 2,20 su Bet, 2,25 su Snai e 2,28 su Better..

Non meno attesa, specie se dovessero andare in un certo modo le cose nel pomeriggio, la sfida tra Djokovic e Alcaraz. I precedenti sono 2-2, una vittoria a testa negli Slam (più pesante quella di Alcaraz a Wimbledon), con Nole che ha vinto l’ultima sfida nella pazzesca finale di Cincinnati, in 3h e 48. Difficile chiedere di meglio a un torneo che è definito “dei Maestri”. Arrivano entrambi bene, con due vittorie, consecutive per lo spagnolo dopo la sconfitta all’esordio, alla prima e alla terza giornata invece per Nole. Si tratta della dodicesima finale in questo torneo per il serbo (8-3, sconfitte nel 2010, 2020 e 2021) mentre della prima per Carlitos, il più giovane a raggiungere questo traguardo da Nadal nel 2006. Dati di esperienza che ovviamente spingono nella direzione di Djokovic, favorito dichiarato anche a causa della superficie, la cui velocità non fa proprio impazzire lo spagnolo, come ha sottolineato. Entrambi sono giocatori completi in ogni aspetto, forse potrebbe far leggermente più male dal lato destro il 20enne di Murcia, così come il n.1 al mondo potrebbe dirigere palleggiando da sinistra.

Tatticamente entrambi cercheranno di cambiare spesso il ritmo, offrendo palle ora lente ora rapide, andando lungolinea, smorzando, per non rendere l’incontro un match di boxe. Ma ci si può aspettare che a vincere sarà chi avrà più forza mentale per arrivare in fondo. E, poiché in questo Djokovic è un maestro, le quote parlano serbo: la sua vittoria è 1,65 su Snai, 1,67 su Bet365 e Better, mentre l’affermazione di Alcaraz è a 2,22 su quest’ultimo, a 2,20 sugli altri due siti. Interessante notare come le quote dei due incontri siano praticamente speculari, con variazioni davvero minime. Ciò dimostra quanto sia piccola la forbice tra i quattro, e quanto sia alto il livello in un sabato che, nell’atmosfera pazzesca del Pala Alpitour, si preannuncia leggendario.