La storia del tennis italiano chiama a sé Sinner, da De Stefani a Berrettini passando per le vittorie di Pietrangeli, Panatta, Schiavone e Pennetta - Pagina 3 di 3

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La storia del tennis italiano chiama a sé Sinner, da De Stefani a Berrettini passando per le vittorie di Pietrangeli, Panatta, Schiavone e Pennetta

Jannik sarà il nono rappresentante italiano a disputare una finale Slam. Solo Pennetta e Vinci sul cemento prima di lui. Nessun precedente in Australia

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Jannik Sinner – Australian Open 2024 (foto via Twitter @AustralianOpen)
 
Matteo Berrettini a Wimbledon 2021 (Credit: AELTC/Florian Eisele)

Wimbledon 2021: Djokovic batte Berrettini, 6-7 6-4 6-4 6-3

Ci avviciniamo sempre di più al presente e, dopo aver ripercorso gli anni memorabile del tennis femminile, entriamo nella golden age di quello maschile, che ha avuto i suoi germogli tra il 2018 e il 2019 con prima la semifinale al Roland Garros di Cecchinato e poi la vittoria 1000 di Fognini a Montecarlo. A portare il movimento in una dimensione ancora superiore è stato però Matteo Berrettini che tre anni fa, nel 2021, dimostrò di essere tra i più forti al mondo sull’erba. Trionfò infatti nello storico torneo del Queen’s inserendosi di prepotenza nel novero dei favoriti per Wimbledon, dove non deluse affatto le attese. 61 anni dopo Pietrangeli, si rivide un italiano in semifinale sull’erba londinese e, in seguito alla vittoria su Hurkacz, il tennis maschile tornò ad avere un finalista Slam (il primo di sempre a Wimbledon) a distanza da 45 anni da Panatta. Matteo riuscì anche a impensierire il numero 1 del mondo Djokovic in finale, strappandogli il primo set al tie-break, ma non a batterlo in quella che fu così la sesta affermazione del serbo ai Championships.

Australian Open 2024: ora tocca a Jannik

E siamo così arrivati ad oggi: a Sinner che batte Djokovic e che raggiunge la sua prima finale Slam a Melbourne. A 92 anni dalla prima volta di De Stefani, non esistono più tabù per l’Italia del tennis, giunta in finale in tutti i Major. Ora però c’è da arricchire la collezione dei trofei, soprattutto dal versante del movimento maschile. Ancora poco meno di 48 ore per sapere se un italiano può trionfare in uno Slam che non sia il Roland Garros, il tempio della terra rossa che dai nostri migliori tennisti non è più così amata come un tempo. La storia chiama a sé Sinner per entrarne a far parte e attuarvi una rivoluzione.

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