ATP Madrid: nessun problema per Djokovic, Nadal e Murray. Bene gli altri big

ATP

ATP Madrid: nessun problema per Djokovic, Nadal e Murray. Bene gli altri big

Ottavi di finale al Masters 1000 di Madrid. Murray lascia sei giochi a Simon e affronterà nei quarti Tomas Berdych, che ha superato Ferrer. Djokovic lascia 3 game a Bautista Agut, Nadal soffre solo per 20 minuti contro Querrey. Belle vittorie di Kirgios su Cuevas, di Nishikori su Gasquet e di Raonic su Tsonga. Ai quarti anche Joao Sousa

Pubblicato

il

 

[5] R. Nadal b. S. Querrey 6-4 6-2 (Chiara Gheza)

Rafael Nadal scende in campo galvanizzato dalla vittoria di ieri del suo Real Madrid ai danni del Manchester City nella semifinale di Champions League. Partita alla quale il campione spagnolo ha assistito direttamente dalla tribuna d’onore del Santiago Bernabeu accomodandosi a pochi posti di distanza dal suo rivale Novak Djokovic. Il Maiorchino arriva da una facile vittoria su Kuznestov e nella serata madrilena incontra per la quarta volta in carriera il californiano Sam Querrey. I confronti diretti sono tutti a favore di Nadal ma è ormai dal 2008 che le strade dei due non si incrociano.

Al di là di ogni aspettativa parte però alla grande Querrey che dall’alto del suo metro e 98 tiene a zero la battuta in apertura alternando ace a servizi vincenti. Lo statunitense continua a martellare da fondo campo anche in risposta e conquista il break ai danni di Nadal nel secondo game, volando poi 3 a 0 grazie a servizi tirati a una velocità supersonica. Rafael certo non è giocatore da lasciarsi intimorire dalle difficoltà e sfoderando il suo caratteristico sventaglio di dritto conquista finalmente il suo primo game nella partita. I problemi per il maiorchino persistono però sui turni di servizio del californiano in quanto non si gioca causa pioggia di ace. Querrey arriva addirittura ad avere sulle corde la palla del 5 a 1 ma Nadal riesce ad annullarla e da quel momento la musica cambia. Nel corso del settimo gioco infatti Rafa riesce a rispondere ai servizi potenti di Querrey e non appena lo scambio si allunga lo spagnolo prende in mano le redini del gioco alternando palle corte a recuperi in corsa che lasciano il californiano senza fiato. Un errore di Sam e un “vamos” di Rafa urlato al cielo riportano la conta dei break in parità. Il treno per Querrey sembra essere passato: Nadal non sbaglia più nulla, in pochi minuti ribalta la situazione e con uno smash da fondo campo conquista il primo set con il punteggio di 6 a 4.

 

Il secondo parziale vede Rafa strappare immediatamente il servizio a un Querrey smarrito e falloso. Il maiorchino avanti 2 a 1 commette però l’ingenuità di rilassarsi sul proprio turno di battuta e il californiano ne aprofitta conquistando il break che riporta la situazione in parità. Ma è solo un’illusione per Querrey, il quinto gioco vede subito il controbreak del mancino di Manacor. La partita finisce qui. Nadal non perde più la concentrazione e senza pietà per un Querrey in affanno sfodera tutta la sua potenza in attacco e la sua tenacia in difesa per fare suo set e incontro con il punteggio di 6 a 2. Il maiorchino chiude in 1 ora e 10 minuti al secondo match point con un dritto imprendibile all’incrocio delle righe. Domani Rafael incontrerà nei quarti di finale il portoghese Joao Sousa.

N. Kirgios b. P. Cuevas 7-6(5) 4-6 6-3 (Domenico Giugliano)

Destava molta curiosità il match tra Nick Kyrgios, carnefice di Stan Wawrinka, e Pablo Cuevas, operaio del circuito, non senza qualità, che aveva eliminato a sorpresa Gael Monfils ieri sera. L’unico precedente tra i due era quello disputatosi questo gennaio a Melbourne nel secondo turno degli Australian Open e che vide il giovane australiano imporsi in tre facili set. Che non sarebbe stato lo stesso match lo si intuisce sin dalle prime battute. Cuevas è molto solido al servizio, concede poco da fondo campo e non concede nessuna palla break a Kyrgios, che dal canto suo risponde colpo su colpo, annullando una sola palla break grazie al potentissimo servizio. Si arriva al tiebreak, che si gioca su pochissimi punti e che vede l’australiano prevalere di misura per 7 punti a 5.

Nel secondo Kyrgios appare in netta difficoltà, ottiene meno punti diretti con il servizio e lo perde nel terzo gioco, dopo aver annullato già in precedenza altre due palle break. Cuevas continua ad essere impeccabile nei propri turni di battuta, non concede anche in questo parziale palle del controbreak e chiude senza patemi per 6-4.

Il copione non cambia nel set decisivo. Kyrgios perde malamente il servizo in apertura con due erroracci, uno di rovescio ed uno sanguinoso con il dritto a volo. Quando meno te lo aspetti, nel game successivo Kyrgios risorge con tre grandi vincenti, Cuevas regala qualcosa ed arriva il controbreak. 4-6 6-3. Lo strappo decisivo arriva al nono game. Kyrgios strappa la battuta all’uruguagio a 15, vola 5-3 e chiude 6-3 al terzo match Point dopo un ora e 54 minuti di gioco. Ennesima prova convincente per il giovane aussie che troverà adesso nei quarti Kei Nishikori.

[1] N. Djokovic b. [15] R. Bautista Agut 6-2 6-1 (Milena Ferrante)

Bautista Agut sembrerebbe l’uomo invisibile del classico di Ralph Ellison. Vive nell’ombra, come un fantasma, finché non cozza contro uno dei superuomini del mondo di sopra palesandosi all’uomo comune. Ci perde con i superuomini, ma occasionalmente ce la fa a distribuire qualche schiaffone (2 vittorie su top ten nel 2016). L’esordio di partita fa sperare in un ribaltamento della storia già scritta: lo spagnolo dimostra di aver compreso quello che ai colleghi sembra arabo antico e scodella palle soffici come la panna montata, per poi colpire all’improvviso con sventagliate negli angoli.

La trama perfetta. Solo che Djokovic è il solito gatto apparentemente sonnacchioso, ma nei fatti vispo come un grillo. La rivolta dello spagnolo si chiude così sul 2-2 del primo set, quando, dopo aver annullato tre break point con il vigore di Davide contro Golia, cede al quarto. Dopo un quarto d’ora, insomma, la baruffa si trasforma per il serbo in una tranquilla passeggiata da pensionati. L’uomo elastico ridiventa padrone del campo, giostra dritti e rovesci dalla linea di fondo e con il solito cinismo abbatte la preda agonizzante con tre risposte vincenti consecutive. A Raonic, che lo attende al prossimo turno, il compito di provare a fargli il solletico.

[11] M. Raonic b. [7] J.W. Tsonga 6-4 6-4 (Raffaello Esposito)

Il numero sette del mondo contro il numero dieci e tre precedenti combattuti, uno dei quali storico a Londra 2012. L’ottavo di finale che opponeva Jo Wilfried Tsonga a Milos Raonic si presentava sulla carta come uno degli incontri più equilibrati di giornata. Bene, il canadese ha preso quella carta e ne ha fatto coriandoli. A dire il vero qualche sospetto era venuto fin dal primo punto. Tsonga serve, Milos risponde profondo, si apre il campo con un rovescio lungolinea e chiude dalla parte opposta col dritto. Tre fondamentali giocati alla perfezione. Il break è sancito dal giudice arbitro che corregge una chiamata errata su bomba in risposta di Raonic, che tocca la riga quel tanto che basta. Il set è tutto qui, il francese fatica sempre per stare in contatto subendo costantemente l’iniziativa dell’avversario, che fa tutto quel che serve e lo fa bene. Raramente si affida alla potenza pura in battuta, preferendo spin e piazzamento e così ottiene moltissimo in termini di servizi vincenti e aperture per il dritto. In più, e non da oggi, si presenta sovente a rete dietro ad attacchi pesantissimi.

Il penultimo punto del set mostra che anche la sorte è schierata. Raonic spara un rovescio a tutta, la palla tocca il nastro, non rallenta ma devia e si stampa sulla riga. L’urlo disperato di Jo risuona nell’arena e un attimo dopo la prima palla del canadese chiude il set dopo 34 minuti. Nota doverosa, nel cambio campo del settimo gioco il francese si massaggiava insistentemente la spalla destra.
Nel set seguente Milos passa un unico momento di pericolo nel terzo game, quando si trova sotto 15-40. Sulla prima palla break tira un meteorite col servizio e Jo fallisce la seconda mentre stava comandando col dritto. Il break che subisce subito dopo a 15 non è una sorpresa per chi conosce il gioco del diavolo e da lì in poi si aspetta solo la fine. Un secondo sereno 6-4 manda un Raonic in piena fiducia all’esame Nole nei quarti.

[8] T. Berdych b. [9] D. Ferrer 7-6(8) 7-5 (Davide Carrino)

Ottavo di finale di rara qualità sull’Arantxa Sanchez tra due top 10 nel lato basso del tabellone: Ferrer (tds numero 9) arriva dopo due battaglie al terzo, Berdych (tds numero 8) non ha ancora ceduto un set. In inizio di primo set i due partono subito a ritmi molto alti da fondo, e tengono il servizio senza troppi problemi. Soprattutto Berdych, che comanda lo scambio con il dritto, perdendo solo tre punti in battuta nei sei giochi vinti. Ferrer, invece, concede la prima palla break (e set point) sul 4-5, ma riesce a tenere alta la concentrazione, e spinto anche dal pubblico di casa, resta nel set. Si arriva così al tie break, con Ferrer che ha l’impressione di aver ottenuto il massimo considerando che il ceco è quasi ingiocabile quando serve. Il tie break è estremamente equilibrato e appassionante, con un Berdych più falloso e Ferrer sulla difensiva: lo spagnolo riesce ad annullare altre tre palle set, di cui due sul servizio del ceco. Ma non basta: Berdych tiene i nervi saldi e chiude 10-8, portando a casa il primo set dopo 59 minuti di lotta.

Il secondo set è subito in salita per Ferrer, che perde il servizio per la prima volta. Sotto 2-0, dimostra ancora una volta la sua tenacia, riuscendo a recuperare il break di svantaggio con un gioco più profondo ed aggressivo, che lo porta al 3-2. Nel momento più difficile per lui, Berdych non si scompone, ritrova l’intensità che gli permette di dominare gli scambi da fondo ed ottiene un altro break che lo porta a servire per il match sul 5-4. Lo spagnolo ritorna in partita ancora una volta ottenendo un altro break, però non riesce a tenere il suo turno di servizio, offrendo a Berdych una seconda opportunità di servire per la partita. Berdych soffre la continuità dello spagnolo, annulla due palle per andare al tie break ma riesce poi a chiudere la partita dopo quasi due ore di gioco molto intense.

Probabilmente troppo Berdych per un Ferrer comunque in buona forma, visto che si trattava solo del suo quinto match del 2016. Berdych trova ora ai quarti Andy Murray (tds numero 2), in un incontro tutto da vivere.

[6] K. Nishikori b. [10] R. Gasquet 6-4 7-5 (Valerio Vignoli)

Dopo aver rischiato l’eliminazione contro l’azzurro Fabio Fognini, la testa di serie n.6 del Mutua Madrid Open, Kei Nishikori, sul campo 3 della Caja Magica, supera, per la prima volta in carriera al settimo scontro diretto, Richard Gasquet in due set. Nonostante qualche esitazione di troppo nel momento di mettere al tappeto un avversario forse menomato, il giapponese impressiona per intensità negli scambi e accede per il quarto anno consecutivo ai quarti di finale sulla terra rossa del Masters 1000 iberico.

Nel gioco d’apertura, un Nishikori subito sugli scudi strappa, al terzo tentativo, il servizio a Gasquet con un prefetto dritto lungolinea. Il 26enne di Shimane continua a martellare molto bene da fondocampo, mettendo a segno vincenti a raffica. Il transalpino dal canto suo appare in grande difficoltà a tenere il ritmo. Ma nel sesto gioco Gasquet sfodera una serie di prodezze che gli valgono un inatteso break a 0. Tuttavia il 29enne talento di Beziers continua a soffrire sul proprio turno di battuta e Nishikori si riporta immediatamente in vantaggio con una volée di dritto a campo aperto. Il Top 10 nipponico potrebbe già chiudere il set sul 5-3 in suo favore ma tentenna e rimanda tutto al gioco successivo, dove archivia il parziale su un errore forzato di Gasquet in tre quarti d’ora.

Anche nel secondo set il finalista di Miami non tarda a mettere la testa avanti. Nel secondo gioco infatti Gasquet concede un altro break, facendosi rimontare da 40-0. Piove sul bagnato per il n.2 di Francia che sembra accusare i soliti fastidi alla schiena. Nishikori è dunque in assoluto controllo ma Gasquet, stringendo i denti, si tiene a galla. Si giunge senza troppi scossoni sul 5 a 4 con il giapponese che serve per il match. Nishikori sale 40 a 15 ma si fa prendere dalla fretta e prima spreca le due chance, poi, addirittura, con una palla corta di dritto poco sensata perde per il turno di battuta. Il n.6 del ranking ATP dimentica però in fretta l’occasione fallita e grazie ad uno splendido passante di dritto in corsa piazza un altro break. Il vantaggio si rivela questa volta definitivo per Nishikori che conclude l’incontro dopo un’ora e 40 minuti di tennis piuttosto gradevole.

[2] A. Murray b. [16] G. Simon 6-4 6-2 (Andrea Lavagnini)

Un ottimo Andy Murray, detentore del titolo, avanza ai quarti di finale sconfiggendo in due set Gilles Simon, testa di serie numero 16. I due si affrontavano a Madrid per la quinta volta (la 16esima in totale), la prima delle quali nella finale del 2008, ultima edizione giocata sul veloce indoor.
Il britannico, ancora a secco di titoli nel 2016, veniva dalla vittoria al terzo contro Stepanek nella quale, oltre a qualche problema di adattamento alle condizioni anomale di questo torneo date dall’altura, ha dimostrato ancora qualche problema di concentrazione, come lui stesso aveva affermato a Montecarlo tanto da sbagliare completamente tattica contro il ceco.

Il tennista di Nizza era reduce da due battaglie che lo avevano tenuto più di quattro ore in campo, prima contro Baghdatis e poi in rimonta contro Carreno Busta; in questa prima parte di stagione ha subìto qualche sconfitta inaspettata di troppo, come quella al primo turno a Marsiglia dove difendeva il titolo.
Non parte benissimo Murray che fa fatica a tenere i primi due turni di servizio a causa delle poche prime in campo e di un’insolita scarsa reattività con i piedi. Simon dal canto suo resiste bene ai tentativi di cambio di ritmo dello scozzese con una buona profondità. Gilou però non fa mai male in risposta e sotto 4-5 si disunisce, va in difficoltà con il lancio di palla e cede il servizio.

L’insicurezza al servizio si trasforma presto in nervosismo per il francese che subisce un altro break all’inizio del secondo set. Da qui in poi Simon non riuscirà più a impensierire Murray che con grande autorità chiude la pratica 6-2, nonostante un’interruzione di circa 10 minuti dovuta a uno spettatore colpito da un leggero malore, così come successe qualche mese fa al suocero Nigel Sears in occasione degli Australian Open.

J. Sousa b. J. Sock 6-1 6-7(3) 6-2 (Paolo Di Giovanni)

Joao Sousa e Jack Sock si affrontano per la prima volta, la posta in palio è appetitosa: arrivare da non testa di serie ai quarti di finale in un Masters 1000. Ad accompagnare l’ingresso in campo dei giocatori c’è una leggera pioggia, alla quale ben presto si aggrega la pioggia di errori di Sock, apparentemente infastidito dalle condizioni di gioco. In un primo set giocato per metà al coperto, lo statunitense talvolta fa male con il dritto, ma è decisamente troppo falloso con entrambi i fondamentali, e dopo aver sprecato ben 5 break point in apertura, sparisce dal campo consegnando ad un determinato Sousa il parziale.

Sock non riesce immediatamente ad invertire l’andazzo, subisce un break anche ad inizio secondo set, per poi trovare finalmente efficacia con il dritto anomalo con il quale si costruisce il controbreak. Nel tie-break passa a condurre di un mini-break attaccando, lo conserva grazie al servizio e chiude con un dritto stretto che non lascia scampo al portoghese. Sock però cala immediatamente nella terza partita, ed un solido Sousa, che non si tira indietro quando c’è l’occasione di spingere, lo punisce lasciandogli le briciole e regalandosi Nadal (0-1 i precedenti).

Risultati:

[2] A. Murray b. [16] G. Simon 6-4 6-2
[1] N. Djokovic b. [15] R. Bautista Agut 6-2 6-1
[8] T. Berdych b. [9] D. Ferrer 7-6(8) 7-5
[6] K. Nishikori b. [10] R. Gasquet 6-4 7-5
N. Kyrgios b. P. Cuevas 7-6(5) 4-6 6-3
J. Sousa b. J. Sock 6-1 6-7(3) 6-2
[5] R. Nadal b. S. Querrey 6-4 6-2
[11] M. Raonic b. [7] J.W. Tsonga 6-4 6-4

Continua a leggere
Commenti

ATP

ATP Pechino: De Minaur vince annullando tre match point a Murray. Al secondo turno anche Etcheverry e Davidovich

Vittoria sofferta ma importante anche in ottica Race per De Minaur che si conferma bestia nera di Sir Andy

Pubblicato

il

Alex De Minaur - ATP Pechino 2023 (foto Twitter @ChinaOpen)

Dopo cinque match (tra cui quelli dei nostri Arnaldi e Sonego) si è conclusa la prima giornata di gioco – per quanto riguarda il tabellone principale – al China Open di Pechino. Non sono scese in campo teste di serie ma c’è stato comunque spazio per incontri e risultati interessanti. In particolare, a chiudere il day 1 è stata la sfida tra De Minaur e Murray, uno dei tanti primi turni prestigiosi apparecchiati dal sorteggio (tra gli altri, indubbiamente, Rune-Aliassime, Rublev-Norrie e Medvedev-Paul). Ad avere la meglio è stato l’australiano: a differenza delle ultime due sfide con lo scozzese (entrambe dominate: 6-3 6-1 al Queen’s e 6-1 6-3 a Montecarlo), però, questa volta Alex ha faticato non poco ed è stato costretto ad annullare ben tre match point. Nel parziale decisivo, Murray era infatti avanti 5-2 e sembrava in controllo, ma all’improvviso ha perso le misure del campo con il dritto e non è riuscito a contenere il nervosismo.

Oltre alla vittoria di Arnaldi su Wolf e alla sconfitta di Sonego con Humbert, si registrano poi le vittorie secondo classifica di Etcheverry su Harris e di Davidovich-Fokina sulla wild card cinese Zhou.

A. De Minaur b. A. Murray 6-3 5-7 7-6 (6)

 

Forte delle ultime nette vittorie ottenute ai danni dello scozzese, De Minaur ha avuto un avvio decisamente migliore, tenendo a zero tre dei suoi primi quattro turni di battuta e soprattutto brekkando l’avversario alla prima occasione utile. Nel secondo game, l’australiano si è infatti portato sullo 0-40 imponendo un ritmo martellante e, nonostante la rimonta di Murray, è comunque riuscito a strappargli il servizio approfittando di un suo errore in avanzamento e poi trovando grande profondità in risposta. A tratti, l’ex numero 1 del mondo è apparso impotente al cospetto dell’ottima prova di De Minaur, manifestando con una serie di urlacci tutta la sua frustrazione. Andy non si è mai avvicinato al controbreak e ha concluso il parziale con soli quattro punti racimolati nei game di risposta. Dopo 35 minuti, Alex ha quindi fatto suo il set per 6-3.

Qualcosa è poi cambiato sin dai primi punti del secondo parziale: Murray ha cercato di essere più propositivo, mentre l’australiano ha gradualmente perso un po’ di certezze. Il numero 12 del mondo ha sbagliato un rovescio a campo spalancato che gli avrebbe fornito una palla break sull’1-1 e poi ha pagato dazio subendo il break nel sesto gioco. Se in questa occasione il britannico è stato bravo ad aspettare l’errore dell’avversario, non si può dire altrettanto per il game successivo quando Andy ha commesso troppi gratuiti di dritto (accompagnando ogni errore con un lancio di racchetta) e ha quindi regalato l’immediato controbreak. Sembrava quindi che il pallino del match fosse tornato in mano all’australiano ma da quel momento la qualità del match si è notevolmente alzata, aprendosi a qualsiasi possibile esito. De Minaur ha avuto l’occasione per salire 6-5 e servizio: Murray l’ha prontamente annullata e ha poi piazzato un game di risposta sullo stile della sua epoca d’ora, prendendosi break e set.

Il livello di gioco è rimasto alto anche in apertura di parziale decisivo. Il primo ad avere palla break è stato De Minaur nel game inaugurale ma Andy si è affidato al servizio. A segnare la svolta è stato invece il quarto gioco in cui l’ex numero 1 del mondo ha confermato di aver ritrovato fiducia nel suo dritto con un paio di vincenti e altre soluzioni angolate che gli hanno permesso di neutralizzare le tre occasioni avute dall’avversario per tenere il servizio e di brekkare. Murray ha poi amministrato il vantaggio con sicurezza fino al 5-2 quando ha avuto due match point per chiudere i conti già in risposta. Il numero 12 del mondo li ha annullati con grande carattere e dopo pochi minuti ha approfittato di un turno di battuta disastroso da parte dello scozzese, tornato falloso con il dritto. L’incontro ha quindi avuto il suo epilogo al tie-break, dove Sir Andy ha continuato ad avere problemi con il dritto, sprecando con questo colpo il suo terzo match point e poi sbagliando nuovamente anche sulla prima chance in mano a De Minaur. Dopo 2 ore e 50 minuti di gioco, l’australiano ha quindi messo la parola fine su un match ricco di colpi di scena. Alex, che conquista punti importanti per la Race (dove ora è undicesimo), aspetta ora il vincente del big match Paul-Medvedev.

GLI ALTRI MATCH – Di appena due minuti più lungo rispetto a De Minaur-Murray, è stato l’incontro tra l’argentino Etcheverry e il qualificato sudafricano Harris. Nonostante la superficie sfavorevole, il numero 31 del mondo è comunque riuscito a rispettare il pronostico, sebbene non si siano certo viste le 118 posizioni di differenza tra i due nel ranking. I primi due parziali sono stati dominati dai servizi, con percentuali bulgare di realizzazione per entrambi (il dato più basso è stato il 56% di punti ottenuti con la seconda da Harris nel secondo set). Sono stati quindi i tie-break a deciderli: il primo è stato appannaggio di Harris che poi, però, ha compromesso l’esito del secondo giocando male i primi punti in battuta tanto da ritrovarsi rapidamente sotto 2-5. Il rendimento al servizio del sudafricano è calato ulteriormente nel parziale decisivo: Etcheverry si è sempre fatto trovare pronto sulle seconde dell’avversario e, dopo essere andato vicino al break già sul 2-1, ha piazzato l’allungo decisivo nel sesto game. L’argentino ha poi annullato una palla del controbreak e infine ha chiuso dopo quasi tre ore sul 6-3. Il giocatore di La Plata, che si trova virtualmente in posizione da nuovo best ranking (n. 28), affronterà Ruud o Struff al secondo turno.

Nell’altro match di giornata lo spagnolo Davidovich-Fokina non ha avuto problemi a superare la wild card di casa Yi Zhou, numero 905 del mondo al secondo main draw ATP dopo aver esordito la scorsa settimana a Zhuhai (anche lì grazie a una wild card e uscendo sconfitto in tre set da Garin). Non c’è stata storia in particolare nel primo parziale, archiviato da Davidovich con il punteggio di 6-2 in soli 25 minuti e con appena due punti persi al servizio. Il cinese ha lottato di più nel secondo ma l’esito è stato comunque identico. Il prossimo avversario dello spagnolo uscirà dall’incontro tra Zverev e Schwartzman.

Continua a leggere

ATP

ATP Astana: Giron batte Wawrinka in tre tie-break. Bene Thiem

Gli aggiornamenti di giornata dal torneo in Kazakistan: l’americano nel match del giorno ha la meglio su Stan

Pubblicato

il

Marcos Giron - Roma 2022 (Twitter - @inteBNLditalia)
Marcos Giron - Roma 2022 (Twitter - @inteBNLditalia)

Ad Astana, nel primo turno del tabellone principale, forniscono un grande spettacolo Marcos Giron e Stan Wawrinka, in un match che sfiora le 3 ore. Dominic Thiem vince in scioltezza in due set contro il peruviano Juan Pablo Varillas.

Marcos Giron b. Stan Wawrinka 6-7(6) 7-6(4) 7-6(6) (Renato Nunziante)

Nel primo set i due giocatori esprimono un tennis di alto livello, mantenendo tutti i turni di servizio senza concedere neanche una palla break. Molto bene Stan con la prima di servizio, con cui vince tutti i punti. Nel tiebreak, Marcos Giron annulla i primi due set point per lo svizzero, ma non può nulla al terzo tentativo, in cui Wawrinka piazza l’allungo, vincendo il primo set 7-6(6). Secondo set che segue il copione del primo. I due tennisti si aiutano col servizio non concedendo palle break e portando anche questo set al tiebreak. Stan Wawrinka soffre molto in questa fase del match la prima di servizio di Marcos Giron. Chiude l’americano con il punteggio di 7-6(4). Si va al terzo set. I due tennisti si concentrano totalmente sui loro turni di servizio. Lo svizzero piazza 5 ace nel terzo set (due di questi nel tiebreak), confermando il suo ottimo rendimento al servizio di oggi. Si difende al servizio, ma non riesce ad essere aggressivo in risposta, rendendo la vita molto facile a Marcos Giron, che dopo 3 ore di match chiude al terzo tiebreak dell’incontro con il punteggio finale di 6-7(6) 7-6(4) 7-6(6)

Dominic Thiem b. Juan Pablo Varillas 6-3 7-6(10) (Renato Nunziante)

Ottima partenza per Dominic Thiem che conquista il break nel primo turno di servizio del peruviano, break che riesce poi a mantenere per tutto il set, grazie ai suoi ottimi colpi, ed il suo pesante servizio. Senza concedere nessuna palla break, l’austriaco chiude 6-3 il primo set. Nel secondo set, è Varillas ad avere un’ottima partenza. Si porta sul 3-1 strappando il servizio all’austriaco, prima di perderlo il turno di servizio successivo. I due annullano diverse palle break, riportando equilibrio nel match, fino a quando l’austriaco sale in cattedra nel tiebreak, vincendo il set con il punteggio di 7-6(10). L’austriaco affronterà proprio Marcos Giron negli ottavi di finale.

GLI ALTRI MATCH – In Kazakistan prosegue l’Astana Open, torneo ATP 250 dove ad aprire il programma di giovedì è la vittoria della tds numero 6 Adrian Mannarino (numero 34 della classifica mondiale) nel derby con Arthur Rinderknech col punteggio di 7-6 (4) 6-2. Mannarino, finalista da queste parti nel 2020, ha sofferto più del previsto nel corso del primo parziale, trovandosi costretto prima a recuperare un ‘early break’ e poi ad annullare addirittura un set point nel corso del dodicesimo game, imponendosi infine al tie break. Nel secondo set è invece andato tutto liscio per il 35enne mancino, 3-0 in pochi minuti prima di chiudere 6-2 in circa due ore totali di partita.

Continua la cavalcata del bielorusso Egor Gerasimov, 30 anni, attualmente sprofondato al numero 661 della classifica ATP ed in campo grazie al ranking protetto: l’ex numero 65 (miglior classifica raggiunta nel 2020) ha sconfitto al primo turno Zapata Miralles col punteggio di 7-6 (5) 6-3. Per Gerasimov si tratta della terza vittoria nel torneo, considerando anche quelle con Bergs (numero 181) e Muller (numero 80) ottenute nei due turni di qualificazione. Al secondo turno affronterà la tds numero 4 Jiri Lehecka.

Sul Campo Centrale il qualificato austriaco Jurij Rodionov (numero 107 del mondo) ha sconfitto in rimonta Gregoire Barrere: 2-6 6-4 7-6 (5).

Rodionov dopo aver perso nettamente il primo set è riuscito a prevalere nella volata del tie break del set decisivo grazie ad un errore gratuito dell’avversario sul match point: nemmeno il challenge ha potuto salvare il 29enne francese dalla sconfitta. Terza vittoria nel torneo per Rodionov, che al secondo turno affronterà la testa di serie numero due Sebastian Baez.

Altro giro, altro qualificato. Sarà infatti il giovane russo Kachmazov l’avversario di Mannarino al secondo turno. Kachmazov ha battuto a sorpresa Corentin Moutet col punteggio di 6-3 7-6 (5) diventando inevitabilmente la storia del giorno, dopo una stagione passata a lottare nell’inferno del circuito, ovvero i tornei ITF.

Il 21enne nel corso delle qualificazioni aveva sconfitto senza perdere nemmeno un set sia Marozsan (numero 92 del mondo, diventato famoso grazie alla vittoria con Alcaraz al Foro Italico) che l’esperto Dzumhur, e oggi si è ripetuto con Moutet (24 anni, numero 119 del ranking), anche se nel secondo set ha sprecato un vantaggio di cinque giochi a due, chiudendo solamente al nono match point. (Jacopo Gadarco)

Continua a leggere

ATP

ATP Pechino: Arnaldi perfetto, lascia le briciole a Wolf e approda al 2° turno. Out Sonego contro Humbert

Il numero 3 italiano centra un super debutto, lasciando le briciole all’americano. Ora Tsitsipas o Jarry. Il torinese perde all’esordio contro il francese Humbert

Pubblicato

il

arnaldi us open 1

U. Humbert b. L. Sonego 7-5 3-6 6-0 (Jacopo Gadarco)

Sconfitta all’esordio per Lorenzo Sonego. Il 28enne di Torino, sceso questa settimana al numero 56 del ranking dopo non aver potuto (ancora) difendere il titolo di Metz del 2022 (il torneo quest’anno è stato spostato ad inizio Novembre), è stato sconfitto da Ugo Humbert.

Il 25enne francese si è infatti imposto col punteggio di 7-5 3-6 6-0.

 

Nel primo set entrambi hanno controllato senza troppi problemi i turni di servizio nonostante una percentuale piuttosto bassa di prime palle in campo (Humbert 53%, Sonego addirittura 43%).

L’italiano ha sprecato una palla break nel corso dell’ottavo game con un brutto errore di dritto, assolutamente gratuito, per poi perdere il servizio a 15 sul 5 pari a causa di un game piuttosto sciagurato (due errori non forzati di dritto davvero insoliti per Sonego), concluso con un doppio fallo.

Al termine del primo set Sonego però chiede l’intervento del fisioterapista per un problema al collo, un fastidio fisico che potrebbe avere influito sulla prestazione al servizio di Lorenzo (2 ace e 3 doppi falli, solamente il 59% di punti vinti con la prima in campo).

Humbert (numero 36 del ranking) ne approfitta e scappa subito sul 2-0 anche nel secondo parziale, ma il francese, lo sappiamo, spesso incontra delle difficoltà nel momento di azzannare le partite ed infatti spreca immediatamente il vantaggio, e addirittura subisce un altro break nel corso dell’ottavo game (meraviglioso passante di rovescio in cross di Sonego).

6-3 Sonego, che sogna la rimonta: ma la realtà del terzo set è invece piuttosto amara.

Humbert domina dall’inizio alla fine, riuscendo a battere finalmente l’italiano dopo due sconfitte su due nel corso del 2023 (la prima delle quali con quattro match point, a Montecarlo) concedendo solamente una manciata di punti al suo avversario nel corso di tutto il parziale, e chiude la partita in 2 ore e venticinque minuti.

Al secondo turno afffronterà il vincente del match tra Rublev (5) e Norrie.

La classifica ATP aggiornata e commentata, con le prime 20 posizioni, la situazione degli italiani e la Race to Torino, è disponibile sul sito di Intesa Sanpaolo, partner di Ubitennis.

Clicca qui per leggere la classifica ATP aggiornata!

[Q] M. Arnaldi b. [Q] J.J. Wolf 6-2 6-2

Inizia come meglio non poteva l’avventura al China Open di Pechino per Matteo Arnaldi, che dopo le due vittorie nelle qualificazioni coglie anche la prima vittoria in tabellone principale ad un ATP500. E che vittoria! Lascia solo quattro game ad un giocatore comunque esperto, anche lui qualificato, come J.J. Wolf, tutt’altro che facile da affrontare sui campi in cemento, e che sembra essere decisamente più distante delle sole 3 ufficiali posizioni in meno rispetto all’italiano nel ranking. Ranking che per Matteo continua a dare grandi notizie, e lo vedrà, con questa vittoria, almeno al n.42 al mondo da lunedì. La top 40, e il sogno di essere testa di serie all’Australian Open, sono tutt’altro che pianeti lontani. Nel frattempo Arnaldi può godersi la vittoria e il riposo, in attesa di scoprire chi affronterà in un secondo turno che già si prevede scoppiettante, tra il cileno Nicolas Jarry e il n.4 del tabellone Stefanos Tsitsipas.

Primo set

Arnaldi mette a segno il primo break della partita già nel terzo game. Inizio positivo, buon ritmo da fondo e giusta strategia nel muovere Wolf e spesso costringerlo a lasciare scoperte larghe porzioni di campo. Non positivissimo l’americano, che con due non forzati, dopo essere stato certo provato psicologicamente da un pazzesco recupero da dietro la schiena di Matteo, concede il servizio all’azzurro. Alla distanza esce la grande maturità che costantemente sta sviluppando Matteo. Wolf non trova mai occasioni in risposta, e a tratti vacilla anche al servizio, non riuscendo ad imporre il suo gioco, ma cercando di fare da parabrezza all’avversario.

E così nel settimo game, infilando un altro paio di punti di qualità, tra cui un bellissimo rovescio stretto che manda fuori tempo l’americano, il n.48 al mondo conquista il doppio break di vantaggio. Ed è preludio a un netto 6-2 che permette ad Arnaldi di conquistare un primo set in cui perde solo due punti al servizio (entrambi nell’ultimo game tra l’altro) tenendo sempre in mano lo scambio con gran solidità, così da impedire all’americano il suo gioco di accelerazioni improvvise e colpi particolari che escano fuori dal palleggio.

Secondo set

Se il primo set è giocato troppo bene da Matteo, con neanche troppi errori di Wolf, il n.51 al mondo inizia malissimo il secondo. Tre dritti in corridoio, con il suo cavallo di battaglia che non riesce a dargli quanto sperato, e uno smash lungo, regalano già nel primo gioco il break al ragazzo di Sanremo. Non sfugge una palla a quest’ultimo, che rimanda l’impossibile al “povero” JJ, che accusa la differenza sulla diagonale di destra, patrocinio di Arnaldi nella partita odierna. E infatti due non forzati di dritto di fila, quasi di frustrazione, per il non trovare contromisure né colpi che possano dare difficoltà all’italiano, regalano nel terzo gioco il doppio break al nostro, che si porta sul 3-0.

Non smarrisce neanche per un attimo la concentrazione Matteo, che costringe Wolf agli straordinari su ogni punto, attaccando in risposta e senza concedere nulla al servizio. Con un ace, coronamento di una partita senza sbavature, condotta dall’inizio alla fine, Arnaldi chiude anche il secondo parziale per 6-2. Wolf mai è arrivato ai vantaggi in risposta, mai è riuscito a creare un surplus nello scambio. Ha subito tanto sul dritto, ancor di più sul rovescio, spesso giocato stretto da Matteo trovando grandi angoli. Una prestazione da incorniciare, che anche in vista del secondo turno non pone alcun tipo di limite.

La classifica ATP aggiornata e commentata, con le prime 20 posizioni, la situazione degli italiani e la Race to Torino, è disponibile sul sito di Intesa Sanpaolo, partner di Ubitennis.

Clicca qui per leggere la classifica ATP aggiornata!

Continua a leggere
Advertisement
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement
Advertisement