Pagelle delle italiane: sufficienza per tutte le top 100, Paolini la migliore. Trevisan paga il Roland Garros sfortunato

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Pagelle delle italiane: sufficienza per tutte le top 100, Paolini la migliore. Trevisan paga il Roland Garros sfortunato

Cocciaretto continua a crescere, nonostante gli ultimi mesi meno positivi. Bronzetti si consolida, Giorgi da compitino

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Players of Team Italy sing the national athem during the Billie Jean King Cup Finals group stage match between France and Italy at Estadio de La Cartuja on November 08, 2023 in Seville, Spain. (Photo by Fran Santiago/Getty Images for ITF)
 

L’ultima partita giocata nel circuito maggiore da una delle nostre ragazze nella stagione 2023 è – incredibilmente – dello scorso 15 dicembre. Se ve la siete persa, fidatevi o andate a leggere la notizia a questo link. Il primo match del calendario WTA per la prossima annata è invece in programma per il 29 dicembre (la stagione 2024 inizierà quindi nel 2023!). La off-season per il movimento azzurro al femminile avrà quindi una durata di appena due settimane. Davvero poco, per le giocatrici ma soprattutto per noi (si scherza ovviamente) che non abbiamo quasi nemmeno il tempo di trarre alcune conclusioni dall’anno appena terminato prima di doverci concentrare nuovamente sulla quotidianità dei tornei, pronti a ripartire uno dietro l’altro.

Così, se a scuola è rito consolidato che professori e professoresse si lamentino per la mancanza di interrogazioni e compiti in classe in vista delle pagelle di fine anno, noi, che possiamo basarci su anche più di 50 incontri per valutare le nostre “studentesse”, ci potremmo intestare il diritto di lamentarci del poco tempo a disposizione per ponderare adeguatamente la mole di dati derivante da 11 mesi a dir poco densi. Ma visto che chi si accontenta gode, meglio non indugiare oltre e darsi da fare.

Come avrete capito, quindi, siamo qui per consegnare le pagelle di fine stagione alle giocatrici italiane che hanno concluso il 2023 tra le prime cento del ranking WTA. Sono le stesse che hanno ricevuto i nostri voti un anno fa. A rappresentare l’Italia nella top 100, seppur in ordine diverso rispetto a fine 2022, sono infatti sempre loro cinque: Jasmine Paolini, Martina Trevisan, Elisabetta Cocciaretto, Camila Giorgi e Lucia Bronzetti. Sono le ragazze che ci hanno portato alle fase finale della Billie Jean King Cup per il secondo anno consecutivo (dopo un’assenza dal World Group durata sei stagioni) e che poi – con il cambio Giorgi-Stefanini – sono arrivate fino in fondo, superando la storica idiosincrasia con il cemento indoor e fermandosi solo al cospetto del Canada di Leylah Fernandez nell’ultimo atto.

Basterebbe questo risultato, che si è meritato il titolo di “Impresa dell’anno” (la Davis, invece, “del secolo”) ai Supertennis Awards, per reputare più che positiva la stagione del tennis femminile nostrano. Ma un traguardo del genere non può essere casuale (anche se i più maligni potrebbero far notare l’assenza di molte big nelle finali di BJK Cup disputate a Siviglia). È stato infatti costruito nel corso dell’intera stagione e anche delle annate precedenti. Due anni fa avevamo solo due rappresentanti tra le prime cento e il fatto che oggi in top 100 vi siano le stesse atlete di un anno fa è indice di costanza e consolidamento dei progressi fatti.  

C’è però anche l’altra faccia della medaglia: non ci sono stati innesti dalle “seconde linee” e le giovanissime sono ancora molto indietro. Lucrezia Stefanini ha avuto una buona stagione (in particolare in estate), tanto da fare anche una breve apparizione tra le prime cento, ma è ancora indietro rispetto alle titolari. L’unica altra presenza azzurra tra le seconde cento è quella della 36enne Sara Errani (ora n. 105), mentre per trovare le under 20, capeggiate da Giorgia Pedone, bisogna scorrere fino alla posizione numero 301 e poi proseguire.

Qui, però, ci limitiamo a valutare le prestazioni stagionali delle top 100. Ecco quindi le pagelle commentate.

JASMINE PAOLINI (#30) voto: 8

Non ci sono dubbi: come riconosciuto anche dai Supertennis Awards, è stata lei la miglior giocatrice del 2023 tra le azzurre. Jasmine chiude la stagione da numero 30 del mondo, con un guadagno di 33 posizioni rispetto a un anno fa. Un salto di livello che la porterà a essere per la prima volta testa di serie in uno Slam a Melbourne. Ed è proprio nei major che la toscana dovrà ora provare a effettuare il prossimo step. L’unica nota stonata della sua stagione sta infatti nei risultati collezionati nei quattro Slam: una sola vittoria – a Parigi – dopo lo zero del 2022.

L’azzurra è stata in grado di superare un inizio di stagione complicato, trovando nel 125 di Firenze il momento della svolta. Da lì la crescita è stata costante (seppur senza altri titoli conquistati) fino al best ranking (n. 29) toccato a ottobre dopo la finale di Monastir, e alle ottime prestazioni in Billie Jean King Cup con i tre successi su Garcia, Friedsam e Zidansek. Jasmine ha dimostrato di potersela giocare anche con le migliori, come testimoniano le vittorie su Garcia e Rybakina e le buone prove contro Sabalenka e Kvitova (con quest’ultima sul Centrale di Wimbledon). Il bilancio finale è di 43 W e 30 L: un dato già ottimo ma che non chiude le porte a ulteriori margini di miglioramento. Ciò che invece sarà difficilmente migliorabile ma che potrà confermarsi come punto di forza di Paolini è il suo rendimento al terzo set, dove ha vinto 19 partite su 28.

MARTINA TREVISAN (#42) voto: 6,5

Un anno fa era lei la numero 1 azzurra, a inizio maggio era salita fino al 18esimo posto in classifica. Poi però Martina non è riuscita a incidere nel clou della stagione sulla terra come aveva fatto nel 2022. Tra i motivi c’è spazio anche per una buona dose di sfortuna: il sorteggio al Roland Garros, che le ha messo di fronte al primo turno una Elina Svitolina reduce dal successo a Strasburgo, è stato infatti terribile. Senza i 780 punti della semifinale raggiunta lo scorso anno, la fiorentina si è così trovata fuori dalle prime 60 giocatrici del mondo e una buona seconda parte di stagione non è stata sufficiente per recuperare tutte le posizioni perse. Il saldo segna infatti un -14 rispetto al 28esimo posto di fine 2022. È mancato il grande acuto, ma Martina potrà ripartire dalla costanza ritrovata negli ultimi mesi in cui ha raggiunto i quarti nel 1000 di Guadalajara (replicando il risultato di Miami), la semifinale a Honk Hong e dato un apporto fondamentale alla nazionale capitanata da Tathiana Garbin in BJK Cup. I miglioramenti fatti sul cemento sono evidenti: ora bisognerà integrare tutti gli aspetti tornando a fare la differenza sul rosso.

ELISABETTA COCCIARETTO (#46) voto: 7+

L’andamento della stagione di Elisabetta si discosta in maniera evidente da quello delle due connazionali che la precedono in classifica. Fino alla conclusione dell’estate era infatti lei la MVP indiscussa della stagione del tennis azzurro al femminile, tanto che per quattro mesi (da giugno a ottobre) le è spettato il titolo di numero 1 d’Italia. Questo traguardo è stato frutto del primo torneo vinto nel circuito (a Losanna a luglio) e del terzo turno raggiunto sia al Roland Garros (dove ha battuto Kvitova) che a Wimbledon.

La trasferta nordamericana e poi quella asiatica sono state però piuttosto deludenti: la marchigiana ha infatti giocato poco e vinto ancora di meno. Per questo l’azzurra, dopo la BJK Cup, ha deciso di sfruttare fino in fondo le opportunità offerte dall’infinito calendario WTA con i 125 francesi di Angers e Limoges. Da numero 1 del seeding in entrambe le occasioni, ne ha però ricavato solamente due quarti di finali. In ogni caso questa rimane la migliore stagione della carriera della 22enne di Ancona (+ 20 posizioni rispetto al 2022) che sarà ora chiamata a dare nuovi input al suo percorso di crescita per far sì che gli ultimi mesi possano essere archiviati come fisiologico rallentamento. A quel punto la nazionale di BJK Cup potrebbe svestire il ruolo di outsider e candidarsi alla vittoria finale.

CAMILA GIORGI (#53) voto: 6

Un anno fa avevamo definito la sua stagione 2022 “incolore”. Il giudizio sul 2023 non può essere molto diverso. Qualche luce in più quest’anno c’è stata ma i colori non sono certo sgargianti. L’annata era iniziata piuttosto bene con il terzo turno all’Australian Open e con il successo nel 250 di Merida (vinto da unseeded eliminando le teste di serie numero 2, 4 e 6). Per il resto, però, poco altro: la semifinale a Eastbourne (la terza consecutiva), nessuno scalpo eccellente se non quello di Jaebur proprio sull’erba britannica e diversi problemi fisici, tra cui l’ultimo al piede che le ha impedito di essere a Siviglia per le finali di Billie Jean King Cup. La sua stagione è infatti terminata il 20 settembre con una netta sconfitta contro Sakkari negli ottavi di Guadalajara. Rispetto a un anno fa, comunque, le posizioni guadagnate in classifica sono 15. Con un pizzico di generosità le si può quindi assegnare la sufficienza, ma l’illusione di vederla ancora protagonista di qualche exploit si fa sempre più flebile.

LUCIA BRONZETTI (#62) voto: 7

Dopo gli enormi progressi fatti nel corso del 2022 (durante il quale aveva guadagnato ben 90 posizioni in classifica), Lucia ha superato anche la prova del nove, consolidando il livello raggiunto. Le cose non erano iniziate nel migliore dei modi viste le sette sconfitte consecutive tra gennaio e marzo, ma l’azzurra ha poi ritrovato ritmo e fiducia in vista della stagione sulla terra in cui ha conquistato il primo titolo nel circuito della sua carriera, trionfando a Rabat da unseeded. La giocatrice di Rimini si è poi tolta la soddisfazione di disputare una finale anche sull’erba e ha continuato a raccogliere punti importanti anche negli Stati Uniti (semifinale nel 125 di Chicago) e in Cina (quarti nel 500 di Zhengzhou).

Nel mezzo l’azzurra ha anche ottenuto il miglior risultato della carriera a livello Slam, arrivando al terzo turno a New York e conservando qualche rimpianto. Le note dolenti del suo 2023 sono invece due: lo score negativo nei 1000 in cui ha raccolto solo una vittoria e il bilancio ancor più preoccupante nei terzi set, con appena 5 vittorie su 19 partite (l’anno scorso il rendimento era stato opposto: 15-7). Dopo il consolidamento, serve quindi maggiore cattiveria agonistica per provare a emulare quanto fatto da Cocciaretto e, soprattutto, Paolini.

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