ATP Finals: sarà Murray contro Djokovic? A Raonic e Nishikori l'ardua sentenza

Rubriche

ATP Finals: sarà Murray contro Djokovic? A Raonic e Nishikori l’ardua sentenza

Si disputano oggi le semifinali delle ATP Finals. Djokovic e Murray sono chiamati a centrare la finale che metterebbe in palio il trono del tennis mondiale

Pubblicato

il

 

Oggi alle 18.30 italiane, Chris Kermode presenterà il Masters Under 21 che si terrà a Milano nel 2017. Ne aveva scritto il direttore Scanagatta

È tempo di semifinali alla O2 Arena di Londra. Tutti attendono un atto conclusivo con Novak Djokovic e Andy Murray protagonisti per darsi battaglia per la conquista dell’ambito trofeo e del numero uno del ranking mondiale, ma la strada è ancora lunga e – forse – tortuosa.

L’antipasto ci sarà alle ore 13 con i gemelli Bryan che tenteranno l’accesso alla loro settima finale in questa manifestazione. Per farlo dovranno superare Kontinen e Peers, apparsi in grande spolvero in questi giorni. Il duo australiano-finlandese si è aggiudicato l’unico scontro diretto, disputatosi due settimane fa a Bercy.

Non prima delle 15 scenderanno in campo Andy Murray e Milos Raonic (8-3 i precedenti per lo scozzese). Il primo ha vinto tutte e 3 le partite del girone, dominando contro Cilic e Wawrinka, mentre con Nishikori ha avuto bisogno di 3 ore e 20 minuti per avere la meglio. Il numero 4 del seeding, dal canto suo, ha vinto facilmente conto Monfils, mentre con Thiem ha dovuto sudare solo nel parziale d’apertura. L’unica partita persa è stata la seconda, ovvero quella contro Djokovic, contro il quale ha avuto diverse occasioni, dovendo arrendersi al tiebreak in entrambi i set. La testa di serie numero uno ha vinto le ultime 7 partite, comprese quelle disputatesi quest’anno a Melbourne, Montecarlo, Queen’s, Wimbledon e Cincinnati. Negli ultimi confronti Murray ha sempre decifrato il gioco dell’avversario. Quest’ultimo, infatti, ha come schema preferito quello di servire sul rovescio dell’avversario, per poi incidere col dritto sempre dalla stessa parte. Contro un giocatore come Murray, però. va a scontrarsi con il rovescio fenomenale e le qualità difensive del numero uno del mondo. Un errore che Raonic ha commesso nelle sfide precedenti è stato quello di attaccare troppo il lato sinistro del rivale, venendo puntualmente trafitto. Il campione di Dunblane, infatti, non ha mai avuto alcun problema nel piazzare passanti vincenti anche da 3 metri fuori dal campo. Oltre a ciò, il back di rovescio dell’allievo di Lendl mette puntualmente in difficoltà il gigante di Podgorica, il quale va in difficoltà quando deve abbassarsi per colpire palle sotto l’altezza dell’anca.

Nonostante il baronetto sia decisamente favorito, il match non sembra chiuso. Quello che sarà fondamentale per Milos sarà variare costantemente il servizio sia nei tagli sia nelle direzioni. Sarà importante non dare punti di riferimento in fase di risposta a Murray, come è riuscito a fare molto bene contro Djokovic martedì scorso – contro il quale, a dispetto della sconfitta, ha ottenuto molto di più dalla battuta rispetto agli scontri precedenti contro il serbo. Il ragazzo canadese contro Thiem ha sfruttato al massimo lo schema “serve+1”, ottenendo l’85% dei punti quando riusciva a fare questo con la prima di servizio e col dritto. L’allievo di Piatti e Moya dovrà cercare di replicare quanto fatto contro l’austriaco, utilizzando maggiormente il servizio al corpo, soprattutto da sinistra, dove Murray è letale con la risposta di rovescio. Per concludere, il numero 4 del mondo dovrà disputare un match straordinario col dritto lungolinea, uscendo dalla diagonale dopo massimo 3-4 scambi. Quando si presenterà a rete, poi, sarà necessario attaccare senza aprire troppo gli angoli, facendo giocare ad Andy il passante di dritto quasi da fermo, con il quale è decisamente meno efficace rispetto a quando impatta la palla in corsa. Il colpo di inizio gioco gli dovrà poi consentire di comandare il gioco fin da subito, onde evitare di fare una partita di corsa, dove le speranze di vittoria diminuirebbero ancora di più.

Alle 19 scenderanno in campo Jamie Murray e Bruno Soaresgià sicuri di terminare il 2016 in vetta al ranking di specialità contro Raven Klaasen e Rajeev Ram. Nei 3 precedenti – tutti giocati nel corso di questa stagione – la coppia britannico-brasiliana ha vinto agli Australian Open, perdendo poi a Miami, salvo poi riscattarsi in estate a Toronto.

Alle 21, invece, sarà la volta di Novak Djokovic e Kei Nishikori. Nole ha vinto 10 delle 12 partite in cui ha incrociato la racchetta contro il nipponico, che lo ha superato l’ultima volta in occasione della semifinale di Flushing Meadows del 2014. Il serbo ha vinto il proprio girone cedendo solamente un set contro Thiem. In seguito si è aggiudicato una sfida molto equilibrata contro Raonic, mentre con Goffin non ha dovuto spendere molte energie. Nishikori, da parte sua, ha esordito dominando Wawrinka, per poi perdere la maratona contro Murray, mostrando poi poca brillantezza contro Cilic dopo aver conquistato il primo set. Nel 2016 i due si sono sfidati in finale a Toronto e Miami, oltre che nei quarti di finale agli Australian Open e in semifinale a Madrid e Roma. In questi scontri, solamente in quello del Foro Italico c’è stato grande equilibrio, ma nel momento decisivo il campione di Shimane è crollato.

In questi giorni Djokovic, pur non essendo ancora quello ammirato fino al Roland Garros, ha dimostrato di essere in ripresa, con la corsa al numero uno che – forse – gli ha ridato la carica necessaria per competere nuovamente ai massimi livelli. La concentrazione nei punti importanti, l’aggressività in risposta e la profondità nel palleggio sembrano tornati quasi quelli dei giorni migliori. Quello che ancora manca è la capacità di tenere alta l’attenzione per tutto l’arco dell’incontro, mentre da fondocampo non ha ancora la stessa fiducia di prima, soprattutto col rovescio lungolinea. Proprio su questo dovrà far leva Nishikori, il quale non potrà contare su un rendimento devastante col proprio servizio. Per ovviare a ciò, sarà cruciale riuscire a prendere subito il centro del campo, mettendo meno seconde palle possibili e rubando un tempo di gioco all’avversario. Sarà importante far riemergere tutte le insicurezze di Djokovic, rischiando molto il lungolinea con entrambi i fondamentali, ma senza avere troppa fretta, specialmente nei momenti in cui l’avversario si sentirà meno in fiducia. Come visto negli ultimi mesi, Nishikori probabilmente cercherà anche la via della rete, dove ha dimostrato di saper giocare piuttosto bene – al netto di alcune imperfezioni su cui deve ancora lavorare. Il rischio per Kei è però quello di far entrare “in palla” il suo rivale, che ama scambiare ad alte velocità, proprio come piace al giapponese. Vedremo se il numero 5 del mondo rallenterà il ritmo in taluni momenti, accelerando solamente quando il suo avversario è lontano dal campo e relativamente inoffensivo. L’impressione è che, se Djokovic dovesse riuscire a prendere in mano gli scambi con i colpi di inizio gioco e a rubare il tempo al rivale, allora la finale per il numero uno contro Murray non sarà più soltanto un’ipotesi. Tra qualche ora il verdetto del campo.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement