Coppa Davis, semifinali: Tomic risponde ad un Murray perfetto. Parità a Glasgow dopo la 1° giornata

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Coppa Davis, semifinali: Tomic risponde ad un Murray perfetto. Parità a Glasgow dopo la 1° giornata

A Glasgow nella sfida valida per la semifinale di Coppa Davis tra Gran Bretagna e Australia i padroni di casa rispettano il pronostico grazie al loro nr.1 che supera agevolmente in 3 set il nr.2 australiano Kokkinakis, battuto 6-3 6-0 6-3. Ma nel secondo singolare Tomic seppur con qualche patema supera il nr.2 britannico Evans e riporta la situazione in parità. Domani doppio quanto mai decisivo

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COPPA DAVIS, Semifinali
Gran Bretagna-Australia 1-1

A. Murray b. T. Kokkinakis 6-3 6-0 6-3

Murray è stato accontentato, la prima semifinale dei Brits da trentaquattro anni a questa parte si disputa a Glasgow, fra le confortevoli mura amiche della Emirates Arena e l’appoggio incondizionato del pubblico di casa.
Andy apre le ostilità contro la ex-colonia affrontando alle 12.00 ora di Greenwich il diciannovenne di origine greca Kokkinakis, chiamato ad un riscatto dopo la sconfitta nella prima giornata dei quarti contro il kazako Kukushkin. Thanasi sembra uscito indenne dalla querelle estiva scatenata a Montreal dall’amico Kyrgios, il quale si è giocato il posto in squadra dopo quella bravata. I britannici non portano a casa l’insalatiera dai tempi di Fred Perry e da allora hanno raggiunto una sola finale nel 1978, strapersa contro gli USA. Ora è tutto diverso perché l’altra finalista uscirà dallo scontro di Bruxelles fra i padroni di casa e l’Argentina e la sensazione è che chi sopravvivrà a Glasgow non avrà difficoltà poi a conquistare la coppa. I maestri del gioco si sentono molto vicini a rinverdire i fasti del primo novecento, quando battagliavano ad armi pari con gli Stati Uniti di Withman e Larned, i moschettieri di Francia o il mago australiano Norman Brookes.Il destino ancora una volta è nel braccio destro dello scozzese di Dunblane, che ha avuto il tempo di riassorbire la botta della precoce eliminazione allo US Open patita per mano di Kevin Anderson. Certo, la Davis è un’altra cosa, in questa competizione Andy è un rullo compressore e vanta un record in singolare di 23 vinte e 2 perse. Quindi c’è grande attesa e l’atmosfera delle occasioni speciali nel palazzo quando i due avversari scendono in campo e iniziano il palleggio di riscaldamento.

Murray parte ventre a terra, serve per primo e gioca subito molto lungo non dando il tempo all’avversario di sparare le sue bordate. L’australiano al contrario soffre in ogni singolo turno di battuta del set, la sua prima di servizio è sempre ben letta da Andy che va a palla break in ogni singolo game di battuta dell’avversario. Kokkinakis si salva come può ma nel sesto game precipita ancora sul 15-40, si salva bene ma tre errori non forzati di fila lo condannano. Murray continua imperterrito a non concedere nulla in battuta e chiude il set con un turno a zero.

In avvio di secondo set la partita si trasforma in un massacro, lo scozzese colpisce da ogni angolo del campo con passanti, risposte d’incontro e vincenti lungolinea che lasciano invariabilmente immobile il Kokk, che non sa più a che santo votarsi. Un eloquente 6-0 fotografa un set che non c’è stato. L’australiano commette molti errori e non sembra in grado di reggere neanche il semplice palleggio di Andy. Inoltre la sua palla è sempre troppo corta, raramente passa la linea del servizio e Murray è costantemente un metro dentro il campo a dettare il ritmo. Thanasi forse è ancora immaturo per sfide di questo genere e non riesce ad elevare il suo livello di gioco. Sembra il Cimabue del carosello, fa una cosa e ne sbaglia due e Andy non molla la presa neanche per un secondo continuando a tenere a zero i propri turni di battuta.
Ormai è chiaro che è solo questione di tempo, Murray è un treno in corsa e l’ennesima risposta vincente lungolinea gli dà subito il vantaggio anche nel terzo parziale. Kokkinakis è il primo a non credere all’impresa e il suo linguaggio del corpo lo mostra impietosamente. Ad un certo punto inciampa e cade a terra colpendo un dritto vincente ma Andy non si distrae né si intenerisce. Il match giunge così alla sua logica conclusione con un secondo break ottenuto nel nono game grazie ad un gran rovescio vincente incrociato in controtempo seguito da un chip and charge chiuso a rete.


B. Tomic b D. Evans 6-3 7-6(2) 6-7(4) 6-4

Il secondo singolare in terra di Scozia vede in campo Tomic opposto a Daniel Evans, ripescato all’ultimo momento per l’infortunio in allenamento di Kyle Edmund. Bernard sembra aver appianato le divergenze con la propria federazione e deve riportare gli aussies in parità dopo l’esecuzione incruenta di Kokkinakis da parte di un Murray in splendida forma.

Il pubblico è ormai caldissimo e vorrebbe il miracolo del n°300 del mondo ma l’australiano non è dell’idea e vola subito sul 3-0 approfittando dell’emozione che probabilmente attanaglia Evans ad inizio match. Il gioco del tennista di Birmingham è forse troppo leggero per reggere i fendenti dell’avversario, che spinge sul lato del rovescio e controlla agevolmente gli scambi. Dal quarto game in poi l’inglese si scioglie e inizia a combattere quasi alla pari ma ormai il primo set è volato via perché Tomic è implacabile alla battuta e chiude il parziale al nono game con un turno tenuto a zero. Probabilmente il piano gara studiato col capitano Leon Smith prevede di reggere il più possibile sperando che la testa matta di Tomic possa avere un passaggio a vuoto e concedere qualcosa perché altrimenti i rispettivi standard di gioco sembrano troppo distanti per sperare.

Un break in apertura dei secondo set manda avanti ancora Bernard che nel quarto gioco però deve lottare ai vantaggi annullando una palla break per la prima volta prima di andare sul 3-1. Tanto basta per il pubblico che si scalda ulteriormente e non smette un attimo di incitare il proprio rappresentante e nel quinto game ottiene soddisfazione quando Evans strappa a zero il servizio all’avversario e riequilibra il punteggio. Ora Daniel accorcia gli scambi e avanza, contando sul fatto che Tomic non è mai stato un gran passatore. Un servizio tenuto rimontando da 0-30 lo porta per la prima volta in vantaggio, l’Arena ribolle e Bernard non appare più così sicuro. Adesso Evans corre, rimanda e contende ogni singolo punto, annulla una palla break mortale e tiene salendo sul 5-4 e poi sul 6-5. Tomic trema ma con l’aiuto della battuta si issa al tie break e lo vince di esperienza scappando sul 3-0 e chiudendo poi per 7-2.

Evans ha giocato il set sul filo dei propri limiti ma appena molla un po’ Tomic gli sale sopra. E così nel secondo gioco del terzo set l’inglese cede la battuta con un attacco out seguito da uno smash in corridoio. Potrebbe essere il momento determinante perché l’australiano va subito 3-0 con un passante lungolinea seguito da un ace e tiene fino al 5-3 e servizio. Qui però Evans gioca un game straordinario per coraggio e determinazione riuscendo a strappare il servizio all’avversario e a riagganciarlo poi sul 5-5. La folla è in visibilio e il 6 pari sancisce un tie-break da raccontare. Tomic è preoccupato mentre Evans colpisce a tutta, si seguono le battute finché l’inglese strappa un punto decisivo andando 5-3 con un’eccezionale smorzata di dritto ad uscire. Una gran demi-volée su risposta nei piedi e uno scambio ravvicinato a rete con Tomic finito a terra consegnano il meritatissimo parziale a Daniel che può continuare a sperare nell’impresa.

Tomic si siede al cambio campo e scuote la testa incredulo ma evidentemente il capitano Masur trova le parole giuste perché Bernard strappa subito la battuta a Evans e fa gara di testa anche nel quarto parziale. Ma ora è match vero e l’australiano deve sparare tre aces e un servizio vincente per annullare una palla break e andare sul 4-2. L’occasione persa piega il braccio dell’eroico Daniel che nel game successivo perde ancora il servizio dopo una lotta ai vantaggi e va sotto di due break. Ha ancora la forza di recuperarne uno spedendo l’australiano sull’orlo di una crisi di nervi ma Tomic non si distrae più e chiude a zero il decimo gioco.

Onore al cuore inglese ma 1-1, come era ampiamente prevedibile alla vigilia, e palla al centro per il doppio che con ogni probabilità deciderà la prima finalista di questa edizione della Davis 2015. Staremo a vedere se Leon Smith schiererà Inglot o Andy per far coppia con Murray senior, decisivo nei quarti contro la Francia.

 

 

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