WTA Madrid: fuori le prime due tds, Radwanska finisce come Kerber

WTA

WTA Madrid: fuori le prime due tds, Radwanska finisce come Kerber

Comincia col botto il Premier Mandatory di Madrid: dopo la sconfitta in apertura di giornata di Angelique Kerber ad opera di Barbora Strycova, la serata si è chiusa con la vittoria di Dominika Cibulkova su Agnieszka Radawanska. Fuori anche Kuznetsova per mano di Siegemund. Rischia Suàrez Navarro. Vincono Petra Kvitova, Vika Azarenka, Garbine Muguruza e Simona Halep

Pubblicato

il

 

D. Cibulkova b. [1] A. Radwanska 6-4 6-7(3) 6-3 (Bruno Apicella)

Cade anche la testa di serie numero 1 del torneo Premier Mandatory di Madrid, Agnieszka Radwanska, sconfitta in tre set, e dopo due e ore e quaranta minuti di battaglia, dalla slovacca Dominika Cibulkova. È stata una vera e propria lotta il match che ha chiuso il programma sul Manolo Santana e che ha permesso all’ex top ten, oggi numero 38 del ranking WTA, di vendicare la sconfitta contro la numero 2 rimediata quest’anno nel torneo di Indian Wells. Un match molto combattuto in cui le due giocatrici non si sono risparmiate sul campo, come dimostrano i 43 vincenti a testa contati alla fine dell’incontro. Cibulkova ha spinto su ogni colpo, mentre Radwanska ha cercato di contenere l’aggressività dell’avversaria ma ha dimostrato, ancora una volta, il poco feeling con la terra battuta. Il servizio ha avuto una valenza relativa dal momento che sono stati tanti i break subiti nel corso dell’incontro. Radwanska è stata la prima ad andare in vantaggio nel primo set ma è stata subito inseguita dall’avversaria: con la polacca che ha giocato sempre in difesa mentre Cibulkova ha cercato di variare il gioco utilizzando anche il drop shot. Radwanska ha provato a reagire variando il gioco e offrendo palle diverse all’avversaria, ma non appena accorciava veniva subito aggredita da Cibulkova che è riuscita a chiudere il parziale per 6-4. Nel secondo set la slovacca ha continuato a macinare gioco e a salire prima sul 3-1 e poi sul 5-3 trovandosi a servire per il match. A questo punto Radwanska ha alzato il livello del suo gioco. Variando e soprattutto trovando la chiave giusta per rispondere al servizio di Cibulkova che, al momento di chiudere, ha subìto prima il break e poi il game della parità. Radwanska è salita sul 6-5 ma, a sua volta, non è riuscita a chiudere subito per il set che è stato poi deciso dal tie-break. Con la polacca che è salita in cattedra e giocando con intelligenza ha realizzato un punto più bello dell’altro che le hanno permesso di portare a casa il parziale per 7 punti a 3. In apertura di terzo set è stata proprio la polacca a continuare forte ma sul 2-0 e servizio Radwanska ha subito ancora una volta l’aggressività della slovacca che, nonostante le due ore e mezza di gioco, ha continuato ad aprirsi il campo e trovare vincenti. Da questo momento Radwanska non terrà più un turno di battuta e Cibulkova concretizza e chiude per 6-3. Conquistando così la prima vittoria della stagione su una top-five.

B. Strycova b. [2] A. Kerber 6-4 6-2 (Benedetto Napoli)

 

stat kerber

Angelique Kerber e Barbora Strycova sono le protagoniste del secondo match di giornata dell’Estadio 3. Nei quattro precedenti disputati dalle due la campionessa degli Australian Open non ha mai concesso nemmeno un set alla vincitrice di quattro Fed Cup. Sotto il sole che illumina e riscalda la capitale spagnola l’incontro fatica a infiammarsi: difatti entrambe mantengono abbastanza agevolmente ogni personale turno di servizio senza concedere episodi o punti degni di nota. La svolta arriva nel decimo game quando uno sciagurato turno alla battuta della Kerber concede alla ceca i primi tre set point del match. Alla tennista di  Brema non bastano i successivi due vincenti di dritto visto che la Strycova fa suo il set grazie a una strepitosa demi-volée dall’altissimo coefficiente di difficoltà.

Il secondo atto si apre come si era concluso il primo. La Kerber concede il break (doppio fallo sanguinoso) e in un battibaleno la finalista a Dubai si porta sul 3-0. La recente vincitrice di Stoccarda finalmente ritrova il proprio servizio e nel quinto gioco riesce a brekkare la ceca, giocando un game strepitoso sotto il piano atletico. Il break però è un fuoco di paglia e viene immediatamente riconsegnato grazie a un dritto divenuto di colpo troppo ballerino. La ceca si mostra solidissima nel successivo turno al servizio e si porta a un game dalla vittoria in vantaggio di un break. La Kerber quest’oggi non sembra in grado di trovare il bandolo della matassa. Tanti, troppi errori per la tedesca che non è entrata in campo con la cattiveria e la fame da fighter che da sempre la contraddistinguono. Nell’ottavo game l’ennesimo doppio fallo concede tre match point alla tennista di Plzen; la numero 3 del ranking WTA riesce faticosamente a recuperare e portare il gioco ai vantaggi, ma al quarto match point l’ennesimo non forzato della Kerber regala il secondo turno alla no. 33 WTA. Il brutto match giocato dalla tedesca non può mettere in secondo piano la mostruosa prestazione della Strycova. Precisa e pulita sia di dritto che di rovescio, devastante al servizio e a rete, la ceca ha letteralmente concesso solo le briciole alla sua avversaria. Secondo turno non facile contro Madison Keys, ma questa Strycova, in questo stato di forma fisica e mentale, ha tutto per essere considerata una possibile outsider di questa edizione del Mutua Madrid Open.

[10] T. Bacsinszky b. A. Petkovic 6-4 2-6 6-3   (Domenico Giugliano)

In uno degli incontri più interessanti del primo turno del torneo premiere di Madrid, la svizzera Timea Bacsinszky  batte in tre set Andrea Petkovic. Era soltanto il secondo incontro tra le due tenniste. L’unico precedente era datato nel 2008  a Gold Coast e vide, anche in quell’occasione la svizzera vincente.  Il match odierno ha visto un primo set molto equilibrato, deciso da un solo break, ottenuto nel terzo game. La Bacsinszky ha avuto spesso delle difficoltà nei propri turni di battuta. Ha salvato tre palle break e vinto 4 games ai vantaggi. Chiude al decimo gioco con il punteggio di 6-4. Nel secondo set la Petkovic cambia marcia e strappa per due volte la battuta all’avversaria nei primi 4 games. Si porta sul 5-0, ha un momento di distrazione, permettendo alla Bacsinszky di recuperare un break, ma chiude per 6-2. Il set decisivo è molto equilibrato. Sul 2-2  Timea strappa il servizio alla Petkovic e annulla due palle break nel turno successivo di battuta. La partita cambia e la Petkovic non ha più chances, arrendendosi dopo due ore e 20 di gioco alla svizzera, che affronterà nel prossimo turno la Makarova.

S. Halep [6] b. M. Doi 6-0, 6-3 (Milena Ferrante)

Una stagione sinora così così per Simona Halep che, pur con le discrete prestazioni sul cemento americano, ha deluso nel primo slam di stagione, anche a causa di problemi fisici. La rumena rimane comunque a galla nelle zone alte della classifica, senza acuti ma con sufficiente continuità. La terra, tra l’altro, dovrebbe piazzarsi seconda tra le sue superfici preferite, avendole fatto conquistare, tra l’altro, una finale al Roland Garros. Decisa a non farsi imbrigliare dall’avversaria, Halep parte subito all’arrembaggio, picchiando con dritto e rovescio, e intasca un vantaggio di 4-0. La giapponese Doi, di fatto, non riesce a insistere sul colpo più debole dell’avversaria, lasciandola così giostrare con il rovescio, che la rumena distribuisce senza eccessivi patemi da una parte all’altra del campo. Doi va presto sotto 8-0, anche a causa dei molti errori di dritto. Un passaggio a vuoto consente alla giapponese una parziale ripresa nel secondo set, ma il suo gioco è troppo leggero per resistere al fuoco di fila della Halep che chiude, con un pizzico di fortuna, con un nastro sul match point. Una prestazione quasi senza macchia per la rumena, la quale potrebbe avanzare abbastanza agevomente anche nel prossimo turno.

[4] V. Azarenka L. Robson 6-4 6-2 (Bruno Apicella)

Victoria Azarenka soffre un set ma avanza al secondo turno battendo in due set, per  6-4 6-2, una buona Laura Robson che sta provando a ricominciare una nuova carriera dopo due anni caratterizzati da diversi infortuni. Vika inizia la stagione sulla terra rossa  dopo il mese di mese di marzo eccezionale  che le ha regalato la conquista dei due Premier Mandatory di Indian Wells e Miami. La testa di serie numero 4 (e n. 5 del ranking WTA) scende in campo sull’Arantxa Sanchez affrontando la giocatrice britannica sprofondata al numero 426 del ranking. La tattica di Laura Robson è chiara: spingere su ogni colpo, cercare di chiudere subito il punto con dei vincenti e impedire che lo scambio si allunghi. E se da un lato riesce ad ottenere dei bellissimi punti, dall’altro lato si prende grandi rischi e commette molti errori gratuiti. È Vika la prima ad ottenere il break con Laura Robson che non molla e prova a rientrare in partita. Sul 4 a 3 i colpi piatti e anticipati di Robson mettono in difficoltà Vika e rende il turno di servizio. Robson è al servizio e ha una palla per il game  ma Vika gioca meglio i punti importanti e conquista il 5 a 4. Il turno di battuta di Azarenka non è dei più semplici e la bielorussa dopo aver concesso una palla per la parità riesce a chiudere con delle buone prime il parziale per 6 giochi a 4.

Il secondo set inizia con Vika che sale subito sul 4 a 1. Robson prova a lottare ma Vika, nonostante qualche doppio fallo di troppo, nei momenti decisivi trova aiuto dal servizio. Robson conquista dei bei vincenti ma fatica soprattutto negli spostamenti laterali anche se quando si trova a servire per allungare la partita annulla 5 match point a Vika. Azarenka rimanda la chiusura dell’incontro al suo turno di battuta che conquista al sesto match point e dopo aver annullato la palla per il 5 a 3. Per Azarenka, ora, il secondo turno con la francese Alizé Cornet; per Robson una buona partita giocata soprattutto nel primo parziale ad un buono livello. Un match, quindi, dal quale ripartire per ritrovare, nei prossimi tornei, continuità e fiducia nel suo gioco.

[5] P. Kvitova b. [WC] L. Arruabarrena 6-3 6-2 (Riccardo Sozzi)

Giorno d’esordio quest’oggi per Petra Kvitova, che qui a Madrid è Defending Champion. Il match odierno la pone di fronte alla wild-card spagnola Lara Arruabarrena, nr.76 del ranking WTA, non vi sono precedenti tra le due.
L’inizio non è dei più entusiasmanti, con la Kvitova che da l’impressione di essere leggermente impacciata, limitandosi a cercare di fare la cosa giusta senza strafare; tutto il contrario di ciò che nel frattempo accade dall’altra parte della rete, con la spagnola che dimostra di reggere bene lo scambio da fondo, sintomo anche questo di un inizio di partita difficile per la quinta teste di serie che per due volte è costretta ai vantaggi per difendere il servizio.
Sul 3-2 in favore della giocatrice ceca entra in campo il suo coach Frantisek Cermak, da poco approdato sulla panchina della due volte campionessa di Wimbledon; un breve scambio di battute sembra rianimare la Kvitova che ora alza l’asticella del suo gioco. Sul 3-4 la Arruabarrena subisce il break che chiude il primo parziale spedendo in corridoio di qualche millimetro un lungolinea di rovescio altrimenti vincente, un’po di rammarico per la spagnola che ha pagato caro l’unico suo momento di difficoltà del primo set.

Il secondo parziale è un monologo della ceca, che alterna fantastici vincenti di puro anticipo ad errori abbastanza banali, non una novità per lei, ma d’altra parte l’avversaria odierna non dimostra di avere il gioco per poter infastidire più di tanto la campionessa uscente, che ottenendo il doppio break nel quinto gioco scrive la parola fine all’incontro durato poco più di un’ora.
Non eccelsa la prova di Petra Kvitova che, seppur non rischiando quasi mai, troppo spesso alterna alti e bassi, che andando avanti nel torneo potrebbero costarle davvero caro; non malvagia al contrario la partita di Lara Arruabarrena che ha pagato soprattutto nel secondo set la grande differenza tecnica tra lei e la sua avversaria, dopo un primo parziale in cui male non aveva fatto.

[3] G. Muguruza b. A.K. Schmiedlova 6-2 7-5 (Emmanuel Marian)

Esordio tra luci e ombre a Madrid per la testa di serie numero 3 Garbine Muguruza. La spagnola batte per la quarta volta in quattro incontri Anna Karolina Schmiedlova, in questo momento probabilmente la tennista più sfiduciata del circuito: la slovacca in stagione conta appena due vittorie, l’ultima risalente ormai a tre mesi fa, quando in Fed Cup ebbe ragione di Arina Rodionova. Garbine in avvio sbaglia molto, faticando a prendere le misure al Manolo Santana, ma il fatto non le impedisce di avvantaggiarsi di un break dopo un combattuto terzo game, durato quattordici punti e chiuso dal terzo doppio fallo di Anna. La numero 34 del mondo prova a metterci l’anima e quasi fa tenerezza, mentre corre da una parte all’altra del campo producendosi in estremi tentativi di difesa, ma ogni punto dell’avversaria, che dispone di colpi di rimbalzo infinitamente più pesanti, è una picconata alla sua fragile tenuta mentale. Schmiedlova concede altre tre palle break consecutive nel quinto gioco e con il quinto doppio fallo manda Garbine avanti 4-1, cedendo di fatto il primo parziale. La nativa di Caracas nella seconda frazione si porta per ben due volte avanti di un break, ma al servizio le sue percentuali con la prima crollano sotto al 40% e Anna, in un estremo tentativo di ribellione, risale fino al 5-4 e 40 pari. La numero 4 del ranking riesce tuttavia a salvarsi e, nell’arrivo in volata, strappa la battuta nell’undicesimo game con una risposta vincente, per poi chiudere nel turno di servizio successivo al secondo match point. Una Muguruza piuttosto appannata sfiderà per un posto agli ottavi la vincitrice dell’incontro tra Irina-Camelia Begu ed Eugenie Bouchard.

[8] C. Suàrez Navarro b. T. Babos 3-6 6-2 6-3 (Bruno Morabianco)

Carla Suarez  Navarro vince in rimonta, contro l’ungherese Timea Babos, al termine di una gara durata 3 set aggiudicandosi anche  il terzo scontro diretto su tre, contro l’avversaria odierna. Primo set di marca tutta magiara, con la Babos lesta ad approfittare delle incertezze della testa di serie numero 8 del WTA Premier spagnolo, manifestatesi fin da subito, durante i primi due turni di servizio della spagnola, abile a recuperare il primo ma a cedere in malo modo in quello successivo. Il vantaggio della Babos si è allungato fino al 5-1 cui ha dovuto subire un tentativo di mini rimonta, stoppando la spagnola sul 6-3 finale. Nonostante un primo set al di sotto delle proprie abilità, la Suarez Navarro, nella seconda frazione di gara, è ritornata sui propri livelli coi primi tentavi immediati di strappare il servizio nel secondo game. Successivamente impegnata a contenere la Babos annullandole ben 4 palle break nel suo turno di servizio, al terzo game, che sarebbero stati decisivi per l’esito finale del match, ha dovuto attendere pazientemente  il sesto gioco per strappare il servizio all’ungherese per allungare il vantaggio sul 4-2, per chiudere il parziale col punteggio di 6-2 vincendo 4 giochi consecutivi. La striscia di giochi vincenti per la spagnola è continuata anche nella terza frazione di gara con la Suarez Navarro avanti subito 3-0, gestendo il comodo vantaggio fino al 5-1 quando ha dovuto subire un inaspettato break e rinviare la vittoria nel successivo suo turno di servizio chiudendo al terzo match point utile. Nel prossimo turno la Suarez Navarro affronterà Sabine Lisicki che ha agevolmente superato in due set la qualificata Puig.

Altri incontri

L’altra sorpresa di giornata è l’eliminazione di Svetlana Kuznetsova, finalista lo scorso anno a Madrid ed accreditata della testa di serie numero 9. Lo stato di forma della russa era comunque un’incognita, dal momento che aveva deciso di non disputare la semifinale a Praga due giorni fa per un problema addominale. In più la sorte le aveva riservato un’avversaria particolarmente in forma, la tedesca Laura Siegemund che ha impressionato tutti a Stoccarda la settimana scorsa. Quest’oggi la russa, dopo aver ceduto a zero il primo parziale, ha messo in mostra le sue doti da combattente ed è riuscita a portare la sfida al terzo nel quale ha poi perso per 6-3. Repubblica Ceca sugli scudi in giornata: all’impresa della Strycova e alla vittoria di Petra Kvitova, fanno eco Karolina Pliskova, vincitrice in due set su Lourdes Dominguez Lino, e Lucie Safarova che soltanto nel primo set, vinto al tie-break, ha accusato le fatiche di Praga. Agevole successo anche per l’altra finalista di Praga, Samantha Stosur

Risultati:

D. Kovinic b. [7] R. Vinci 6-4 6-2
[13] Ka. Pliskova b. [WC] L. Domìnguez Lino 6-2 6-1
A. Pavlyuchenkova b. L. Tsurenko 6-2 6-1
D. Gavrilova b. [LL] H. Watson 7-5 6-4
[8] C. Suàrez Navarro b. T. Babos 3-6 6-2 6-3
B. Strycova b. [2] A. Kerber 6-4 6-2
M. Keys b. [Q] A. Riske 1-6 6-3 6-4
[Q] P.M. Tig b. D. Kasatkina 6-3 4-6 6-2
[Q] E. Vesnina b. J. Ostapenko 7-5 6-0
[3] G. Muguruza b. A.K. Schmiedlova 6-2 7-5
[5] P. Kvitova b. [WC] L. Arruabarrena 6-3 6-2
S. Lisicki b. [Q] M. Puig 6-1 6-3
[Q] L. Chirico b. M. Niculescu 7-5 6-1
[4] V. Azarenka b. L. Robson 6-4 6-2
[14] A. Ivanovic b. [Q] K. Siniakova 6-3 3-6 6-4
[WC] S. Cirstea b. J. Jankovic 6-4 6-3
[11] L. Safarova b. C. Vandeweghe 7-6(4) 6-1
C. Garcia b. J. Konta 6-4 2-1 rit.
[Q] M. Lucic-Baroni b. K. Mladenovic 6-2 6-3
[6] S. Halep b. M. Doi 6-0 6-3
I.C. Begu b. E. Bouchard 6-4 3-6 6-4
[Q] L. Siegemund b. [9] S. Kuznetsova 6-0 3-6 6-3
S. Stosur b. [WC] S. Sorribes Tormo 6-1 6-3
[10] T. Bacsinszky vs A. Petkovic 6-4 2-6 6-3
K. Knapp vs M. Gasparyan 4-6 6-3 6-2
D. Cibulkova b. [1] A. Radwanska 6-4 6-7(3) 6-3

Continua a leggere
Commenti

Flash

WTA Ningbo, altra vittoria sofferta per Jabeur. Shnaider fa fuori Kvitova

Jabeur-Podoroska e Fruhvirtova-Shnaider saranno le semifinali del torneo cinese che ha appena visto l’eliminazione di Bronzetti

Pubblicato

il

Ons Jabeur - US Open 2022 (foto Twitter @usopen)

Non solo la sconfitta della nostra Lucia Bronzetti per mano di Linda Fruhvirtova: la giornata di giovedì metteva in palio altri tre posti per le semifinali del WTA di Ningbo. Ecco com’è andata.

[1] O. Jabeur b. V. Zvonareva 7-5 4-6 6-1

Primo set segnato irrimediabilmente dagli errori di Ons Jabeur. Fin dalle prime fasi di partita, è ben evidente che per la tunisina non sia ancora tempo di tornare ai fasti che l’anno portata a sue finali a Wimbledon, ma che debba lottare su ogni singola palla. Gli errori fioccano, in particolare dalla parte del dritto, e questo consente a Zvonareva di andare due volte in vantaggio di un break, prima sul 2-0, poi sul 4-2. Jabeur, però, non si sottrae alle difficoltà e alla fatica, vince 4 game di fila e recupera tutto il ritardo, tirando fuori alcune magie di livello assoluto – tweener, smorzate e recuperi in corsa vincenti –. Zvonareva, presa dalla frustrazione, commette qualche errore e non può nulla di fronte all’improvviso cambio di passo dell’avversaria. Dopo un’ora e un quarto Jabeur fa suo il primo set per 7-5.

 

L’inizio di secondo parziale vede dominare chi si trova in risposta, con quattro break consecutivi messi a segno. Entrambe le giocatrici commettono errori anche banali, provate dalla fatica del primo set e dalla grande umidità di Ningbo. La prima a tenere il proprio turno di servizio è Jabeur nel quinto gioco, a cui risponde subito la russa. Sul 3-3, Zvonareva si procura due palle break annullate con due numeri clamorosi dalla tunisina: ace di seconda e vincente di dritto incrociato con entrambi i piedi nel corridoio. L’equilibrio, però, non dura molto: Jabeur incappa in un pessimo game alla battuta e subisce un break a 15, che manda la russa  a servire per il set sul 5-4. Zvonareva, a differenza del primo parziale, è cinica e chiude alla prima chance dopo quasi un’altra ora di gioco.

Inizio di terzo set che sorride a Ons Jabeur: dopo aver superato il momento di appannaggio fisico e tecnico della fine del precedente parziale, innesta una marcia superiore, che le consente di trovare con grande continuità soluzioni vincenti e prendere il largo nel punteggio (5-0). Sotto di due break, Zvonareva riesce a muovere il punteggio, nonostante i vistosi fastidi alla spalla sul servizio. Jabuer chiude 6-1 dopo due ore e trentasei minuti di autentica battaglia.

GLI ALTRI MATCH – Non si è salvata, invece, la numero 2 del tabellone Petra Kvitova che, dopo aver raggiunto i quarti di finale grazie al forfait di Putintseva, ha ceduto in tre set e due ore di gioco alla 19enne russa Shnaider. La ceca si era ripresa dopo un primo set da dimenticare (1-6), aggiudicandosi il secondo parziale per 6-4 grazie soprattutto a una buona resa in fase di risposta con tre break messi a segno. Nel terzo, però, la numero 14 del mondo non è stata sufficientemente cinica e non è riuscita a sfruttare il momento di maggiore difficoltà dell’avversaria in avvio di set. Shnaider ha salvato tre palle break nel suo primo turno di battuta e un’altra sul 2-3, prima di brekkare a zero nel game successivo e involarsi così verso la vittoria (6-3). La 2004 russa disputerà contro Fruhvirtova (un’altra giocatrice ceca) la sua seconda semifinale nel circuito maggiore, dopo quella persa ad Amburgo in estate contro Noha Akugue. Intanto, si è già assicurata un nuovo best ranking: ora è virtualmente numero 70 del mondo (il precedente miglior piazzamento era n. 83).

L’ultimo quarto di finale del Ningbo Open ha visto infine la vittoria in due set di Nadia Podoroska su Katerina Siniakova. L’argentina ha prevalso con un doppio 6-1 in un match caratterizzato dall’abbondanza di palle break: la ceca ne ha concesse ben 17 (solo in un turno di battuta ne è rimasta del tutto immune) perdendo il servizio cinque volte, mentre Podoroska si è salvata in tutte e cinque le occasioni fornite all’avversaria. Il punteggio ha così assunto una forma anche più severa rispetto a quanto si sia effettivamente visto in campo, sebbene la numero 90 del mondo abbia ampiamente legittimato il successo. Sarà quindi lei l’avversaria di Jabeur nella semifinale della parte alta del tabellone. Nadia proverà a ribaltare i pronostici per accedere a quella che sarebbe la sua prima finale nel circuito dopo tre semifinali perse. (Andrea Mastronuzzi)

Continua a leggere

Flash

WTA Tokyo: Sakkari mette fine alla carriera di Doi. Ritroverà Garcia nei quarti. Avanti anche Kasatkina e Pavlyuchenkova

La greca batte nettamente la giapponese Misaki Doi, al suo ultimo torneo della carriera. Affronterà nuovamente la francese, vista in buona forma. Benino le due russe

Pubblicato

il

Maria Sakkari - WTA Washington 2023 (foto Twitter @mubadalacitidc)

Una giornata, anche se non grazie esplicitamente alle partite giornate, a suo modo indimenticabile, quella appena conclusasi Toray Pan Pacific Open Tennis di Tokyo. Il WTA500, che gode di un parterre di primo livello, ha infatti visto l’estremo saluto alla carriera per Misaki Doi, ex n.30 al mondo e vincitrice di un titolo WTA nel 2015. Un’onesta carriera, con qualche picco, che si è chiusa sbattendo contro il muro greco di Maria Sakkari, che sulla scia del primo 1000 della carriera continua a vincere, trovando il nono quarto di finale del suo 2023 (impressionante record di 7-1, con la sola sconfitta arrivata a San Diego contro Emma Navarro). Affronterà nuovamente Caroline Garcia, che ha avuto vita abbastanza facile contro Anhelina Kalinina. A completare il tabellone dei quarti ci pensano Anastasia Pavlyuchenkova e Daria Kasatakina.

L’ex n.11 al mondo, in netta ripresa (tornerà almeno al n.71 da lunedì prossimo), ha fornito un’ottima prestazione battendo 6-3 4-6 6-0 la giovane ceca Linda Noskova, con l’unico neo di aver servito meno del 50% di prime in campo. Percentuale che dovrà rivedere per giocare al meglio il quarto di finale contro la connazionale Ekaterina Alexandrova, nello spicchio che va ad incrociarsi con quello di Swiatek. Più agevole, per quanto forse meno del previsto, il match di Kasatkina. La n.6 del seeding ha battuto 6-4 6-4 Despina Papamichail, n.220 al mondo, smarrendo per ben 4 volte il servizio e concedendo la cifra assurda di 16 palle break. Prestazione al servizio da dimenticare per Dasha, che nel secondo parziale è stata due volte avanti di due break, e in entrambe ha concesso il rientro alla greca, rischiando anche il peggio. Alla fine la maggior esperienza e la differenza di talento in campo l’hanno aiutata a prevalere, per regalarsi il quarto di finale contro la tds n.2 Jessica Pegula.

[4] M. Sakkari b. [Q] M. Doi 6-3 6-1

 

Il break per la greca è immediato, già nel terzo gioco. Doi prova a lottare nello scambio, ma la differenza di peso e tenuta fisica tra le due è troppo sensibile per pensare di far partita pari con le bordate della greca. Un paio di errori forzati della giapponese la portano in vantaggio, la padrona di casa dovrà rischiare tanto per uscirne a testa alta. La n.331 al mondo riesce a rimanere in scia grazie a una serie di ottimi dritti sia in uscita dal servizio che nello scambio, ben piazzati vicino alle righe e sempre profondi. E, contando una Sakkari a tratti un po’ imprecisa, come spesso le capita, Misaki riesce così a tenere un solo break di distacco e a divertirsi nel giocare. Peccato per lei che a lungo andare la greca inizi a prendere più confidenza e restituire colpi più sostanziosi, e il suo dritto perde un po’ di smalto. Così nel nono game, giocato con una serie di risposte dure e di difficile gestione, coronate da un paio di vincenti sensazionali, la tds n.4 mette a segno il doppio break e porta a casa il primo parziale per 6-3.

Parte malissimo per Doi il secondo parziale, subendo un break immediato, sì grazie alla forza di Sakkari e al suo vigore in risposta, ma anche a causa di un atteggiamento un più remissivo e falloso da parte sua nello scambio. Non a caso sono molteplici gli errori che guidano la greca ad un rapido 3-0 con poca fatica. Nei game della giapponese si lotta, gli scambi sono duri, arriva qualche imprecisione da ambo le parti, mentre in quelli di Maria tutto scorre liscio, come dimostra l’aver perso due soli puntiin quattro giochi al servizio. Un violento dritto vincente (l’ennesimo) al volo di Maria Sakkari, scrive la parola fine alla carriera di Misaki Doi.

Una partita godibile a tratti nel primo set, ma senza storia, soprattutto nel secondo, dove la forza e il talento della greca hanno avuto la meglio. La padrona di casa, abbracciata dagli applausi del proprio pubblico e dalla grande sportività di Sakkari, chiude tra le lacrime un’ottima carriera, nella sua Tokyo. Per la greca ci sarà ora, a neanche una settimana dalla vittoria in semifinale a Guadalajara, il remake con Caroline Garcia ai quarti.

[5] C. Garcia b. A. Kalinina 6-4 6-3

Buona prestazione della francese, non molto spettacolare ma decisamente solida, brava a reggere nello scambio contro una giocatrice dura da fondo come Kalinina, e soprattutto a concedere davvero il minimo indispensabile. A ben vedere tanta differenza l’ha scavata con il servizio la francese, avendo vinto il 79% di punti con la prima (pur non mettendola troppo in campo) e quasi il 60% con la seconda. Non servendo fortissimo, ma scegliendo i giusti piazzamenti per mettere in difficoltà le lunghe leve dell’ucraina. Garcia soffre un po’ nel primo set, dove si fa rimontare dopo esser andata avanti 3-1, per poi ritrovare il break all’ultima chance e chiudere 6-4 per andare in vantaggio, ma alza decisamente l’asticella nel secondo set, in cui fa valere il proprio talento e ranking.

I primi cinque game del secondo sono abbastanza piatti, e solo Caroline ha un’occasione, sprecata, di strappare il servizio. Si procede seguendo la battuta, con scambi da fondo anche lunghi, e pochi rischi, come se entrambe attendessero l’errore dell’avversaria. La prima ad osare un po’ di più, e a trarne anche benefici, è alla fine la n.5 del seeding. In un ottavo game giocato di fine tattica e con una gran dose tecnica, anticipando la risposta e cercando variazioni che muovano l’ucraina, Garcia mette pressione e, sfruttando anche qualche errore dall’altra parte della rete, mette a segno il primo break del parziale. Break che, con gran cinismo e freddezza, saprà rendere decisivo.

Chiude infatti subito dopo, con due ace di fila per arrivare a match point e vincere una gran partita, giocata da campionessa e con tanta maturità ed esperienza, che fotografano il buon periodo che sta vivendo la francese, che per la seconda settimana di fila giocherà i quarti di finale in un torneo. Undicesima volta tra le migliori 8 nel 2023, con record di 3-7 e due finali, entrambe perse, a Lione e Monterrey.

Continua a leggere

Flash

WTA Ningbo: troppa Fruhvirtova per Bronzetti

La giovanissima tennista ceca in una giornata particolarmente ispirata ferma l’azzurra nei quarti di finale. Appena 3 game per Lucia

Pubblicato

il

L. Fruhvirtova b. [8] L. Bronzetti 6-0 6-3

Niente da fare per Lucia Bronzetti nei quarti di finale del WTA 250 di Ningbo. L’azzurra, testa di serie numero otto del torneo, viene sconfitta dalla diciottenne ceca Linda Fruhvirtova per 6-0 6-3 in un’ora e diciassette minuti di gioco. Bronzetti, che aveva vinto l’unico precedente disputato nel 2021 al WTA 25K di Jonkoping, non riesce a trovare le giuste contromisure al gioco di un’ispirata e concreta ceca, che vede più da vicino il rientro in top 100 -ora numero 117- e aspetta in semifinale la vincente del match tra Diana Shnaider e Petra Kvitova. Di seguito la cronaca dettaglia del primo quarto di finale conclusosi a Ningbo.

Fruhvirtova in grande spolvero, Bronzetti troppo fallosa

Match che da subito si presenta come una battaglia da fondo campo, dove entrambe le giocatrici cercano di comandare lo scambio e giocare con grande profondità per muovere l’avversaria. Fruhvirtova si dimostra particolarmente a proprio agio in campo e nel proporre questo tipo di soluzioni dominando letteralmente tutto il primo set. A una grande costanza con i colpi a rimbalzo – non si segnalano che 4 errori gratuiti – aggiunge potenza, precisione e un servizio altrettanto difficile da gestire per Bronzetti.

 

L’azzurra prova a resistere alla pressione da fondo della giovane ceca ma spesso perde la misura delle proprie soluzioni. Anche con la battuta, Bronzetti si trova costretta a forzare per non subire le risposte aggressive di Fruhvirtova incappando, però, in 3 doppi falli.  L’azzurra prova a lasciar andare il braccio ormai sotto 4-0, ma nemmeno alcune ottime accelerazioni le consentono di muovere il punteggio nel parziale. Una perfetta e centrata Fruhvirtova chiude per 6-0.

Le prime sbavature di Fruhvirtova non bastano a Bronzetti per rientrare

Nel secondo set, Bronzetti è chiamata a reagire ma Fruhvirtova non sembra intenzionata a lasciare nulla al caso: risponde su ogni palla, dimostrando anche grande intelligenza tattica. La ceca, infatti, non solo spinge da fondo trovando accelerazioni vincenti da ogni angolo del campo, ma riesce anche ad alternare slice e smorzate per spezzare il poco ritmo trovato da Bronzetti. L’azzurra, dopo aver già subito un break nel parziale, muove il punteggio per la prima volta dopo oltre 45 minuti di gioco, grazie a un buon game al servizio e sfruttando un agognato momento di errori dell’avversaria. Sotto 1-3, Bronzetti continua a trovare delle buone soluzioni e si procura 3 occasioni per recuperare il break di svantaggio. Le prime due sfumano, ma sulla terza una contro smorzata che bacia il nastro le regala punto e gioco.

L’operazione riaggancio, però, non si conclude: l’azzurra subisce un altro break a zero. Fruhvirtova è, però, un po’ meno concreta in questa fase del secondo set, commette alcuni errori e concede altre tre chance di contro break. Se sulle prime due la ceca piazza una seconda vincente e un gran dritto lungolinea al termine di un lungo scambio, sulla terza l’azzurra ha qualcosa da recriminare per un errore a metà rete. Fruhvirtova tiene la battuta e poco dopo è chiamata a servire per chiudere la partita sul 5-3. Offre altre due palle del contro break, che l’azzurra, però, non riesce a sfruttare. La partita scivola definitivamente nelle mani delle ceca che chiude 6-3.

Continua a leggere
Advertisement
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement
Advertisement