I vincitori ATP del 2022: dal Canada di Auger-Aliassime e Shapovalov alle ATP Finals di Djokovic, tutti i 71 trofei assegnati - Pagina 4 di 4

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I vincitori ATP del 2022: dal Canada di Auger-Aliassime e Shapovalov alle ATP Finals di Djokovic, tutti i 71 trofei assegnati

Riviviamo la stagione del tennis maschile con il primo Slam di Carlos Alcaraz, Nadal che fa 22 e Nole 21. Sei i titoli azzurri nonostante gli infortuni di Jannik Sinner e Matteo Berrettini

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Carlos Alcaraz - US Open 2022 (foto Twitter @rolandgarros)
 

1000 NON PROPRIO 1000 – Nella parte di stagione in cui si guarda solo alla Race, Auger-Aliassime cambia marcia, da giocatore di pressione che si impressiona e sbaglia diventa consistente e vince tre tornei di fila. Djokovic rientra nel circuito e anche lui pare intenzionato a non perdere un solo incontro. Arrivato a Bercy con un parzialino di 13-2, il classe 2003 Holger Rune li batte entrambi. Ma non conta, perché si sa che tutti sono capaci di vincere quel Masters 1000. C’è addirittura un tale che lì ha alzato sei trofei e non è che abbia vinto molto altro. Perché a fine stagione i tennisti devono essere stanchi, perciò, se non sei stanco, non puoi essere un vero tennista. Holger ha pure annullato tre palle match a Wawrinka: si è mai visto un campione vincere un torneo salvando match point? In ogni caso, attenzione a quello che dite di Rune e soprattutto non chiamatelo bambino, altrimenti dovrete vedervela con mamma Aneke.

Week 39 (26 settembre – 2 ottobre)
ATP 250 Seoul: Y. Nishioka b. [4] D. Shapovalov 6-4 7-6(5)
ATP 250 Sofia: M-A Huesler b. [5] H. Rune 6-4 7-6(8)
ATP 250 Tel Aviv: [1] N. Djokovic b. [2] M. Cilic 6-3 6-4

Week 40 (3-9 ottobre)
ATP 500 Astana: [4/WC] N. Djokovic b. [3] S. Tsitsipas 6-3-6-4
ATP 500 Tokyo: [3] T. Fritz b. [4] F. Tiafoe 7-6(3) 7-6(2)

Week 41 (10-16 ottobre)
ATP 250 Firenze: [1] F. Auger-Aliassime b. J.J. Wolf 6-4 6-4
ATP 250 Gijon: [1] A. Rublev b. S. Korda 6-2 6-3

Week 42 (17-23 ottobre)
ATP 250 Anversa: [2] F. Auger-Aliassime b. S. Korda 6-3 6-4
ATP 250 Stoccolma: [7] H. Rune b. [1/WC] S. Tsitsipas 6-4 6-4
ATP 250 Napoli L. Musetti b. [2] M. Berrettini 7-6(5) 6-2

Week 43 (24-30 ottobre)
ATP 500 Vienna: [1] D. Medevedev b. D. Shapovalov 4-6 6-3 6-1
ATP 500 Basilea: [3] F. Auger-Aliassime b. H. Rune 6-3 7-5

Week 44 (31 ottobre – 6 novembre)
ATP Masters 1000 Bercy: H. Rune b. [6] N. Djokovic 3-6 6-3 7-5

GRAN TORINO – Carlos è a casa infortunato e, con la possibilità di diventare n. 1 di fine anno, Rafa si presenta alle ATP Finals pur non in condizione (di spingere il passeggino), nella speranza che gli avversari si scansino, ma fatica a tenere la palla in campo e questo non è lo Chatrier. La tattica funziona invece per Djokovic che ci prova anche a dare una possibilità agli altri cercando di demolirsi nel confronto inutile con Medvedev, ma quando lo sfidante di turno arriva a un passo dalla conquista di un set crolla miseramente davanti a un serbo che lo irride tenendo il palleggio. 11 set a 1 contro il meglio dei NextGen Originals, che tuttavia possono invocare la sfortuna per non aver potuto schierare Zverev.

Week 45 (7-13 novembre)
ATP Next Gen Finals: [4] B. Nakashima b. [5] J. Lehecka 4-3 (5) 4-3 (6) 4-2

Week 46 (14-20 novembre)
ATP Finals: [7] N. Djokovic b. [3] C. Ruud 7-5 6-3

IN CIMA – Falliti precocemente gli assalti torinesi di Nadal e Tsitsipas, Carlos Alcaraz diventa il più giovane numero 1 di fine anno di sempre. Certo, è stato un anno particolare, segnato da un evento fondamentale per quel che riguarda il ranking: il 15 agosto si sono esauriti gli strascichi degli aggiustamenti ideati per la pandemia. Quel sistema che Rune criticava verso la fine della stagione 2021: “Con il ranking normale sarei n. 62, non 124” gridava feroce Holger poco prima di liberarsi di Vitus Nodskov (i suoi altri due nomi, non un malcapitato avversario). Beh, HVNR, gli avevamo detto, vedremo dove arriverai quando non ci sarà più la scusa del salvagente anti-Covid. Risposta: numero 11 a fine anno dopo aver messo l’impronta in top 10. Poi, c’è stata anche la faccenda dei punti di Wimbledon, ma gli effetti sul ranking sono impossibili da considerare – teste di serie diverse nei successivi tornei, giocatori non ammessi in tabellone che invece sarebbero entrati e viceversa – e, anche aggiungendo quei punti in maniera “ignorante”, Alcaraz risulterebbe sempre primo. Fenomeno, atteso al varco del 2023 con un bersaglio cucito addosso che quello di Emma Raducanu dopo il suo US Open era una punta di spillo al confronto.

COPPA DAVIS – Per un motivo o per un altro, il nostro doppio migliore non gioca quasi mai. A Bologna però Fognini e Bolelli ci sono e contribuiscono al passaggio all’ultima fase. Quarti con gli Usa, siamo sfavoriti perché non ci sono né Sinner né Berrettini, infortunati. Anzi, Berrettini è in squadra, una scelta che un po’ assomiglia a quella di Mardy Fish di andare in Spagna con quattro giocatori piuttosto che chiamare l’allora n. 1 del mondo Ram. Musetti fa il suo, vale a dire togliere dai piedi il top 10 di turno così che un Sonego stellare possa sconfiggere il secondo singolarista e lasciare che Fabio e Simone battano il malcapitato doppio avversario. La tattica funziona per cinque rubber, un tie e due terzi se preferite, poi si ritorna alle solite: Bolelli non gioca. Al suo posto l’uomo dall’anno da dimenticare oppure no, quel Matteo Berrettini che l’ultima volta visto in forma era giugno, che è fermo da un mese e quindi il raffazzonato doppio canadese (c’è Felix perché Lorenzo 2 ha demolito Shapo) porta il Canada all’Insalatiera. Sì, prima ci sarebbe un altro tie da giocare, la finale, ma con il solido FAA dell’ultimo periodo e un Kokkinakis che non si capisce cosa ci faccia lì, quattro set e tutti a casa. Per una manciata di giorni, perché tra preparazione ed esibizioni il 29 dicembre è dietro l’angolo. E diversi tennisti sono ancora mezzo ospedalizzati.

Week 47 (21-27 novembre)
Finali di Coppa Davis: Canada-Australia 2-0

COMPILATION – Boris Becker viene condannato per bancarotta fraudolenta da un tribunale di Londra. Due anni e mezzo di prigione, inizialmente nel carcere con i topi. Dopo otto mesi viene rispedito in madrepatria.

La FIT diventa FITP, federazione italiana tennis e padel. In questo modo, ha spiegato il presidente Binaghi, chi se ne importa se i circoli e i praticanti abbandonano il tennis in favore dello sport con la paletta: rimangono comunque, rispettivamente, affiliati e tesserati della vostra federazione preferita (parafrasi, qui le parole esatte).

Difende invece con successo l’indipendenza la federazione internazionale padel. L’ITF mira a mettere le mani su una disciplina diventata di successo, ma la mozione non raggiunge la maggioranza richiesta. Non sappiamo se per spirito di giustizia (“appropriazione ostile”, l’ha definita il presidente della FIP Carraro) o perché non ne vogliono sapere dello “sport per le pippe” (cit. Pietrangeli).

Casper Ruud rivela di essere stato invitato al Palazzo Reale per la festa dei 18 anni della principessina, ma di aver declinato preferendo andare a giocare. L’idolo di chi dà al tennis la giusta importanza.

Antidoping, Fernando Verdasco risulta positivo a un farmaco che cura l’ADHD. Si era dimenticato di rinnovare l’esenzione terapeutica: non un’ottima pubblicità per il farmaco in questione. La ITIA gli propone subito di richiedere una TUE retroattiva così “non è successo niente”, anche se da nove mesi gioca assumendo una sostanza proibita senza esenzione. La positività risale a febbraio, il ban di due mesi coincide con la off-season: non un’ottima pubblicità per l’Agenzia di Integrità nel Tennis.

Cameron Norrie diffonde una notizia che, in altri contesti, sarebbe considerata insider trading, di più, rivelazione di segreti di Stato o, peggio ancora, uno spoiler dell’ultimo film degli Avengers: l’uomo da battere nel 2023 sarà Novak Djokovic.

L’appuntamento è quindi con la United Cup, la versione evoluta dell’ATP Cup. E ora dobbiamo pure pagare i diritti a Serena Williams per l’uso dell’aggettivo che la Goat del millennio ha reclamato per sé al posto di “ritirata”.

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