TC President: qualità e tanto tennis, sognando un torneo Challenger

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TC President: qualità e tanto tennis, sognando un torneo Challenger

Il TC President è uno dei club più belli dell’Emilia, e il tennis è una passione vera. Il sogno è portare per la prima volta un Challenger nella “food valley” di Parma, come ci ha raccontato il direttore Fabio Rossi

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Sig. Rossi, lei è direttore del TC President, uno dei club più importanti di Parma con oltre 40 anni di storia. Come nacque l’idea di costruire questa nuova struttura?
I circoli di Parma sono per la maggior parte rivolti verso la collina, ed il nostro è un po’ più lontano degli altri, oltre ad essere il più recente come realizzazione. Inizialmente questa posizione poteva essere un handicap, invece adesso è diventato un valore aggiunto perché si trova in una zona più fresca e ventilata, essendo immerso nel verde. Una qualità che si apprezza molto nel periodo estivo e ci distingue. È un club molto bello, per il verde, per le strutture, per come è curato.

Il President vanta una struttura grande con varie proposte per i soci, può descrivercelo?
Il club copre un’area di circa 45mila metri quadri. La club house è molto bella, una villetta su due piani molto accogliente, con stanze dedicate all’attività ricreativa di vario genere, da spazi per i bambini alla sala per la tv satellitare, all’area per il gioco delle carte…

Ho visto infatti che siete attivi anche nel Bridge!
Esatto, siamo una polisportiva perché ospitiamo anche una sede ufficiale della Federazione Bridge, ed abbiamo una campionessa europea, Sofia Capobianco, molto giovane non ancora maggiorenne, che milita nella nazionale Under 21. Abbiamo quindi il ristorante, la palestra, il bar, il tutto diventa il cuore delle varie attività sociali del circolo. Abbiamo anche una piscina semi olimpionica, un’area bimbi, una struttura per il beach volley e beach tennis, e quindi la parte dei campi da tennis. In totale sono 9 campi: 6 in linea in terra battuta, due dei quali vengono coperti da una struttura pressostatica, ed una struttura fissa in legno, molto bella, con un fondo in play it nuovo che ospita 3 campi. Completano il club un campo da calciotto, uno polivalente per fare vari sport ed un’area estiva ampia che usiamo per tutte le attività ricreative all’aperto, tra cui eventi, giochi, concerti… Iniziative che organizziamo per stimolare la vita sociale e che riscuotono un ottimo successo.

Quanti sono i soci attualmente, e quanto costa la quota associativa?
Contiamo 350 famiglie, e la quota annuale costa 1750 euro per l’intero nucleo familiare.

Con tante proposte, immagino che al President ci sia una vita sociale piuttosto movimentata.
Sì, cerchiamo di proporre sempre molte attività per coinvolgere le famiglie. Oltre alle iniziative collaterali, il cuore della nostra vita sociale resta il tennis, c’è una grande passione, si gioca molto a tutti i livelli.

Come è organizzata la scuola tennis?
Il tennis ha subito una forte riorganizzazione negli ultimi 4-5 anni. In precedenza l’attività si era incentrata soprattutto sugli Over. Abbiamo rivisto un po’ il tutto, rifocalizzando gli sforzi sui ragazzi e sull’insegnamento. Per questo abbiamo dei maestri giovani, capitanati dalla ex giocatrice professionista Giulia Gabba, ed il prossimo anno entrerà nel nostro staff anche il maestro Sergio Piccinini, un professionista molto bravo. L’obiettivo del club è quello di continuare questo lavoro sui ragazzi, siamo ripartiti praticamente da zero con le squadre, tanto che disputiamo la D1. Purtroppo l’anno scorso abbiamo perso la finale per salire in serie C, e la promozione resta l’obiettivo di questa stagione. Col buon lavoro dei maestri tutte le nostre squadre giovanili, dall’under 10 all’under 16, stanno crescendo molto bene e diventando più competitive, tanto che nel 2017 abbiamo vinto un titolo regionale. Siamo contenti perché si stanno raccogliendo i primi frutti di questa rivoluzione e di questo nuovo modo di lavorare.

Avete organizzato fino al 2017 un torneo Future da 15.000$, che però non rifarete quest’anno. Come mai e quali sono i vostri progetti per le prossime stagioni?
Sì, saltiamo questa stagione. La motivazione è che l’obiettivo della dirigenza è quello di portare per la prima volta a Parma un torneo di categoria Challenger, che mai è stato organizzato in città. La dirigenza attuale ha “rivoltato come un calzino” il club, riportandolo in ottime condizioni sia amministrative che organizzative dopo un periodo di stasi; però, direi correttamente, questo consiglio ha preferito aspettare a prendere una decisione così importante, come è quella di organizzare un torneo Challenger, senza la certezza di poter continuare il suo lavoro, come potrebbe capitare se venisse eletto a breve un altro consiglio con obiettivi diversi. Se invece ci sarà continuità, allora la strada del Challenger potrebbe diventare realtà nelle prossime stagioni, se ci sarà anche il supporto delle aziende per sostenere un impegno di questo tipo.

Il future che avete organizzato fino al 2017 comunque era stato un successo…
Assolutamente, abbiamo fatto tre belle edizioni. Ad esempio nella prima vinse Maximilian Marterer, tedesco 22enne in netta ascesa ormai entrato stabilmente nella top100 ATP. Ovviamente un Challenger è un’altra cosa, un livello superiore. L’ho organizzato personalmente quando ero a Reggio Emilia, e sono convinto che al President abbiamo tutte le capacità per poterlo fare. Chiaramente serve una prospettiva di medio termine, un torneo di questo livello non lo si può fare una tantum, è necessario il sostegno di un Consiglio direttivo per un orizzonte di almeno un triennio, meglio ancora quattro anni.

Oltre alla vostra capacità organizzativa, nella vostra zona c’è fame di tennis e circoli di alto livello, quindi un evento del genere potrebbe riscuotere un buon successo.
Sì, nelle tre province vicine di Parma, Reggio e Modena ci sono tantissimi appassionati e diversi club davvero di alto livello, tra i più belli ed organizzati d’Italia. Solo per citarne alcuni La Meridiana di Modena, lo Sporting di Sassuolo, il CT Reggio, il Castellazzo a Parma, Albinea… Sono circoli importanti, che fanno un’attività di alto livello. Se poi scendiamo ancora un po’ verso Bologna e quindi la Romagna troviamo altre realtà non dissimili, dove si lavora bene e c’è qualità.

Non è quindi un caso che proprio l’Emilia sia la regione che ha trainato il tennis azzurro di alto livello negli ultimi 30 anni, con moltissimi dei migliori giocatori che sono nati e cresciuti nei vostri club.
Non è affatto un caso. Sono giovani cresciuti in circoli “robusti” dal punto di vista economico, che hanno investito e che lavorano bene sui giovani. Ci tengono molto alla propria attività e la mantengono al massimo livello, fin dal settore giovanile, avvalendosi di tecnici preparati. Questa è la chiave del successo. Sul talento si può lavorare, e lavorando bene i risultati arrivano.

Per chiudere, avete intrapreso un bel percorso di crescita al TC President. Il vostro obiettivo è quello di continuare il lavoro in corso e crescere i giovani?
Continuare questo percorso, lavorando per migliorarlo ulteriormente soprattutto nella scuola e nella crescita dei giovani. Dobbiamo ringraziare la compagine dei nostri soci, che grazie alle loro aziende sostengono le nostre attività. Il sogno resta quello portare finalmente il grande tennis a Parma, con un torneo Challenger di qualità. Una provincia così bella e così importante, unica al mondo per la qualità del settore agro alimentare, credo che si meriti di avere un evento tennistico di primo livello, e ci auguriamo di riuscire a portare avanti questo progetto.

Marco Mazzoni

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