Weekly review, tutto il meglio della settimana di Ubitennis

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Weekly review, tutto il meglio della settimana di Ubitennis

Tutto quello che non vi sareste dovuti perdere della settimana appena trascorsaL’ottavo trionfo di Federer nel suo baluardo, con la possibilità di un rivale in più per l’anno prossimo; Murray vince a Londra e si rilassa con lo yogurt, Karlovic e Lisicki sovrani della battuta

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Si conclude la seconda settimana della stagione sul verde, con la conferma di regni storici tra Londra e la Germania.

Lo scorso weekend era terminato con il successo di Nadal a Stoccarda, il primo sull’erba dal 2010, quando sollevò per la seconda volta la coppa di Wimbledon. Sarà senz’altro stato contento il suo sponsor KIA… Lo spagnolo ha però subito ridimensionato le sue sensazioni erbivore, subendo l’estro di Dolgopolov al primo turno del Queen’s. Sul versante femminile spiccava invece il primo sigillo di Camila Giorgi, sul prato olandese di ‘s-Hertogenbosch.

I sette giorni appena trascorsi hanno ribadito il dominio di Federer e Murray nei loro rispettivi feudi. Lo svizzero ha messo in bacheca l’ottava ceramica di Halle (peraltro ingombrante come non mai), dopo essere sopravvissuto allo spavento nel match d’esordio, vinto solo al tiebreak conclusivo; è servita la bacchetta magica per superare Kohlschreiber per la nona volta in altrettante occasioni, dando al tedesco il benvenuto in un club ristretto e per nulla lusinghiero. E c’è comunque chi proprio non riesce a guardarlo… Il recordman Slam ha sconfitto in finale il nostro Andreas Seppi, che ha registrato un’importante successo contro Tommy Robredo (soprattutto sul piano psicologico), prima di usufruire della carta di credito con la fortuna: due ritiri hanno permesso al bolzanino di accedere alla finale, e contestualmente garantirgli il ritorno al primo posto tra gli italiani ATP. Federer si conferma quindi re di Halle, ma attenzione, l’anno prossimo potrebbe esserci un contendente non proprio morbido a minacciare il suo scettro.

Andy Murray si è imposto per la quarta volta al torneo di casa del Queen’s (curiosamente sempre in anni dispari dal 2009), e lo ha fatto sicuramente beneficiando dell’aria familiare della terra d’Albione. Al torneo londinese si era qualificato il nostro Simone Bolelli, poi schiantato dal francese Richard Gasquet (che ha festeggiato il suo ventinovesimo compleanno proprio in settimana): nello stesso giorno, Lleyton Hewitt ha perso sprecando matchpoint contro il futuro finalista Anderson. E dire che si sentiva carichissimo. A difendere il titolo c’era Grigor Dimitrov, che non ha fatto una bellissima figura, ma si è concesso in una intervista a 360 gradi sulla sua vita, sportiva e sopratutto non.

Nel mezzo, si sappia, Vajda ha battuto Djokovic.

Non abbiamo nemmeno fatto in tempo a declamare un nuovo record al servizio la scorsa settimana, che due dei migliori interpreti del gesto si sono scatenati: Ivo Karlovic ha letteralmente sotterrato di ace il povero Berdych, mentre tra le donne qualcuno ha fatto arrabbiare Sabine Lisicki. Ciononostante, il titolo femminile di Birmingham è andato alla connazionale Kerber. Al lunedì, posticipata causa pioggia, la finale del torneo di Nottingham è stata vinta da Ana Konjuh, che si è aggiudicata così il suo primo alloro a livello maggiore.

Da dove viene la Konjuh? E la sua nazione come si è comportata nel panorama tennistico degli anni passati? Paolo Valente ci ha portato intorno al mondo in una splendida analisi della geografia della pallina gialla, che si completerà nelle settimane a seguire. Settimana inoltre di rientri annunciati e addii potenziali: Andy Roddick e Mardy Fish rientreranno nel circuito di doppio in estate, e James Blake li seguirà anche se in vesti extraagonistiche. Dolorosissimo invece il video con cui Juan Martin Del Potro ha comunicato ai fan di doversi sottoporre ad una ennesima operazione al polso: ai più è sembrato un preludio alla racchetta che si appende al chiodo, chissà.

Il nostro Claudio Giuliani ha esaminato e testato le accattivanti K-Swiss Hypercourt. Se dovessero piacervi, per altra attrezzatura potreste chiedere aiuto all’incordatore ufficiale della Davis spagnola: ormai disoccupato, è lui l’ultima vittima della furia di Gala Lèon.

Per concludere, abbiamo scambiato due chiacchiere con un paio di pietre miliari del tennis italiano e mondiale: Gianni Clerici è un fiume in piena, mentre Lea Pericoli racconta delle sue vicende televisive e personali.

Restate comunque incollati a Ubitennis: la prossima settimana è l’ultima prima di Wimbledon. Altri sette giorni, in attesa di tornare nella Church Road teatro di storie da film e incontri da leggenda.

 

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