CT Brindisi: cultura sportiva e focus sui giovani, sulle orme di Flavia Pennetta

Circoli in vista

CT Brindisi: cultura sportiva e focus sui giovani, sulle orme di Flavia Pennetta

Abbiamo intervistato Carlo Faccini, direttore del CT Brindisi, dove sono nati Flavia Pennetta e Christian Brandi. Il club pugliese è uno dei più attivi in Italia sui giovani

Pubblicato

il

 

CIRCOLI IN VISTA: la voce dei Circoli su Ubitennis

CT Spezia, la storia del tennis ligure
Montedago Tennis, nuova realtà ad Ancona
AT Desenzano, tennis sulle sponde del lago di Garda
Città dei Mille, un club in crescita con focus sui giovani
Circolo Tennis Reggio, tradizione e qualità nel cuore dell’Emilia
Sport Master, isola a tutto tennis nel cuore di Milano
TC President: qualità e tanto tennis, sognando un torneo Challenger
Nord Tennis Torino, dove tennis fa rima con insegnamento
Country Club Cuneo, tennis di alto livello nella “Granda”
Sporting Club Selva Alta: verde e tennis alle porte di Vigevano
TC Vomero: 110 anni di grande tennis
Il Club Meridiana di Modena, un’oasi di cultura e sport
TC Sinalunga, ripartire dai giovani con impegno e passione
Quanta Club, un’oasi di sport a Milano focalizzata sull’agonismo
CT Vicenza, dove si vive e respira la vera “aria da club”
TC Faenza, il sogno in A1 continua
Virtus Tennis Bologna, quasi 100 anni di storia con un occhio al futuro
TC Pistoia: terza presenza in Serie A1 col sorriso e la voglia di far bene
Due Ponti Sporting Club, polisportiva all’avanguardia protagonista in A1
Next Gen ATP Finals: Sporting Milano 3, teatro del sogno
TC Genova 1893: avanti sui giovani, a piccoli passi
TC Palermo 2: esordio in Serie A1 puntando sui giovani
CT Maglie, entusiasmo e spirito di squadra per competere in A1
TC Schio: in Serie A1 con attenzione ai giovani e voglia d’agonismo
CT Palermo: in Serie A1 puntando sui talenti siciliani
C.T.D. Massa Lombarda: passione romagnola e sogni di grande tennis
TC Sinalunga al terzo anno in A1, un “miracolo” di buona gestione
L’Ata Battisti torna in Serie A1: obiettivo salvezza e giovani
TC Marfisa: un gioiello nel cuore di Ferrara
Circolo della Stampa Sporting Torino, molto più che un Club
Circolo Tennis Gaeta: con Galimberti per pensare in grande
Junior Tennis Club Perugia: c’è aria di Fed Cup
TC Prato: dove Federer e gli altri hanno cominciato
CT Francavilla al Mare: si scaldano i motori in attesa del Challenger
Tennis Club Bisenzio: nel cuore della città
CT Ceriano: intervista al presidente Rocco Severino
TC Sinalunga: la favola continua
Serie A1: AVIVA al fianco del Tennis Park Genova con Fabio Fognini
Associazione Motonautica Pavia: nel cuore della città
Associazione Motonautica Pavia: quando i sogni diventano realtà
La favola del TC Sinalunga

Sig. Faccini, può raccontarci una breve storia del club e descriverne la struttura?
Il CT Brindisi è nato nel 1961 e da allora è stato un crescendo di attività sportiva, sociali e di ampliamenti strutturali. Inizialmente avevamo solo due campi ed uno spogliatoio; oggi il club copre un’area di 20mila metri quadri che include 10 campi da tennis, dei quali quattro coperti, un campo da calcetto, due campi da beach tennis/volley, area technogym, una grande palestra per basket e ginnastica, ampio parcheggio privato, una club house accogliente con area TV, due sale biliardo, ampia sala carte ed un ottimo ristorante. Attualmente il club conta circa 350 nuclei familiari come base di soci.

Il club negli anni ha ottenuto grandi risultati ed ha formato futuri campioni, come Flavia Pennetta.
Siamo cresciuti molto, in tutti i sensi. Oltre alle strutture, è sul piano sportivo che il CT Brindisi negli anni si è affermato come realtà importante. Pennetta è ovviamente la migliore mai uscita dal nostro club, è una campionessa assoluta del nostro sport, ma non dimenticherei Christian Brandi, che è nato qui vicino e si è formato nel nostro vivaio. Anche Roberta Vinci ha calcato spesso i nostri campi: nel 1998, al fianco di Flavia, ha indossato la maglia del CT Brindisi che si fregiò del Titolo Nazionale Under 16. Ma oltre questi campioni vorrei ricordare i tantissimi ragazzi validi diventati seconda categoria ed ottimi tennisti a livello nazionale.

Organizzate da sempre moltissimi tornei, è una parte importante della vostra attività.
Assolutamente, a partire dalle due edizioni della Fed Cup, nel 2005 e nel 2015, furono eventi ottimamente organizzati di cui siamo orgogliosi. Precedentemente abbiamo ospitato vari tornei da 10mila e da 25mila dollari, sia maschile che femminile.

CT Brindisi – Fed Cup 2015

Attualmente invece avete focalizzato la vostra attività sui giovani, con un importante torneo junior.
Sì, quest’anno il Torneo Internazionale Under 14 Maschile e Femminile, del circuito prestigioso Tennis Europe, arriva alla sua settima edizione. È diventato un classico, un appuntamento molto sentito ed importante per noi perché ci permette di dare un riferimento ai nostri ragazzi, e ad alcuni la possibilità di potersi cimentare in questo torneo. Già a quella giovane età, quando ci si vuole impegnare nel tennis, è necessario pensare come “dei piccoli professionisti”. Nei club dove manca questa vetrina non è facile far capire ai giovani cosa vuol dire competere al massimo livello, l’impegno che comporta, i sacrifici, la mentalità se si vuol ambire a risultati importanti.

CT Brindisi – Premiazione Torneo Internazionale U14 2017 a sinistra il Presidente dott. Angelo Argentieri (Faccini al centro)

Proprio per questo l’impegno nella scuola tennis al CT Brindisi è massimo.
Sicuramente, anche perché il tennis è uno sport bellissimo ma estremamente complicato. Sono tanti i tasselli da mettere insieme e combinare per poter arrivare ad alto livello.

Quando vi siete accorti, con Flavia e Christian, di avere due talenti così importanti?
Per Flavia parla la sua storia… A 12-13 anni giocava molto bene, ma non vinceva così tanto! Con la mia esperienza maturata in tanti anni nel mondo dello sport, mi sento di dire che Flavia è stata brava, inizialmente, a “non accanirsi troppo”, a non restare troppo focalizzata sul vincere da piccola, crescendo, invece, in modo progressivo ed imparando quel che conta nel tennis dei grandi. Oltre alle doti tecniche, è stata brava ad abbinare sacrificio e determinazione. Senza dimenticare l’importante supporto della famiglia, altro aspetto determinante nella crescita dei giovani. Spesso ci troviamo ragazzi bravi e volenterosi, ma senza l’appoggio economico della famiglia è impossibile ambire al massimo livello. Purtroppo credo che questo sia il principale limite che abbiamo in Italia, perché tante realtà riescono a formare ragazzi con qualità, ma senza un supporto arrivare nel mondo Pro diventa difficilissimo.

CT Brindisi – Una giovanissima Flavia Pennetta premiata del Presidente dott. Angelo Argentieri

Tornando alla vostra scuola tennis, quanti allievi avete e come è strutturata?
Siamo orgogliosi della nostra scuola, che ha ricevuto la certificazione di Top School dalla Federazione. Siamo tra le migliori d’Italia per meriti e composizione di staff tecnico guidato dal Maestro Nazionale Alberto Ciampa. Attualmente abbiamo circa 160 allievi tra i 9 ed i 16 anni, con un livello molto buono, che cambia, ovviamente, a seconda delle annate. I migliori? Preferisco non fare nomi, perché credo nel concetto di squadra, ma, con grande soddisfazione affermo che abbiamo tra i nostri allievi chi gioca in serie ‘B’ maschile, in serie ‘C’ maschile in D1 maschile e femminile ed in tutti i campionati Under. Nel settore femminile, dopo molte annate in cui uscivano tante atlete interessanti (oltre all’exploit di Flavia Pennetta), da qualche tempo stentiamo un po’. È strano, perché abbiamo avuto diverse ragazze di talento, come ad esempio Maria Fiume, che è stata giocatrice di categoria ‘A’ e che proprio nel nostro circolo ha vinto i Campionati Assoluti di categoria ‘B’ femminile. Proprio per questo stiamo spingendo particolarmente le nostre ragazzine, ed abbiamo alcune di 12-13-14 anni che stanno iniziando a darci qualche soddisfazione.

Alla fine l’obiettivo di un club deve essere portare i propri ragazzi alla seconda categoria, è il massimo che si può ottenere.
Infatti, la nostra squadra disputerà la serie B ed abbiamo tre ragazzi del vivaio, due con classifica 2.4 ed un 2.7. Il nostro team di punta quest’anno è di buon livello, abbiamo anche tesserato due stranieri (un polacco ed uno spagnolo) con classifica internazionale. Credo sia una squadra interessante, se tutto gira bene potrà darci soddisfazioni.

CT Brindisi – Premiazione finale Torneo Internazionale 2017

Ho visto che fate parte del progetto “Racchette di classe”, il tennis nelle scuole. Può raccontarci in cosa consiste?
Abbiamo aperto le porte del circolo alle scuole, con dei raduni appositi per le classi. È un’iniziativa per promuovere il tennis, trovare nuovi allievi ed appassionati, magari futuri soci. In Italia c’è ancora bisogno di spiegare cosa sia il tennis, visto che gli sport prevalenti restano il calcio, il basket, ecc. È un modo per avvicinare i giovani e le loro famiglie, un contatto fondamentale per provare a fare innamorare quanta più gente possibile a questo sport meraviglioso. Io però resto dell’idea che è importante essere chiari fin dall’inizio sia sul nostro metodo di insegnamento e soprattutto sulle difficoltà del tennis. Noi puntiamo moltissimo sulla crescita dei nostri giovani tanto che ogni anno, alla fine dei corsi “classici” da ottobre a maggio, continuiamo a lavorare, con i ragazzi che hanno voglia e spirito di sacrificio, anche per tutta l’estate concordando con i maestri il lavoro da fare in particolare su ognuno di loro. Questo, oltre a stimolare la crescita dei ragazzi, ci permette anche di fare una selezione: chi vuol seguire il nostro percorso deve capire, fin da piccolo, che il tennis è uno sport di sacrificio, che serve un impegno costante e per molto tempo se si vuol arrivare. Allenarsi qualche volta a settimana non è sufficiente, serve un programma ben strutturato e che diventa via via più impegnativo col tempo, andando a coinvolgere direttamente i ragazzini più disposti a seguirci. Ma senza esagerare con i carichi di lavoro, questi devono crescere progressivamente nel tempo, altrimenti i giovani si stancano, anche mentalmente, e mollano.

Con i ragazzi è fondamentale l’approccio giusto.
Devono essere sempre seguiti, stimolati, a volte anche coccolati per premiare il loro impegno, e quando serve rimproverati se non ti seguono. Nello sport la filosofia del “bastone e la carota” è il miglior metodo. Per questo ho voluto fortemente che nel club ci fosse una squadra molto competitiva, come è la serie B, perché diventi l’obiettivo per i nostri giovani, uno sbocco concreto ai loro sforzi ed una forte motivazione a crescere.

Quindi la cultura dell’agonismo ed una forte passione sono i punti di forza del CT Brindisi?
Assolutamente. Sono sicuro che in futuro qualche altro giocatore importante uscirà dal nostro club. Negli anni, unitamente al supporto di tutto il Consiglio di Amministrazione del Circolo, abbiamo creato un movimento ed una cultura per il tennis, coltivato una passione notevole. Un esempio? Da noi il beach tennis o paddle non prendono piede come in tante altre realtà, da noi c’è voglia di tennis. Abbiamo tanti associati che vengono a passare del tempo in palestra, giocando a carte o a biliardo, ma in generale i soci amano il tennis, ci seguono e non ostacolano affatto la voglia di agonismo ed il nostro impegno nella crescita dei ragazzi. Oltre alla squadra maschile di punta ne abbiamo altre che competono nelle categorie inferiori e tutte le squadre giovanili… Occupiamo molti campi per allenamenti e per le partite domenicali. Frequento il circolo da 45 anni, ed è un grande orgoglio da Direttore Sportivo vedere quanta attività facciamo e con la giusta atmosfera. Noi come club ci mettiamo molto impegno, cerchiamo di dare un segnale a tutti, anche alla Federazione.

Per chiudere, e vista la sua esperienza, che cosa vorrebbe dalla Federazione, come aiuto o stimolo?
Sarebbe importante una maggiore vicinanza e soprattutto un impegno economico ed insieme, club e Federazione, valutare i ragazzini più promettenti ed aiutarli nella crescita. Noi ce la mettiamo tutta, come carico su tutti i fronti, ma da soli non basta. Molto spesso le famiglie non hanno la possibilità di accompagnare i ragazzi in un percorso di crescita lungo e costoso. Un’idea potrebbe essere quella di introdurre per i ragazzi il cartellino di vincolo al Club come è per altre discipline vedi calcio, basket ecc… C’è attualmente un’indennità che si può chiedere, quando un ragazzo cambia circolo, per riconoscere il lavoro svolto dal club che l’ha formato, ma raramente tale richiesta viene avanzata. Con il vincolo del cartellino o una prassi similare sarebbe diverso, tutelerebbe maggiormente un club che crede ed investe per anni in un ragazzo. Noi comunque siamo sempre stati molto disponibili in occasione dei raduni a vari livelli. Accogliamo volentieri tutte le iniziative, nel nostro Circolo, richieste dalla Federazione Italiana Tennis alla quale, pur riconoscendo tanti meriti, dico che si potrebbe fare ancora di più. Ritengo che sentire la Federazione ancora più vicina e collaborativa, migliorandone le sinergie, sarebbe oggi di fondamentale importanza per tutto il movimento.

Marco Mazzoni

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement